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24 Novembre 2025 - 23:06
Valentina Pitzalis e il commento shock di D'Anna
È polemica nazionale sull’ex senatore e attuale presidente dei biologi Vincenzo D’Anna, finito nel mirino dopo un commento sui social rivolto a Valentina Pitzalis, la donna sarda gravemente ustionata e sfigurata nel 2011 durante un tentato femminicidio da parte dell’ex marito. La frase, apparsa sotto un post del Corriere della Sera dedicato alla testimonianza che Pitzalis ha portato agli studenti milanesi, è stata lapidaria e agghiacciante: «Perché c'è a chi piace cruda ed a chi cotta la moglie».
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Un messaggio che ha immediatamente provocato indignazione e che la giornalista Selvaggia Lucarelli ha rilanciato nelle sue storie, rendendolo virale. L’ex senatore non ha fatto marcia indietro. Su Facebook, da un account personale, ha rivendicato il contenuto, scrivendo: «C'è gente che legge ma non comprende, né l'ironia né il sarcasmo». Un’autodifesa che ha solo aggravato il caso.
L’Ordine dei biologi dell’Emilia-Romagna e delle Marche ha preso immediatamente le distanze, denunciando anche l’uso improprio dei canali istituzionali da parte di D’Anna: secondo gli Ordini regionali, il presidente avrebbe utilizzato la comunicazione ufficiale della Federazione nazionale per «presentare le proprie scuse» riguardo a una condotta definita «non riconducibile all’esercizio delle sue funzioni ma esclusivamente personale». Una scelta che, sostengono, avrebbe causato «ulteriore danno all’immagine della Federazione Nazionale».
Gli stessi Ordini ritengono «necessario dissociarsi completamente» dalle sue parole, per «salvaguardare l’immagine collettiva della Categoria» e per esprimere «solidarietà e supporto alla signora Valentina Pitzalis», di cui apprezzano «l’impegno sociale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza contro le donne».
Durissima anche la posizione dell’Ordine dei biologi della Sardegna. Il presidente Enrico Tinti parla di comunità «particolarmente colpita» e ritiene «doveroso invitare la signora Valentina Pitzalis nella sede di Cagliari». «Quando la signora Valentina lo riterrà opportuno, sarà nostra gradita ospite», ha dichiarato.
Intanto, su Change.org, è partita una petizione che chiede le dimissioni immediate di D’Anna. Nella motivazione si legge: «Le dichiarazioni del Presidente sull'infelice vicenda che ha colpito Valentina Pitzalis sono inaccettabili e ledono profondamente i diritti delle donne che hanno subito violenza». La richiesta di dimissioni è presentata come «un segnale forte» per ribadire che l’Ordine dei biologi italiani «si posiziona fermamente contro la violenza di genere e le affermazioni che la minimizzano o la giustificano». La petizione cresce proprio alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, aumentando la pressione pubblica sul presidente.
Dalle pagine de L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna, Valentina Pitzalis ha risposto con parole misurate ma profondamente amare: «Sono rimasta sconcertata. In tutti questi anni ho subito tanti attacchi, ma non riesco mai a farci l'abitudine. Ogni volta mi sconvolgono e questo avviene ancora di più se gli attacchi arrivano da persone, come in questo caso, che hanno fatto parte delle Istituzioni». Sulla presunta “ironia” rivendicata da D’Anna, Pitzalis è chiarissima: «Forse voleva essere una battuta ma io, che mi considero una persona piuttosto ironica, non riesco proprio a riderci su. La trovo di pessimo gusto».
Il caso accende un dibattito che va ben oltre il perimetro professionale: mette in discussione rappresentanza, responsabilità istituzionale e linguaggio pubblico in un momento in cui la violenza contro le donne resta un’emergenza nazionale, sociale e culturale. E questa volta il bersaglio è una donna che da oltre dieci anni combatte non solo le conseguenze del suo tentato femminicidio, ma anche l’impatto di un’attenzione mediatica spesso tossica.
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