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Sospetto caso di febbre emorragica ad Asti, attivate tutte le procedure di isolamento e allerta sanitaria

Un uomo rientrato dall’Etiopia ricoverato al Cardinal Massaia, prelievi inviati allo Spallanzani

Sospetto caso di febbre emorragica ad Asti

Sospetto caso di febbre emorragica ad Asti, attivate tutte le procedure di isolamento e allerta sanitaria (foto di repertorio)

Un sospetto caso di febbre emorragica da virus Marburg ha attivato questa mattina l’intera rete sanitaria piemontese. A presentarsi al pronto soccorso dell’ospedale Cardinal Massaia di Asti è stato un uomo classe 1944, residente in provincia, rientrato da pochi giorni da un viaggio in Etiopia, Paese in cui di recente sono stati segnalati focolai della malattia. Febbre alta e sintomi gastrointestinali hanno immediatamente fatto scattare le procedure di allerta.

Il paziente è stato trasferito senza ritardi nel reparto di Malattie infettive, dove è monitorato in modo continuativo. Le sue condizioni rimangono stabili, secondo quanto comunicato dalla direzione sanitaria, ma il profilo epidemiologico legato al soggiorno in un’area a rischio ha imposto l’applicazione rigorosa dei protocolli previsti per le febbri emorragiche.

L’uomo è stato posto in isolamento precauzionale, evitando qualsiasi contatto con altri pazienti e limitando l’accesso al personale strettamente necessario. In parallelo, sono stati eseguiti i prelievi ematici destinati allo Spallanzani di Roma, il centro di riferimento nazionale per la diagnosi virologica di queste patologie. L’esito delle analisi sarà decisivo per confermare o escludere l’infezione da virus Marburg, una malattia rara, altamente virulenta e con tassi di letalità elevati nei casi accertati.

All’individuazione del sospetto caso, l’ospedale ha attivato la catena di allerta sanitaria a livello locale, regionale e nazionale. Sono entrati in azione il Sisp (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica), il Dirmei (Dipartimento interaziendale per le emergenze infettive del Piemonte) e lo stesso Spallanzani. In caso di conferma diagnostica, il protocollo prevede il trasferimento immediato del paziente in una struttura dotata di livelli di contenimento adeguati.

Al momento, la situazione appare sotto controllo e confinata grazie alla tempestiva attivazione delle misure previste. L’adozione dell’isolamento e degli standard di biosicurezza non indica un rischio diretto per la popolazione, ma rappresenta la corretta applicazione delle procedure in presenza di casi sospetti.

Le prossime ore saranno determinanti: soltanto il referto dello Spallanzani stabilirà se si tratta effettivamente di virus Marburg o di una patologia con sintomi analoghi. Fino ad allora, il paziente rimane sotto stretta osservazione e tutte le misure di vigilanza restano operative, secondo le linee guida nazionali per la gestione delle emergenze infettive.

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