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17 Novembre 2025 - 20:04
Obesità (foto di repertorio)
L’Italia si confronta con dati sempre più preoccupanti sull’obesità infantile e adolescenziale. Il decimo rapporto sull’obesità in Italia, realizzato da Auxologico Irccs e presentato all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, registra numeri che descrivono una tendenza allarmante. Secondo l’indagine, il 26,7% dei bambini e dei ragazzi tra i 3 e i 17 anni è in sovrappeso: più di uno su quattro, con un picco che riguarda oltre un adolescente su tre in molte regioni del Mezzogiorno.
Le percentuali più alte si registrano in Campania con il 36,5%, seguita da Calabria al 35,8%, Basilicata al 35% e Sicilia al 33,8%. Situazione completamente diversa nelle aree con i valori più bassi: le Province autonome di Trento (15,1%) e Bolzano (17,4%), insieme al Friuli-Venezia Giulia (18,4%) e alla Lombardia (19,5%), rimangono ben al di sotto della media nazionale.

Il quadro si inserisce in un contesto globale già drammatico. Le stime più recenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per il 2022 parlano di 890 milioni di adulti con obesità, pari al 16% della popolazione mondiale, mentre 2,5 miliardi di persone risultano in sovrappeso, circa il 43% del totale. In Italia, i dati Istat 2023 mostrano che sono quasi 23 milioni gli adulti con eccesso di peso, pari al 46,3% della popolazione sopra i 18 anni. Tra questi, 5,8 milioni — l’11,8% — soffrono di obesità conclamata.
Lo stesso rapporto sottolinea che «negli ultimi decenni l'obesità mostra tassi di crescita in costante aumento a livello globale, al punto da essere ormai considerata una vera e propria epidemia». Una dinamica che si riflette sui sistemi sanitari con un impatto crescente: «la sindrome metabolica non affrontata e curata nei tempi e nelle modalità corrette conduce inevitabilmente a complicanze che interessano praticamente tutti gli organi vitali del paziente». Per questo, il documento rilancia l’urgenza di intervenire sia sulla cura dei pazienti già affetti sia sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce delle condizioni che possono evolvere in obesità grave.
A ribadire la necessità di un’azione tempestiva è il ministro della Salute Orazio Schillaci, che sottolinea: «L'obesità è uno dei maggiori problemi di salute pubblica e come dimostra il rapporto riguarda anche i bambini. Per questo è fondamentale agire sulla prevenzione, attraverso corretti stili di vita». Schillaci ricorda inoltre che in questa direzione guarda anche la recente legge italiana che, prima al mondo, riconosce l’obesità come malattia cronica, prevedendo interventi strutturati sulla prevenzione, la cura e la formazione professionale.

ORAZIO SCHILLACI - MINISTRO DELLA SALUTE
Durante la presentazione, il presidente di Auxologico Mario Colombo ha messo in evidenza il ruolo dell’istituto: «L'obesità e in generale i disturbi del comportamento alimentare costituiscono linee prioritarie di ricerca e di intervento clinico del nostro Irccs, che ormai opera da mezzo secolo». Colombo ha aggiunto che Auxologico rappresenta «un unicum in Italia per i casi clinici trattati nei propri ospedali e centri territoriali», annunciando un ampliamento delle attività in Lazio e Calabria.
L’Italia, dunque, appare divisa tra aree con buoni indici e regioni del Sud dove i dati superano con forza la media nazionale. Ma soprattutto emerge la consapevolezza di una sfida sanitaria strutturale che riguarda presente e futuro, con un’unica strada possibile: prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico adeguata.
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