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Nuove reti fermaneve sul versante di Balme per fermare le valanghe prima che minaccino l’abitato

Un intervento di prevenzione mirato riduce i volumi nevosi e rafforza la sicurezza del fondovalle

Nuove reti ferma-neve

Nuove reti ferma-neve sul versante di Balme per fermare le valanghe prima che minaccino l’abitato

A Balme, laddove l’inverno sa essere magnifico e allo stesso tempo imprevedibile, è stato completato un intervento cruciale per la sicurezza della comunità. Grazie ai fondi del Piano Nazionale Complementare collegato al Pnrr, la Città metropolitana — attraverso il Dipartimento Viabilità e Trasporti — ha portato a termine la posa delle nuove reti fermaneve sul versante sinistro a monte dell’abitato, un’azione mirata che nasce da una precisa esigenza: diminuire il rischio valanghe prima che la neve in movimento possa trasformarsi in una minaccia reale.

Il progetto è arrivato al traguardo dopo una fase lunga e meticolosa di studio del territorio. La zona è da sempre osservata con attenzione dagli esperti, che hanno svolto un’analisi dettagliata delle dinamiche di distacco e della morfologia del pendio sovrastante il paese. Gli studi hanno identificato tre aree critiche con potenziale di generare flussi di neve densa capaci di raggiungere il fondovalle. L’intervento si è concentrato su una di queste, ritenuta tra le più sensibili, dove si è deciso di installare opere di difesa attiva in grado di intercettare la massa nevosa già in quota.

Le nuove barriere sono costituite da robuste reti metalliche progettate per trattenere neve fino a un’altezza di 3,5 metri, impedendo che la massa accumulata alimenti la valanga lungo la sua discesa naturale. È un approccio tecnico che punta alla riduzione del volume in movimento, il fattore determinante che incide sulla capacità della valanga di impattare contro strade, infrastrutture e aree urbanizzate. A Balme, questo significa proteggere non solo la viabilità, ma anche alcuni tratti dell’abitato considerati “bersagli sensibili”.

Il beneficio, dunque, è duplice: contenere l’energia potenziale della neve accumulata e mitigare l’impatto di eventuali scivolamenti, diminuendo drasticamente la probabilità che una valanga possa raggiungere il fondovalle. È un metodo consolidato nelle località alpine più esposte, ma che in Val d’Ala assume un valore specifico perché risponde a una necessità reale vissuta da residenti, escursionisti e frequentatori della valle.

Questo intervento rappresenta un passo in avanti nella gestione del rischio naturale in alta quota. Balme, con la sua storia di borgo montano e il suo ruolo di porta d’accesso verso le cime più alte, vive in equilibrio con le forze della natura. Ogni azione mirata — come la posa delle reti fermaneve — diventa una scelta strategica per preservare la sicurezza e la vivibilità del territorio senza snaturare l’ambiente che lo circonda.

La protezione attiva, infatti, non mira a bloccare la montagna, ma a conviverci, intervenendo solo dove la conformazione rende necessario un presidio continuo. Le reti appena installate sono uno strumento moderno, calibrato sulle caratteristiche del pendio, capace di dialogare con l’orografia locale riducendo i rischi senza alterare il paesaggio.

Mentre l’inverno avanza e la neve ricomincia ad accumularsi sui versanti, Balme affronta la stagione fredda con un presidio in più. Un intervento tecnico, certo, ma anche un segnale tangibile di cura verso la comunità e chi attraversa questa parte di Val d’Ala. Un modo per dire che la montagna è forte, ma che la prevenzione può esserlo altrettanto.

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