Cerca

Attualità

Lady Gaga risponde a Simona Ventura... dopo vent'anni!

Simona Ventura

Simona Ventura torna sul palco di Ballando con le Stelle

Una curiosa teoria ha infiammato i social nelle ultime ore, riportando alla ribalta un episodio televisivo che sembrava ormai sepolto nei ricordi pop dei primi Duemila. Tutto nasce dal recente concerto di Lady Gaga al Forum di Assago, dove la cantante ha voluto sottolineare con orgoglio il proprio nome, quello che si nasconde dietro il ben più noto nome d’arte.

"Mi chiamo Stefani Joanne Angelina Germanotta", ha detto quasi a volerlo proclamare davanti a migliaia di fan italiani come un vessillo identitario. Un gesto che, per i suoi seguaci più affezionati, non è stato casuale.

Secondo molti commentatori online, quella dichiarazione avrebbe avuto un significato più profondo, quasi simbolico. Nei video circolati su TikTok e X (l’ex Twitter), alcuni utenti hanno rispolverato una vecchia intervista del 2009, quando una giovanissima Lady Gaga apparve per la prima volta in Italia, ospite di Simona Ventura nel programma Quelli che il Calcio.

In quell’occasione, Ventura le chiese con tono curioso: «Ma qual è il tuo vero nome?» accennando alle origini italiane della cantante, nata Stefani Germanotta da una famiglia italo-americana. Il momento fu apparentemente leggero, ma la reazione di Gaga – uno sguardo imbarazzato, un sorriso trattenuto – rimase impressa ai fan più attenti.

Oggi, a distanza di quindici anni, quella clip torna virale, reinterpretata alla luce della nuova performance di Gaga. Per molti, la popstar avrebbe voluto rimettere al centro la propria identità, rivendicandola con orgoglio, come se volesse dire: “Non mi vergogno più di chi sono e da dove vengo.”

Nel 2009, Lady Gaga era ancora agli inizi della sua carriera internazionale. L’album The Fame l’aveva proiettata nell’olimpo della pop music, ma la sua figura artistica era ancora fragile, lontana dalla sicurezza che l’avrebbe poi resa una delle icone più influenti del XXI secolo. Quell’intervista con Ventura fu una delle sue prime apparizioni italiane: pochi minuti televisivi, un abito eccentrico e una conduttrice incuriosita da un nome che ancora non diceva molto al grande pubblico.

Nel video, Gaga risponde con garbo, ma visibilmente a disagio, quando Ventura insiste sul suo cognome: Germanotta. Alcuni fan sostengono che quel piccolo momento di esitazione nascondesse un dolore personale legato al passato, quando la futura popstar, ancora studentessa a New York, era stata presa di mira dai coetanei per la sua diversità, per il suo aspetto e per il suo modo di essere.

Ecco allora la “folle teoria” che corre in rete: il gesto di ieri ad Assago – quel modo deciso di pronunciare “I’m Lady Gaga!” – sarebbe stato una sorta di riscatto pubblico, un messaggio rivolto non tanto a Simona Ventura, ma ai bulli della sua adolescenza. Una dichiarazione di orgoglio che unisce la donna alla ragazza, la star alla giovane Stefani che cercava di farsi accettare.

L’episodio del 2009, con il tempo, è diventato parte del folclore pop. Simona Ventura ha sempre raccontato di essere stata “l’unica a volerla in tv”, quando nessuno ancora conosceva Lady Gaga. La cantante, anni dopo, le avrebbe inviato un mazzo di fiori e una lettera di ringraziamento, scrivendo: «Sei stata l’unica in Italia che mi ha voluta ospite.»

Da allora, il legame con l’Italia non si è mai interrotto. Gaga ha più volte parlato con affetto delle proprie radici siciliane, del padre nato a Palermo e della nonna cresciuta a New York, e ha raccontato come la cultura italiana abbia influenzato la sua musica, il suo senso estetico, persino la sua forza interiore.

Per questo, la scelta di lanciare quel messaggio proprio a Milano – durante uno dei concerti più attesi del tour – ha assunto per molti un significato simbolico: tornare nel Paese delle origini e dichiarare, davanti al pubblico italiano, di non aver più paura di mostrarsi per ciò che è.

Nei commenti sotto i video, le interpretazioni si moltiplicano. Alcuni fan parlano di “rivincita poetica”, altri di “messaggio nascosto” e qualcuno ironizza: «Lady Gaga non ce l’aveva con Simona, ma con il liceo che la prendeva in giro!»

C’è anche chi sottolinea l’aspetto più culturale: in un mondo in cui la fama e i social definiscono il valore personale, riscoprire le proprie radici diventa un atto politico. Gaga, nel suo stile, avrebbe scelto di dirlo non con un discorso, ma con la voce e il corpo, davanti a un’arena gremita.

Eppure, non tutti credono alla connessione diretta con il vecchio episodio. Alcuni fan italiani difendono Ventura, ricordando che quella domanda era «una curiosità innocente» e che la cantante l’aveva presa con simpatia. La “folle teoria”, insomma, vive proprio di questa ambiguità: un confine sottile tra coincidenza e destino mediatico, tra memoria collettiva e suggestione social.

Oggi, a quindici anni di distanza, Lady Gaga è un’icona globale, vincitrice di Oscar e Grammy, artista e attivista, capace di trasformare ogni gesto in un messaggio. E quell’imbarazzo giovanile del 2009 diventa, nel racconto dei social, il punto di partenza di un percorso di emancipazione personale.

Simona Ventura, dal canto suo, continua a sorridere quando le chiedono di quel giorno: «L’ho voluta io, e avevo visto giusto», ha detto più volte, con l’orgoglio di chi ha intuito il talento prima che il mondo lo riconoscesse.

Il resto lo hanno fatto Internet e la nostalgia. Bastano pochi secondi di un video d’archivio, una frase pronunciata su un palco, e la rete costruisce un ponte tra passato e presente, tra una giovane artista incerta e una donna che oggi rappresenta l’orgoglio di chi non si è mai arreso.

In fondo, è questa la vera forza delle storie pop: reinventarsi a ogni generazione, cambiare significato nel tempo, trasformarsi in simboli collettivi. Lady Gaga non ha bisogno di confermare o smentire nulla. Il suo grido ad Assago resta sospeso, tra mito e realtà, come un’eco che dice a chiunque sia stato deriso: “Sii fiero del tuo nome. È la prima forma di libertà.”

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori