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Agnelli, scontro frontale a Thun: Margherita e John Elkann in tribunale per la residenza di Marella

In Svizzera riparte il procedimento “Thun 2”: il giudice dovrà stabilire se Launen fosse davvero il centro di vita di Marella Agnelli, mentre le cause sull’eredità continuano tra Berna, Torino e Ginevra

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Agnelli, scontro frontale a Thun: Margherita e John Elkann in tribunale per la residenza di Marella

Riparte da Thun, nel Canton Berna, uno dei capitoli più complessi e sensibili della vicenda ereditaria legata alla dinastia Agnelli. Nella località elvetica è tornata oggi davanti ai giudici Margherita Agnelli de Pahlen, figlia dell’Avvocato, affiancata da uno dei suoi figli, John Elkann, presidente di Stellantis ed erede designato del gruppo di famiglia. La presenza congiunta madre–figlio, in un’aula di tribunale, fotografa la frattura che da anni attraversa una delle famiglie più note d’Europa.

Il procedimento in corso è etichettato come “Thun 2” e, a differenza di altri filoni del contenzioso, non verte sulla validità di testamenti o patti successori. L’oggetto della causa è la presunta effettività della residenza svizzera di Marella Agnelli, madre di Margherita e figura centrale per la comprensione dell’intero assetto ereditario. La domanda a cui il giudice dovrà rispondere è se l’abitazione di Launen, vicino a Gstaad, fosse davvero il suo “centro di interesse”, come prescrive il diritto elvetico per definire la residenza reale di una persona.

La questione è tutt’altro che marginale: stabilire che Marella risiedesse effettivamente in Svizzera o che, al contrario, il legame con quel territorio non fosse così radicato potrebbe incidere sul perimetro patrimoniale e sui criteri applicabili alle successioni. Un passaggio decisivo nell’intricata battaglia che Margherita porta avanti da anni con gli eredi del cosiddetto “ramo Elkann”.

Fonti vicine alla famiglia di John Elkann sottolineano che il diritto svizzero non si basa sul semplice conteggio dei giorni di permanenza, ma sulla valutazione del luogo considerato “centro della vita personale e familiare” della persona interessata. Secondo questa interpretazione, Marella avrebbe avuto in Svizzera il proprio fulcro esistenziale, un elemento che – sempre secondo l’entourage Elkann – sarebbe documentabile.

Il tribunale di Thun, inoltre, dovrà pronunciarsi anche sul nodo della litispendenza, il rischio cioè di sovrapposizioni con un procedimento parallelo in corso a Torino su temi affini. Un conflitto di giurisdizione che potrebbe rallentare o modificare il calendario della causa. Il contenzioso eredita da anni una complessità internazionale, con fascicoli aperti in diversi tribunali europei e interrogativi che toccano patrimoni, residenze, competenze nazionali e volontà testamentarie.

Sul fronte degli accordi successori del 2004 – quelli che ridisegnarono gli equilibri all’interno della famiglia e che Margherita da tempo contesta – la battaglia giudiziaria in Svizzera è divisa in due rami: oltre al “Thun 2”, è aperto anche il procedimento denominato “Thun 1”, attualmente sospeso in attesa della decisione del tribunale di Ginevra. Una pausa in un mosaico giudiziario dove ogni tassello potrebbe ribaltare o confermare scenari futuri.

La vicenda continua così a muoversi tra aule di tribunale, interpretazioni giuridiche e tensioni familiari che si trascinano da quasi vent’anni. La figura di Gianni Agnelli, simbolo della storia economica e culturale italiana, resta lo sfondo di una disputa che intreccia affetti, patrimoni e identità. E quella di Marella, al centro delle udienze svizzere, è oggi il nodo che potrebbe ridisegnare una parte della narrazione successoria della casata.

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