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Piemonte, report Bankitalia: economia debole con export penalizzato dai dazi americani

Automotive e manifattura restano i comparti più colpiti

Piemonte, report Bankitalia

Piemonte, report Bankitalia: economia debole con export penalizzato dai dazi americani (foto di repertorio)

L’economia piemontese frena. Lo dice l’ultimo report semestrale di Banca d’Italia, che descrive una regione debole, appesantita dai dazi statunitensi e da una manifattura che non riesce più a trainare la crescita. Nel primo semestre del 2025 il Piemonte si ferma a +0,5%, un risultato sotto la media nazionale e in linea con il recente declassamento europeo da regione “più sviluppata” a “regione in transizione”.

Il rallentamento colpisce in modo particolare le imprese orientate all’export. Secondo Bankitalia, un terzo di quelle più esposte ai mercati esteri ha registrato un calo di fatturato nella prima metà dell’anno. La causa è chiara: i dazi americani introdotti dall’amministrazione Trump, che pesano su settori già fragili.

La manifattura resta il punto più critico. Tessile, metallurgia e soprattutto automotive segnano livelli produttivi inferiori al 2024. Le esportazioni extra UE calano e i margini si assottigliano. Per una regione tradizionalmente trainata dall’industria, è un segnale di debolezza che si somma alla perdita di competitività internazionale.

L’unico settore in crescita è l’edilizia. A spingerla non è la domanda privata, ma i cantieri del PNRR. Secondo le stime, il comparto resterà positivo fino al 2026, anno di scadenza dei fondi. Dopo quella data, Bankitalia parla apertamente di incertezza. Senza investimenti pubblici, la crescita non sarebbe sostenibile.

Il terziario rallenta. La cassa integrazione aumenta, segno di difficoltà diffuse. Il fatturato scende in quasi tutti i comparti, esclusi i servizi tecnologici e il turismo, che mantengono una dinamica positiva grazie a una domanda più stabile.

Nel quadro generale compare un solo segnale favorevole: la riduzione dei tassi di interesse. Il calo ha aiutato la domanda di credito e rilanciato almeno in parte il mercato immobiliare. Crescono le compravendite e aumentano le richieste di mutui, ma l’effetto è limitato e non compensa le debolezze strutturali.

La fotografia tracciata da Bankitalia è chiara. Il Piemonte rallenta perché rallentano i suoi settori chiave. I dazi pesano. L’export perde terreno. L’industria soffre. E la crescita dello 0,5% mostra una regione che, senza interventi mirati, rischia di allontanarsi ancora di più dalla media italiana ed europea.

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