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24 Novembre 2025 - 00:09
Sciare per Sorridere: il Rotary accende la speranza nel nome di Totta
C’è un’emozione particolare che attraversa la sala del Relais Bella Rosina di Fiano, martedì sera, quando il Rotary Club Ciriè Valli di Lanzo apre ufficialmente la presentazione del progetto “Sciare per Sorridere”. Non è una serata come le altre, e lo si capisce subito: non appena la presidente Mariangela Brunero prende la parola, tra i Soci e gli ospiti dei Rotary Club di Cuorgnè e Canavese, Ivrea e Torino Subalpina cala un silenzio denso, rispettoso, quasi sospeso.
Al centro dell’incontro c’è la storia di Carlotta “Totta” Grippaldi, giovane maestra di sci del Sestriere, vittima nel 2022 di un incidente assurdo a Briançon. Una storia che ancora fa male, ma che ha saputo trasformarsi in azione, in futuro, in possibilità. In una parola: in sorriso.
Proprio per questo, la presenza dei genitori di Carlotta, Vito e Teresita, assume un valore che va oltre la testimonianza. È un abbraccio della comunità, un modo per dire che la memoria non è mai un fatto privato, ma una strada che può diventare collettiva. Lo racconta bene la presidente Brunero, che nel suo discorso ripercorre gli anni condivisi nelle file dello Sci Club Sestriere, dove Totta, Francesca e le sue figlie sono cresciute insieme, trasformando la montagna in una seconda casa, in una scuola di vita, ma anche – purtroppo – nello scenario di lutti insopportabili.
Non a caso, Brunero nomina uno per uno quei giovani che non ci sono più: Totta, Marghe, Mati Diuz e Franz. Li ricorda come una presenza che continua a guidare, quasi un vento leggero che soffia tra le valli e che spinge gli adulti a non fermarsi, a trasformare l’assenza in speranza.
È così che, quattro anni fa, prende forma “Sciare per Sorridere”. Un progetto semplice nella sua struttura, ma potentissimo nella sua visione: offrire 10 giornate di sci completamente gratuite ai bambini e ai ragazzi tra i 5 e i 19 anni che vivono condizioni di svantaggio economico, sociale o personale. Le lezioni sono collettive, affidate a maestri di sci qualificati; vengono forniti il trasporto in pullman, l’attrezzatura, l’abbigliamento tecnico, lo skipass e il pasto. Tutto, davvero tutto, senza pesare sulle famiglie.
Ma sarebbe riduttivo definirlo “un corso di sci”. “Sciare per Sorridere” è molto di più: è un modo per riportare i bambini alla montagna, per far loro vivere un ambiente che può diventare un luogo di cura e rinascita. È un percorso educativo che restituisce fiducia, appartenenza, movimento, libertà. Perché la montagna – quando la si vive insieme a qualcuno che ti accompagna – torna a essere una compagna affidabile, un’opportunità che crea orizzonti.
Non sorprende, allora, che l’idea di estendere il progetto alle Valli di Lanzo abbia trovato un terreno fertile. L’esigenza, come ricorda la presidente, è emersa durante le visite nelle scuole di Ceres, Mezzenile e Cantoira: tra tutti gli alunni incontrati, solo uno praticava sci. Un paradosso se si pensa che quelle valli sono circondate da quel patrimonio naturale che, invece di essere vissuto, rischia di diventare invisibile agli occhi dei più piccoli.
Per questo, Brunero ha voluto ringraziare calorosamente le persone che hanno reso possibile questa fase preliminare: Paola Carrera, che ha curato la preparazione della serata, e soprattutto Tiziana Ballesio, che con un entusiasmo contagioso ha coinvolto dirigenti scolastici, insegnanti, amministrativi e le scuole di sci di Balme e Usseglio Pian Benaut. È grazie al suo lavoro che si intravede già una potenziale rete in grado di sostenere il progetto.
Un passaggio fondamentale della serata riguarda proprio loro: i maestri di sci, definiti dalla presidente “il cuore pulsante del progetto”. Sono loro che accompagneranno i bambini sulle piste, che insegneranno non solo a sciare, ma anche a fidarsi, a superare le paure, a scoprire la montagna come luogo in cui ritrovarsi.
Il momento più atteso arriva alla fine, quando Vito prende la parola. Con una calma che nasconde la forza di chi ha attraversato il dolore più grande, racconta la filosofia di “Sciare per Sorridere”, spiegando che l’obiettivo non è solo permettere ai bambini di praticare uno sport, ma dare loro la possibilità di una nuova esperienza di vita. Una possibilità che, talvolta, può fare davvero la differenza.
Dalla serata emerge una volontà limpida: unire le comunità delle valli, i Rotary Club, le scuole e le famiglie per costruire un ponte tra infanzia e montagna, tra memoria e futuro. Un ponte che nasce nel nome di Totta, ma che guarda avanti. Sempre.
Perché se è vero che alcuni sorrisi non torneranno più, è altrettanto vero che altri possono ancora nascere. E “Sciare per Sorridere” fa esattamente questo: semina neve, educazione e speranza, affinché un giorno – sulle piste delle nostre valli – quei sorrisi possano diventare realtà.

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