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17 Novembre 2025 - 12:49
Il presidente Rotary Oriano Barbin con l'unità mobile
Il 3 dicembre, data simbolica perché coincide con la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, la storica Villa Marone Cinzano — prestigiosa sede dell’Unione Industriali di Torino — diventerà il teatro di un’iniziativa che va oltre la solidarietà di circostanza e si trasforma in un investimento concreto sul diritto alla cura.
Alla presenza del Governatore del Distretto 2031, Felice Invernizzi, il Rotary Club Torino Duomo, affiancato dai Club Rotary Torino, Torino Sabauda, Settimo Torinese, Ciriè e Valli di Lanzo, consegnerà nelle mani di Civess ODV un nuovo ambulatorio mobile destinato alla medicina in strada. Uno strumento indispensabile per raggiungere persone fragili, senza fissa dimora, anziani soli, famiglie in difficoltà, in quel territorio urbano in cui la povertà sanitaria spesso resta invisibile.
La sinergia fra i club è uno degli elementi più significativi dell’intero progetto: non solo Torino, ma anche due realtà fondamentali per l’area metropolitana — il Rotary Ciriè-Valli di Lanzo e il Rotary Settimo Torinese — hanno avuto un ruolo decisivo nel finanziare, sostenere e spingere a compimento l’iniziativa. Una collaborazione multilocale che dimostra come, quando il tessuto associativo si muove in rete, i progetti assumono una portata più ampia, integrata e stabile nel tempo.
Il nuovo mezzo sarà affidato a Civess, il Corpo Italiano Volontario Emergenza Soccorso e Solidarietà, rappresentato dal presidente Marcello Nucera. Con sede a Pianezza, l’associazione opera da anni «a titolo gratuito a favore di persone senza fissa dimora», garantendo servizi sanitari e socio-assistenziali che vanno dall’ambulatorio di medicina generale all’assistenza infermieristica, fino all’accompagnamento presso strutture pubbliche per esami e visite specialistiche.
Il progetto, come sottolineano gli organizzatori, non intende sostituirsi al Servizio Sanitario Nazionale, ma si propone come complementare alle strutture pubbliche: la sua missione è portare le cure dove queste non arrivano, intercettando chi vive nelle pieghe della città, tra centri storici e periferie dimenticate. «Facilitare l’accesso alle cure delle fasce più vulnerabili, evitando sovrapposizioni con i servizi già garantiti dal SSN», recita il documento programmatico.
Il valore istituzionale del progetto è rafforzato anche dal recente protocollo firmato dal Rotary con il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che apre nuove prospettive di collaborazione nell’ambito dell’inclusione, dell’autonomia personale e della partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità e delle loro famiglie. L’ambulatorio mobile si inserisce esattamente in questa cornice: un tassello operativo che traduce le linee di indirizzo in azioni immediate e concrete.
Il nuovo veicolo non sarà soltanto un presidio medico, ma anche un mezzo di supporto sociale: Civess lo utilizzerà «per soccorrere o assistere i bisognosi anche con l’erogazione e il reperimento di beni di prima necessità in caso di emergenza o indigenza». Un servizio che diventa cruciale in un contesto urbano in cui fragilità economiche, isolamento e vulnerabilità sanitaria sono spesso interconnesse.
A ripercorrere la genesi dell’iniziativa è il presidente del Rotary Club Torino Duomo, Oriano Barbin, profondamente colpito dalla storia della Civess: «Ho conosciuto la Civess per caso alla Chiesa del Sacro Volto di Torino. Purtroppo avevano da poco subito il furto dell’ambulatorio che utilizzavano e che era stato ritrovato in pessime condizioni, gravemente vandalizzato. Il loro impegno a favore di chi vive in situazioni di indigenza mi ha subito colpito e ho iniziato a pensare a come il Club avrebbe potuto sostenerli».
Barbin sottolinea che la forza del progetto nasce proprio dalla collaborazione di più Rotary Club, inclusi quelli di Ciriè-Valli di Lanzo e Settimo Torinese, capaci di unirsi per un obiettivo comune: «La collaborazione di diversi Rotary per un obiettivo tanto sensibile rende onore a quanti hanno partecipato e mette in risalto l’impegno sociale e umano che deve essere al primo posto nel nostro Club. Donare il nuovo ambulatorio in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità rende questo momento ancora più ricco di emozione e importanza».
Il nuovo ambulatorio mobile rappresenta dunque non solo un gesto di solidarietà, ma un investimento sul territorio, un modo per trasformare un’assenza — quella dell’assistenza alle persone più isolate — in presenza. E restituisce l’immagine di un Rotary capace di farsi motore di politiche sociali, di mettere in rete le sue sezioni e di costruire risposte concrete ai bisogni della comunità urbana e metropolitana.
A partire dal 3 dicembre, sulle strade di Torino e dell’hinterland, inizierà a circolare non soltanto un mezzo, ma un’idea precisa di cittadinanza: la cura non può aspettare, e deve arrivare anche lì dove nessuno la porta.

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