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Ballando con le Stelle, la “tassa” Coriandoli: privilegio in pista e polemica sullo showtime

Eliminato, Ferrini continua a esibirsi: extra in puntata, wild card e discussione con Milly e autori

Emma Coriandoli a Ballando con le Stelle

Emma Coriandoli a Ballando con le Stelle

C’è chi la chiama “tassa” e chi la definisce eccezione creativa: fatto sta che la Signora Emma Coriandoli è diventata presenza fissa a Ballando con le Stelle anche dopo l’eliminazione. Un’anomalia che accende il dibattito su equità, ritmo di programma e scelte editoriali, trasformando un varietà del sabato sera in un piccolo caso mediatico.

Eliminato all’inizio della settima puntata, Maurizio Ferrini era stato inspiegabilmente salvato la settimana precedente da Sara Di Vaira grazie a una wild card. Nonostante l’uscita, continua a calcare la pista nei panni della Signora Coriandoli al fianco di Simone Di Pasquale, con sketch comici che, secondo molti, appaiono forzati e poco efficaci. È uno spazio che sottrae minuti alla gara – già di per sé lunghissima – e che garantisce a Ferrini esibizioni extra rispetto agli altri eliminati.

Il privilegio riconosciuto a Coriandoli viene descritto come un unicum per Ballando: un trattamento iniquo rispetto a chi, una volta fuori, lascia davvero la scena. La sensazione è che si stia creando un doppio binario tra concorso e intrattenimento collaterale, con potenziali ricadute sulla percezione di correttezza del format.

La presenza di Coriandoli si è estesa anche a Ballando Segreto, dove la maschera ha discusso con Milly Carlucci e gli autori – in maniera irriverente – ciò che è accaduto “sabato scorso”. Un segmento che ribadisce centralità e visibilità del personaggio oltre i confini della gara.

La giuria non ha mai seriamente accarezzato l’ipotesi di una vittoria della Coriandoli, spesso con toni canzonatori. A rimetterci, sostengono i critici, è il pubblico: dopo l’eliminazione, si ritrova ancora la comica in pista fra battute considerate trite, con la gag ricorrente dello “sgambetto” ironico ai rivali. Nasce così una frizione: quanto intrattenimento extra è tollerabile quando c’è una competizione da portare avanti?

Milly Carlucci



Senza scambiare ipotesi per fatti, si può immaginare che: - il personaggio offra un contrappunto comico per alleggerire le maratone di puntata; - la familiarità di Coriandoli aiuti a fidelizzare il pubblico; - la dinamica Milly–autori–maschera crei momenti “evento” interni allo show. Resta, però, l’equilibrio da preservare tra varietà e gara, soprattutto quando l’eccezione diventa seriale.

Il cuore della questione è doppio: tempo televisivo ed equità competitiva. Allungare le puntate con intermezzi che non riguardano più la competizione può erodere tensione narrativa e penalizzare chi è rimasto in gara. Dall’altra parte, Ballando è anche spettacolo: trovare un posto al sole nel talent, come sembra aver fatto Ferrini insieme al suo insegnante, è la traduzione pratica di una linea editoriale che privilegia personaggi e storyline.

Il pubblico chiede coerenza: se esistono wild card, eccezioni e spazi extra, vanno regolati e comunicati con chiarezza. La forza di Ballando sta nel bilanciare show e competizione; quando l’ago pende troppo da una parte, la discussione è inevitabile. La Coriandoli divide, ma conferma una verità televisiva: anche in un talent, il racconto può valere quanto il passo di ballo.

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