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Blitz anarchico all’Asl, Lo Russo condanna: “La protesta non diventi danneggiamento”

Il sindaco stigmatizza l’irruzione in via San Secondo e richiama al rispetto dei lavoratori e degli spazi pubblici

Blitz anarchico all’Asl, Lo Russo condanna: “La protesta non diventi danneggiamento”

Blitz anarchico all’Asl, Lo Russo condanna: “La protesta non diventi danneggiamento” (immagine di repertorio)

Il sindaco Stefano Lo Russo interviene con fermezza dopo il blitz avvenuto questa mattina all’interno della sede dell’Asl Città di Torino in via San Secondo, dove un gruppo di anarchici ha fatto irruzione negli uffici della Direzione generale imbrattando muri, appendendo striscioni e mettendo a soqquadro una sala riunioni prima di dileguarsi. Una manciata di minuti, abbastanza però per creare panico tra i dipendenti presenti e costringere l’azienda sanitaria a interrompere l’attività del settore coinvolto in attesa dei rilievi della polizia.

Lo Russo ha condannato senza esitazioni quanto accaduto, distinguendo nettamente il diritto alla protesta dal vandalismo. «Manifestare pacificamente le proprie idee non ha nulla a che vedere con quello che è accaduto oggi nella sede dell’Asl», ha affermato. «Non è mai accettabile che la protesta sconfini nei danneggiamenti che colpiscono tutta la collettività e questi episodi vanno condannati con fermezza». Il sindaco ha aggiunto che «questi comportamenti non solo sono da condannare, sempre, ma nuocciono fortemente anche alla causa di solidarietà per la quale sono nati». Parole che arrivano poche ore dopo le prime ricostruzioni dell’accaduto e l’avvio delle indagini da parte della Digos, che sta analizzando le immagini di videosorveglianza e raccogliendo le testimonianze del personale dell’Asl, sorpreso dall’irruzione avvenuta in un momento di grande afflusso all’interno degli uffici.

Secondo quanto ricostruito, una decina di attivisti è entrata nell’edificio approfittando di un momento di transito. Una volta dentro, hanno tracciato una grande scritta lungo i corridoi e affisso uno striscione all’ingresso principale, mentre altri occupavano per pochi istanti una sala riunioni, lasciata con sedie rovesciate e documenti sparsi. Gli autori, molti dei quali con il volto coperto, si sono poi rapidamente dileguati. Non si registrano feriti, ma il personale è rimasto scosso dall’iniziativa, considerata una vera e propria violazione del luogo di lavoro.

Il blitz

A commentare l’episodio è intervenuto anche l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, che ha parlato di «gesto inqualificabile» e di «tolleranza zero» nei confronti dei responsabili. Ha espresso solidarietà alla Direzione generale e ai dipendenti, ricordando che «introdursi all’interno dei locali della Direzione Generale dell’Asl Città di Torino per deturpare i muri con scritte e mettere a soqquadro la sala riunioni sono fatti gravi» e auspicando un intervento rapido di forze dell’ordine e magistratura.

L’irruzione, avvenuta in pieno giorno, conferma un clima di tensione crescente attorno alla sede di via San Secondo, già oggetto in passato di contestazioni verbali, ma mai prima di un’azione così diretta dentro gli spazi amministrativi. Le indagini sono in corso e non si esclude che i responsabili appartengano alla rete anarchica cittadina, da anni attiva in azioni dimostrative in diversi luoghi pubblici della città.

La mattinata si è conclusa con la bonifica degli ambienti, la rimozione delle scritte e il ripristino delle attività interne, mentre la città registra l’ennesimo episodio di protesta degenerata in danneggiamento, con un monito condiviso dalle istituzioni: il dissenso, quando oltrepassa la soglia della legalità, smette di essere voce politica e diventa violenza contro la comunità.

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