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Dai mille grammi alla laurea: i “bambini piuma” che raccontano la forza della vita

Al Planetario di Torino le storie dei nati prematuri diventati adulti nella Giornata mondiale della prematurità

Dai mille grammi ai mille traguardi: le voci dei nati prematuri risuonano a Torino

Avevano un peso alla nascita inferiore ai 1000 grammi, qualcuno appena più di una bottiglia d’acqua minerale, eppure oggi sono giovani adulti, studenti, professionisti, persone che hanno saputo costruirsi un cammino personale e autonomo. Domani, 16 novembre, al Planetario di Torino, saranno loro i protagonisti di un evento speciale organizzato dall’associazione Piccoli Passi, presieduta dal professor Claudio Fabris, che aderisce alla rete Vivere e sostiene la Neonatologia dell’Università di Torino.

L’iniziativa si inserisce nel programma delle celebrazioni per la Giornata mondiale della prematurità, che ricorre il 17 novembre, e punta a sensibilizzare il pubblico sulle sfide legate alla nascita pretermine, ma anche sulle azioni necessarie per migliorare l’assistenza ai bambini nati troppo presto e alle loro famiglie.

Sul palco del Planetario, a raccontarsi saranno proprio loro: i “bambini piuma”, come li chiamano affettuosamente i genitori e i medici. Ognuno con la propria storia, le proprie difficoltà e le proprie conquiste. Ci sarà chi, nato con un peso inferiore al chilo, ricorda i lunghi mesi di terapia intensiva e oggi studia Lettere antiche; chi frequenta Scienze internazionali e sogna una carriera nelle organizzazioni mondiali; chi ha scelto Ingegneria, spinto dal desiderio di “costruire” anche nel senso più simbolico del termine; chi già lavora nel settore sanitario, restituendo agli altri la stessa cura ricevuta da bambino; e chi, nonostante un’ipoacusia o un leggero impaccio motorio, ha trovato la propria espressione nel mondo dello spettacolo.

Sono storie di resilienza autentica (anche se loro preferiscono chiamarla semplicemente “vita”), in cui la fragilità diventa forza, la vulnerabilità si trasforma in energia. Ogni testimonianza ricorda che nascere prematuri significa iniziare la propria esistenza in salita, ma che con le cure adeguate e un ambiente che crede nelle potenzialità individuali, si può arrivare lontano.

Il professor Fabris, che da anni si batte per il potenziamento dei reparti di neonatologia e terapia intensiva neonatale, sottolinea come «un’assistenza di qualità all’inizio della vita sia determinante per costruire un futuro sano». Ma altrettanto essenziale è la dedizione delle famiglie, la sensibilità dei genitori, la costanza di chi ha creduto nei propri figli fin dai primi respiri tra i monitor e i rumori dei respiratori.

L’evento torinese vuole anche ribadire un messaggio collettivo: la prematurità non è una condanna, ma un punto di partenza che richiede attenzione, ricerca e sostegno continuo. Ogni bambino nato pretermine è una sfida clinica e umana, ma anche una promessa. E le storie che risuoneranno sotto la cupola del Planetario — tra le luci che simulano le stelle — ricorderanno che a volte le vite più leggere sono quelle che lasciano le tracce più luminose.

Parole chiave: Giornata mondiale della prematurità, Piccoli Passi, Claudio Fabris, Planetario di Torino, neonatologia, bambini prematuri, Università di Torino, nascita pretermine, assistenza neonatale, testimonianze.

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