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Cortile invaso dal letame e bovini denutriti: il caso di Rodallo diventa un esempio di recupero e responsabilità

Sette mucche salvate da condizioni estreme, ora in buona salute dopo mesi di cure mirate

Cortile invaso dal letame e bovini denutriti: il caso di Rodallo diventa un esempio di recupero e responsabilità

Cortile invaso dal letame e bovini denutriti: il caso di Rodallo diventa un esempio di recupero e responsabilità (immagine di repertorio)

Un cortile trasformato in una piramide maleodorante di letame, una stalla in condizioni precarie, sette bovine segnate da malnutrizione. È il quadro che lo scorso marzo si è presentato agli occhi di chi ha effettuato la segnalazione a Rodallo, frazione di Caluso, in una piccola azienda agricola a conduzione familiare. Un contesto di degrado evidente, in cui la trascuratezza aveva già superato da tempo la soglia del tollerabile.

Secondo quanto ricostruito, il cortile della cascina era ormai sommerso da accumuli di deiezioni che avevano formato una vera e propria montagna, mentre la stalla mostrava segni chiari di abbandono. All’interno, le sette bovine, tutte denutrite e visibilmente indebolite, si trovavano in una condizione che avrebbe potuto compromettere in modo irreversibile il loro stato di salute.

L’intervento, rapido e coordinato, ha permesso di sottrarle a quel contesto prima che fosse troppo tardi. Le mucche sono state trasferite, curate e alimentate in modo adeguato, recuperando progressivamente peso e condizioni fisiche. Oggi, dopo mesi di assistenza, stanno bene: una conclusione positiva che non cancella la gravità di quanto accaduto, ma dimostra l’importanza di un sistema di controllo e di tutela capace di attivarsi quando necessario.

Il caso di Rodallo apre una riflessione più ampia su un territorio in cui l’allevamento è parte integrante del tessuto sociale ed economico. Le piccole aziende familiari rappresentano spesso un patrimonio prezioso, ma anche fragile: bastano poche settimane di mancata gestione, un disagio economico o personale, per scivolare in una spirale difficile da interrompere senza aiuto. Il benessere animale, in questi contesti, è il primo indicatore a risentirne.

Il recupero delle sette bovine e il ritorno a una condizione dignitosa segnano un punto fermo: quando la rete di protezione interviene in modo tempestivo, gli esiti possono essere positivi. Al tempo stesso, la vicenda lascia un monito chiaro alla comunità agricola e alle istituzioni: vigilare, prevenire e sostenere chi è in difficoltà significa evitare che la trascuratezza si trasformi in abbandono, e garantire che il lavoro rurale resti ancorato ai valori di cura e responsabilità che lo caratterizzano da sempre.

Immagine di repertorio

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