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23 Novembre 2025 - 18:03
Il Comune investe 20mila euro sulla sicurezza: installate nel nuove telecamere di videosorveglianza
L’arrivo del finanziamento dedicato ai Patti per la sicurezza urbana segna un passaggio concreto per San Giusto Canavese, che potenzia il proprio sistema di controllo del territorio grazie a un contributo nazionale di 10.000 euro, raddoppiato dall’amministrazione con altrettante risorse comunali. Un totale di 20.000 euro destinati a rinnovare e ampliare la rete di videosorveglianza, strumento ritenuto essenziale per prevenire episodi di degrado, monitorare gli spazi pubblici e sostenere politiche sociali contro la marginalità.
Il Comune si è classificato al 229° posto su oltre 1600 domande presentate in tutta Italia: un risultato significativo per una realtà delle sue dimensioni, che da tempo lavora su interventi mirati, pianificati senza clamori ma con continuità. L’amministrazione ribadisce questa filosofia in una frase che sintetizza il proprio approccio: «Le cose fatte bene non fanno rumore ma si vedono… e si vedranno anche in questo intervento dedicato alla sicurezza».

Il potenziamento delle telecamere non rappresenta soltanto un investimento tecnologico, ma anche un tentativo di risposta alle richieste di una parte della cittadinanza. Le reazioni sui social hanno infatti disegnato un quadro articolato, rivelando preoccupazioni che vanno oltre la sola sicurezza urbana in senso stretto.
Tra i commenti emersi, uno dei cittadini ha denunciato con durezza comportamenti quotidiani che generano disagio e percezione di abbandono. Le sue parole, riportate integralmente, evidenziano un malessere diffuso: «Tante regole! Ma altrettanti menefreghisti! Servirebbe attenzione anche a chi se ne frega dell’igiene e delle regole, tipo far sporcare i cani senza raccogliere i loro bisogni, abbandonare i sacchetti dei rifiuti ovunque! Sono provvedimenti di rispetto verso le persone, l’ambiente, la salute!». Un richiamo che lega sicurezza, decoro urbano e buona convivenza, ricordando che la tecnologia non può sostituire il senso civico.
Non meno rilevante è l’osservazione di un altro residente, che pone l’accento sugli aspetti tecnici della videosorveglianza, spesso sottovalutati nel dibattito pubblico. Nel commento – riportato integralmente, ma senza nome – si legge: «Le telecamere sono un buon strumento se ben manutenute e se, all’occorrenza, sono producibili i filmati per identificare il reato o la trasgressione. Il problema è che, spesso, di default non rilevano il volto, dato biometrico per il GDPR 679/2016, vanificando lo scopo e, altrettanto spesso, il filmato decorso breve termine non è più disponibile». Una riflessione che apre un tema complesso: la sicurezza non dipende solo dall’installazione degli impianti, ma dalla loro reale capacità di funzionare quando serve, nel rispetto della normativa europea.
Il Comune, ora, si trova davanti a una doppia sfida: utilizzare al meglio il finanziamento per costruire un sistema efficace e aggiornato, e allo stesso tempo rispondere a una cittadinanza che chiede più controlli, più responsabilità individuale e maggiore cura degli spazi condivisi. La sicurezza urbana, a San Giusto, non è più solo una questione di telecamere: è un equilibrio tra tecnologia, manutenzione, rispetto delle regole e partecipazione della comunità.
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