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15 Novembre 2025 - 11:19
Biglietti per le Atp Finals 2026 in vendita: da domani fase di prelazione per i tesserati Fitp (immagine di repertorio)
Domani sera, al termine della finale di singolare all’Inalpi Arena di Torino — indicativamente intorno alle ore 20 — scatterà la vendita dei biglietti per la edizione 2026 delle ATP Finals, il prestigioso torneo che chiude la stagione mondiale del tennis maschile. La federazione italiana del tennis e padel (FITP) ha confermato che la prima fase sarà riservata ai propri tesserati: dal 16 al 23 novembre atleti agonisti e non, soci e tesserati Gold potranno acquistare in anticipo biglietti singoli e abbonamenti con sconti dedicati. Per gli altri, la vendita libera partirà lunedì 24 novembre alle ore 16.00. Tutte le informazioni e le modalità saranno disponibili sul sito fitp.it e sui canali ufficiali dell’evento.
La scelta di privilegiare i tesserati nasce dalla volontà della Fitp di valorizzare chi sostiene quotidianamente il movimento tennistico: per i ticket singoli è previsto un -20% per atleti agonisti e non agonisti e tesserati Gold, -10% per i soci; per gli abbonamenti uno sconto del 5% per tutte le categorie interessate.
L'edizione 2026 rappresenta una nuova opportunità per Torino, che ospita le Finali maschili dal 2021 e che punta a consolidare la propria posizione come capitale del tennis internazionale in Italia.

Jannik Sinner
Tuttavia, lo sguardo degli organizzatori e delle istituzioni non è rivolto solo al presente: cresce l’ipotesi che le ATP Finals possano trasferirsi a Milano nei prossimi anni. L’attuale accordo con l’ATP assicura che il torneo resti in Italia fino al 2030.
La candidatura milanese poggia su alcuni punti chiave: l’Arena Santa Giulia, in fase di costruzione, è prevista con una capienza di circa 15-16 mila posti ed è progettata per ospitare grandi eventi indoor. Secondo il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, «Milano è pronta, ma non è nella mia agenda chiudere subito questa partita».
Anche il presidente ATP, Andrea Gaudenzi, ha lasciato aperta la porta ad un futuro spostamento, pur ribadendo l’apprezzamento per Torino: «L’Italia ha fatto un percorso straordinario… non posso dirvi cosa accadrà in futuro».
Tra i motivi che rendono Milano competitiva vi sono la dimensione dell’impianto, la presenza di una forte rete alberghiera, infrastrutture trasportistiche di respiro internazionale e la vocazione della città a eventi di livello globale. Per Torino, invece, la sfida sarà rinnovare l’offerta e mantenere l’evento nella città piemontese, lanterna del tennis italiano fino a oggi.
Per Torino l’apertura delle vendite per le Finali 2026 rappresenta un momento topico: conferma la fiducia degli organizzatori e l’importanza dell’evento per il territorio. Ma l’ombra di una futura “staffetta” con Milano impone una riflessione strategica: mantenere l’evento, aumentare la capacità, migliorare servizi ed infrastrutture, amplificare l’impatto sul turismo e sull’indotto.
Se la città piemontese intende rimanere la sede privilegiata, dovrà dimostrare nei prossimi anni che può offrire ancora di più — in termini di pubblico, visibilità, mezzi logistici — rispetto a un concorrente forte come Milano.
Dal punto di vista del tifoso e dell’appassionato, significa muoversi presto per assicurarsi il posto. Le edizioni precedenti della ATP Finals a Torino hanno registrato sold-out e grandi numeri di pubblico. Con la prelazione ai tesserati e l’usuale alta domanda, i biglietti per la vendita libera rischiano di essere molto richiesti fin dal primo minuto.
Se si ha diritto agli sconti previsti (tesserati, soci, atleti), dunque è il momento di verificare condizioni e acquistare. Per chi invece attendere la vendita libera, segnarsi il 24 novembre alle ore 16 come data di partenza è fondamentale.
Le ATP Finals non sono solo un torneo di tennis: sono un evento internazionale, un’occasione di visibilità, turismo, economia e sport che coinvolge la città ospitante. Torino oggi si prepara all’edizione 2026 con slancio e ambizione, consapevole che il futuro del torneo — e forse della sua sede — è ancora da scrivere.
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