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La rivoluzione sanitaria del Piemonte: Cup con IA e nuovi percorsi di cura

Il Cal approva all’unanimità il Piano Sociosanitario presentato da Riboldi, previsto l’avvio nel 2026

La rivoluzione sanitaria del Piemonte

La rivoluzione sanitaria del Piemonte: Cup con IA e nuovi percorsi di cura (foto di repertorio)

Il Cup piemontese cambierà volto: dal 2026 sarà gestito anche dall’intelligenza artificiale, con un sistema capace di smistare le richieste, organizzare le prenotazioni e attivare percorsi di presa in carico dedicati ai pazienti cronici. È una delle innovazioni più rilevanti del nuovo Piano Sociosanitario regionale, illustrato dall’assessore alla Sanità Federico Riboldi davanti al Cal, che ha espresso parere favorevole all’unanimità.

Nel presentare il piano, Riboldi ha definito il documento – in corsivo tra virgolette caporali – «la carta d'identità del futuro sanitario e sociale della Regione», spiegando come si inserisca in una fase di grandi cambiamenti, in cui «le esigenze di cura sono completamente cambiate». Il progetto prevede infatti una riorganizzazione complessiva dei servizi, con interventi mirati sulle criticità più note del sistema piemontese.

Tra i punti centrali c’è la riduzione delle liste d’attesa, obiettivo che l’assessorato vuole raggiungere attraverso una nuova struttura di prenotazione, l’integrazione dell’IA nel Cup e una maggiore coordinazione tra ospedali, distretti territoriali e strutture private convenzionate. Accanto a questo, il piano ridisegna la medicina territoriale, rafforzando la presenza di professionisti e servizi nelle aree decentrate e introducendo la figura del responsabile operativo degli ambienti sanitari, incaricato di supervisionare le attività all’interno delle strutture.

Il piano prevede anche tavoli di lavoro dedicati a patologie specifiche, finalizzati alla definizione di percorsi più mirati e uniformi in tutta la Regione, così come un nuovo settore dedicato alla salute mentale, che includerà anche l’ambito delle dipendenze, per garantire una presa in carico più integrata e stabile.

Uno dei capitoli più rilevanti riguarda gli investimenti. Riboldi ha parlato di un «enorme investimento sull’edilizia sanitaria», destinato a cambiare il volto del Piemonte: 11 nuovi ospedali, 4 rigenerazioni e ampliamenti, 91 Case di comunità, 30 Ospedali di comunità e 49 Centrali operative territoriali. Un piano che, nelle intenzioni della Regione, punta a rendere più accessibili i servizi e a ridurre il divario tra aree urbane e territori periferici.

Il Cal ha espresso parere favorevole all’unanimità anche su due regolamenti collegati al settore faunistico: uno relativo all’abilitazione venatoria e l’altro alle attività di cattura a fini scientifici, alla tassidermia e alla detenzione di trofei.

Il Piano Sociosanitario entra ora nella fase successiva del confronto istituzionale. Il 2026 sarà l’anno in cui molte delle innovazioni, dal Cup digitale agli investimenti strutturali, dovranno trasformarsi da progetto a operatività reale, definendo il nuovo assetto del sistema sanitario piemontese.

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