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25 novembre: la Città Metropolitana di Torino rinnova il suo impegno contro la violenza sulle donne

Una mattinata solenne e partecipata per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

25 novembre

25 novembre: la Città Metropolitana di Torino rinnova il suo impegno contro la violenza sulle donne

La sede della Città metropolitana di Torino questa mattina non era un semplice luogo istituzionale. L’atrio, trasformato per la ricorrenza del 25 novembre, è diventato uno spazio di ascolto, responsabilità e partecipazione per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza maschile contro le donne. Un appuntamento che ha combinato memoria e azione, senza mai perdere il contatto con la realtà dei dati e delle vite coinvolte.

A prendere la parola per aprire la cerimonia sono stati tre rappresentanti dell’ente: Rossana Schillaci, delegata alle Politiche sociali e di parità, il vicesindaco Jacopo Suppo e la direttrice generale Monica Sciajino. Interventi brevi, diretti, focalizzati sul punto centrale della giornata: la violenza non è un fenomeno episodico, ma una struttura che attraversa famiglie, relazioni, spazi quotidiani. E il compito delle istituzioni, hanno sottolineato, è duplice: proteggere e prevenire. Dare ascolto alle vittime e, allo stesso tempo, agire sulle radici culturali che alimentano il problema.

Uno dei momenti più intensi della mattina è arrivato con le performance della Cooperativa Stranaidea. Gli attori hanno dato voce ai messaggi scritti dal personale della Città metropolitana nei giorni precedenti: pensieri, timori, richieste, riflessioni lasciate su cartoncini anonimi. Brevi frammenti trasformati in voce scenica. Un passaggio netto, capace di trasformare parole private in una forma pubblica di consapevolezza collettiva. Il dispositivo teatrale, semplice e non retorico, ha reso evidente quanto il fenomeno della violenza di genere entri nella vita quotidiana delle persone che lavorano nelle istituzioni e quanto sia necessario parlarne senza filtri.

Accanto alla dimensione simbolica, la giornata ha assunto anche un peso concreto con l’inaugurazione della nuova biblioteca “EquiLIbri”, uno spazio dedicato alle pari opportunità e alla cultura del rispetto. Collocata al secondo piano della sede istituzionale, la biblioteca è stata realizzata grazie al contributo delle Banche del tempo, con scaffali, volumi e materiali pensati per offrire strumenti di confronto, formazione e informazione al personale. Un luogo che non mira a essere soltanto un archivio, ma un presidio culturale permanente contro la discriminazione, con attività che potranno crescere nel tempo.

Il contesto che fa da sfondo all’iniziativa resta drammatico. I dati Istat aggiornati delineano un quadro che non ammette sottovalutazioni: 106 donne uccise nel 2024, una media di un femminicidio ogni tre giorni, e un 91,4% di vittime la cui morte è stata provocata da un partner o da un familiare. È dentro questi numeri che si misura la necessità di giornate come questa. Non per sostituire politiche e servizi, ma per sostenere un lavoro che deve essere quotidiano.

La cerimonia non ha assunto toni celebrativi. È rimasta ancorata alla cronaca, alla realtà che attraversa il territorio e che gli enti locali affrontano ogni giorno tramite centri antiviolenza, sportelli dedicati, formazione interna e percorsi con le scuole. La Città metropolitana di Torino ha scelto di ribadire il proprio ruolo istituzionale con una postura chiara: ascolto, visibilità del tema, responsabilità diffusa. Senza retorica, senza scorciatoie narrative.

La mattina si è chiusa con un messaggio collettivo: la violenza sulle donne non è un destino irreversibile, ma un fenomeno che può essere contrastato solo attraverso consapevolezza, prevenzione, presenza territoriale e una rete di comunità. La ricorrenza del 25 novembre, in questo senso, non è un rito, ma una tappa nel lavoro quotidiano che l’ente porta avanti con servizi e progetti dedicati.

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