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Nidi aperti più a lungo senza costi: il Piemonte finanzia 74 Comuni e rivoluziona i servizi alle famiglie

Fondi europei, tariffe invariate e orari estesi fino al sabato: una misura che sostiene mamma, lavoro e natalità

Nidi aperti

Nidi aperti più a lungo senza costi: il Piemonte finanzia 74 Comuni e rivoluziona i servizi alle famiglie

Il Piemonte sceglie di investire sulla primissima infanzia e sulla conciliazione vita-lavoro con una misura destinata a cambiare la quotidianità di molte famiglie. L’assessorato regionale all’Istruzione e Merito ha stanziato oltre 1,2 milioni di euro per permettere a 74 Comuni di prolungare gli orari di circa 100 asili nido comunali, senza aumenti per le famiglie e senza costi aggiuntivi per gli enti locali. Il finanziamento arriva dal Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027, che coprirà integralmente ogni spesa operativa legata alle estensioni di servizio.

La scelta dei Comuni sarà ampia: potranno aumentare l’orario settimanale, aggiungere il sabato mattina o tenere i nidi aperti durante le vacanze natalizie e le pause didattiche, sempre nei limiti stabiliti dal bando. Il periodo di attuazione va dal 30 settembre 2025 al 31 luglio 2026 e consentirà di modellare i servizi sulle reali esigenze dei genitori, spesso alle prese con turni, orari flessibili o scarsa disponibilità di supporto famigliare.

A rivendicare la portata della misura è la vicepresidente e assessora Elena Chiorino: «Ampliare gli orari dei nidi senza far pagare un euro in più ai genitori significa fare politiche serie per famiglie, donne e territori. Le mamme che lavorano e faticano a gestire i figli hanno finalmente una risposta concreta. E soprattutto i Comuni non si sobbarcano alcun costo: copriamo tutto noi come Regione».

Dal 2021, quando la misura fu sperimentata per la prima volta, il Piemonte ha finanziato circa 350 progetti, coinvolgendo 3.066 bambini. I numeri, in crescita costante anno dopo anno, rivelano un fabbisogno reale e crescente, specie nei piccoli centri dove l’ampliamento dell’orario rappresenta spesso l’unica possibilità per mantenere un lavoro o evitare rinunce economiche pesanti.

In un contesto segnato dal calo demografico e dalla difficoltà di conciliare lavoro e cura, l’estensione degli orari dei nidi non è solo un aiuto logistico: è un pezzo di politica sociale e uno strumento di sviluppo territoriale. Una scelta che mette al centro famiglie, occupazione femminile e natalità.

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