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"Meglio una dosso in più che un incidente": i nuovi dossi di Cuceglio accendono il dibattito sulla sicurezza stradale

Installati due dossi tra via Porta Pia e via per Agliè. L’assessore Baudino: priorità alla sicurezza

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«Meglio una lamentela che una telefonata su un incidente»: i nuovi dossi di Cuceglio accendono il dibattito sulla sicurezza stradale

Tra la Sp55 di via Porta Pia e la Sp54 di via per Agliè, nel tratto che i residenti considerano uno dei più congestionati di Cuceglio, sono comparsi due nuovi dossi. Un intervento essenziale e immediato, voluto dall’amministrazione guidata dal sindaco Antonino Iuculano Mamao, per correggere comportamenti di guida troppo disinvolti in prossimità di un attraversamento pedonale frequentato ogni giorno da famiglie, pendolari e studenti.

La scelta non è casuale, né tattica: collocare le piattaforme rialzate nel punto esatto in cui le velocità in ingresso e uscita dall’incrocio tendono a superare il margine del consentito, significa alzare un deterrente fisico e visibile. L’obiettivo è molteplice: ridurre le percorrenze, rendere più evidente la presenza dei pedoni e regolare i flussi in un’area che da tempo viene descritta come caotica e difficile da gestire. Una micro-opera dal costo contenuto, che però interviene in modo diretto su un comportamento quotidiano, motivo per cui non mancano reazioni e perplessità.

A difendere la scelta è l’assessore Mattia Baudino, che lega il provvedimento a una visione dichiaratamente prudenziale. Le sue parole, riportate integralmente, non lasciano spazio a interpretazioni: «So bene che a qualcuno queste piattaforme rialzate non piaceranno, ma preferisco sentire qualche lamentela per un dosso in più, piuttosto che ricevere una telefonata che mi avvisa di un brutto incidente». E ancora, in un passaggio che rivendica il valore della responsabilità: «La sicurezza delle persone — dei nostri bambini, dei nostri anziani, di tutti noi — viene sempre prima di tutto. Bastano pochi secondi in più per arrivare, ma possono fare la differenza». Una posizione che mira a spostare il dibattito dal fastidio momentaneo alla prevenzione del rischio.

L’arrivo dei dossi ha generato un effetto immediato: l’emersione di una mappa spontanea delle criticità percepite dai cittadini. Una serie di segnalazioni, molte delle quali riguardano la strada che arriva da Montalenghe, dove in diversi sostengono che “molti non si fermano allo stop”. Un comportamento considerato pericoloso soprattutto nelle ore di maggiore passaggio. In via Duca di Genova e via Pezza, invece, il tema non è la mancata precedenza, ma la velocità: “ormai si scende a una velocità folle”, raccontano i residenti, descrivendo un disagio che si traduce in paura anche per chi si muove a piedi. Questa raccolta di testimonianze diventa un materiale prezioso per il Comune, un indicatore diretto delle priorità percepite, un invito a valutare altri interventi.

I dossi non sono una soluzione universale. Possono rallentare, possono irritare chi guida, possono spostare il problema qualche centinaio di metri più in là. Ma nel contesto di Cuceglio rappresentano uno strumento concreto, immediato, capace di dare un segnale chiaro a chi attraversa ogni giorno queste vie. La disponibilità dell’amministrazione a valutare insieme ulteriori misure apre a un percorso di ascolto e verifica sul territorio, con l’obiettivo di rendere coerente la strategia complessiva: ridurre i rischi, calibrare gli interventi, intervenire dove la percezione del pericolo è più alta.

Il tema è noto, ma in questo caso trova un’applicazione semplice e diretta: meno velocità significa più margine di reazione. E, come ricorda l’assessore, talvolta bastano pochi secondi per determinare l’esito di un incrocio, un attraversamento, una vita.

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