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Dentro la sala di controllo dei treni piemontesi: 60 studenti del Politecnico scoprono le ferrovie da vicino

Una lezione fuori dall’aula svela ai futuri ingegneri la rete nascosta di tecnologie, responsabilità e decisioni che rende possibile la mobilità ferroviaria del Gruppo FS

Dentro la sala di controllo dei treni piemontesi: 60 studenti del Politecnico scoprono le ferrovie da vicino

Dentro la sala di controllo dei treni piemontesi: 60 studenti del Politecnico scoprono le ferrovie da vicino

Sessanta studenti del Politecnico di Torino hanno trascorso una giornata fuori dall’aula, ma dentro uno dei luoghi più complessi e strategici dell’intero sistema ferroviario piemontese: la sede del coordinamento centrale di Torino Lingotto, cuore delle attività di controllo della circolazione di Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia, entrambe società del Gruppo FS. L’iniziativa è parte del corso di Mobilità e Trasporti diretto dalla professoressa Cristina Pronello, che ha scelto di trasformare una lezione teorica in un’esperienza diretta sul campo, permettendo ai suoi studenti di confrontarsi con il funzionamento reale della rete.

La mattinata è cominciata al Politecnico, con una preparazione dedicata a collegare i principi della circolazione ferroviaria affrontati nelle lezioni ai dispositivi tecnologici e ai processi operativi che avrebbero incontrato poche ore dopo. Una parte introduttiva che ha fornito il contesto necessario per comprendere gli investimenti in corso sulla rete piemontese e il ruolo delle due società del Gruppo FS nella gestione della mobilità regionale.

Una volta arrivati al Lingotto, gli studenti hanno avuto la possibilità di osservare da vicino l’attività delle diverse postazioni operative. Qui i responsabili delle sale di circolazione hanno illustrato il lavoro svolto ogni giorno, ventiquattro ore su ventiquattro, per garantire sicurezza, regolarità e puntualità in un sistema che muove circa 2mila chilometri di linee e quasi 1200 treni al giorno. Un ritmo continuo, che richiede coordinamento, attenzione costante e una profonda conoscenza delle tecnologie di distanziamento tra treni, dei sistemi di blocco, degli apparati di sicurezza per la gestione degli itinerari nelle stazioni e dei complessi sistemi di telecomando che regolano l’intera rete.

Gli studenti hanno seguito con interesse le spiegazioni sui protocolli applicati nelle diverse situazioni operative, compresi i casi di criticità generati da guasti, maltempo o anomalie, e hanno potuto constatare come decisioni rapide e precise siano indispensabili per mantenere l’equilibrio del traffico ferroviario. La visita è stata scandita da domande, osservazioni tecniche e curiosità sul lavoro quotidiano di chi gestisce il sistema ferroviario dall’interno, un mondo che spesso rimane invisibile agli occhi dei viaggiatori.

La professoressa Cristina Pronello ha sottolineato il valore formativo dell’esperienza, spiegando come «gli studenti siano rimasti affascinati da una gestione che diamo spesso per scontata. Una giornata proficua che speriamo di replicare ancora. Per gli studenti è importante vedere nella pratica ciò che imparano in aula ed oggi questo obiettivo è stato decisamente raggiunto». Le sue parole restituiscono il senso della giornata: rendere tangibile la complessità della mobilità ferroviaria, mostrando la traduzione concreta dei concetti studiati nel corso.

La visita al Lingotto inaugura anche il progetto FS per la scuola, con cui il Gruppo conferma il proprio impegno nel promuovere cultura tecnico-scientifica, orientamento professionale e conoscenza diretta dei mestieri che compongono la mobilità integrata e sostenibile. Un programma che coinvolgerà altre scuole e territori, con l’obiettivo dichiarato di avvicinare le nuove generazioni al mondo della ferrovia e alle sue professionalità, aprendo un canale diretto tra formazione e realtà operative.

Per i sessanta studenti del Politecnico la visita è stata una finestra privilegiata su un settore spesso percepito solo nel momento del viaggio, ma sostenuto da un sistema articolato fatto di tecnologie avanzate, responsabilità continue e competenze specialistiche. Un percorso che, per molti di loro, potrebbe rappresentare anche un primo passo verso un futuro professionale all’interno della mobilità ferroviaria.

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