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L’Inalpi Arena esplode per Jannik Sinner, padrone assoluto delle Finals mentre Bolelli/Vavassori volano verso le semifinali

L’azzurro prepara l’ultimo match con Shelton tra selfie, folla e due ore di allenamento tiratissimo; nel doppio gli italiani centrano un traguardo storico

Jannik Sinner

Jannik Sinner (IG Nitto ATP Finals)

Alle Atp Finals di Torino la scena è tutta per Jannik Sinner, ormai protagonista indiscusso del torneo dentro e fuori dal campo. Prima di pensare alla semifinale, l’azzurro ha un ultimo ostacolo da superare: la sfida di venerdì alle 14 contro lo statunitense Ben Shelton, già eliminato ma comunque avversario utile per continuare a inseguire l’obiettivo del ritorno al numero 1. Per Shelton l’aria è già quella di una partenza anticipata verso la Florida, mentre Sinner guarda con determinazione al turno successivo, quello che potrebbe spalancargli le porte della finalissima di domenica.

L’entusiasmo attorno al campione della Val Pusteria raggiunge livelli impensabili. Nel foyer dell’Inalpi Arena, il suo allenamento di fine mattinata è diventato una scena di pura idolatria: una folla compatta di tifosi ha riempito ogni spazio disponibile per vederlo da vicino. Lui, impassibile, ha continuato ad allenarsi col solito ritmo feroce, alternando diagonali, servizi, smorzate, volée. Dall’altra parte della rete, come sparring partner, il giovane palermitano Gabriele Piraino, impegnato in quasi due ore di scambi.

A bordo campo, i coach Darren Cahill e Simone Vagnozzi hanno seguito ogni colpo, mentre dai cellulari dei presenti piovevano video e foto. Nel frattempo, poco più in alto, Lorenzo Musetti osservava la scena durante la pausa pranzo. A fine sessione, Sinner si è concesso ai tifosi senza risparmio: autografi ovunque – palline, cappellini, cartelli, giornali, biglietti, perfino i bicchieri arancioni delle Finals – e una valanga di selfie.

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La giornata regala soddisfazioni anche al movimento azzurro del doppio. Per la prima volta, una coppia italiana approda alle semifinali delle Finals: Simone Bolelli e Andrea Vavassori passano il turno da primi nonostante la sconfitta al terzo set contro i tedeschi Tim Puetz e Kevin Krawietz, detentori del titolo ma già eliminati. Il punteggio – 7-6 (5), 4-6, 13-11 – racconta una sfida punto a punto, decisa solo da pochi dettagli. «Chiunque incontreremo sarà una partita dura – hanno detto nel post-partita – però conosciamo tutte le coppie molto bene, le abbiamo già affrontate tutte e studiate riguardando le partite. Siamo molto soddisfatti di queste tre partite, rimane un po’ di rammarico per oggi, ma è stata una questione di centimetri, accade nel doppio, ci sono partite che vanno bene e altre no, ma non dipende sempre da te, c’è anche il merito degli avversari».

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Sul fronte del singolare, la giornata vede la rinascita di Alex De Minaur dopo la pesante sconfitta con Musetti. L’australiano sorprende tutti battendo e eliminando lo statunitense Taylor Fritz, finalista dell’edizione 2024. La vittoria arriva in due set, 7-6 (3), 6-3, in un’ora e 35 minuti che segna la sua prima affermazione in due partecipazioni alle Finals. Prima di lasciare il campo, De Minaur scrive sulla telecamera «Finally», liberatorio. E poi, a caldo, racconta senza filtri la sua settimana emotiva: «Lo sport... un paio di giorni fa è stato uno dei giorni peggiori della mia carriera. Ero in un buco davvero nero, avrei potuto dire che odio questo sport e oggi siamo qui, due giorni dopo, e mi sento benissimo. È incredibile. Ma più di tutto, al di là del risultato, ho fatto pace con me stesso».

Tra l’assalto dei tifosi, l’intensità degli allenamenti, la storica semifinale nel doppio e l’altalena emotiva del singolare, Torino vive uno dei momenti più vivi dell’intera settimana. E con Sinner sempre più padrone della scena, l’Italia del tennis sogna ancora più in grande.

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