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All’asta per 35 milioni l’ex Villaggio Olimpico di Sestriere: maxi–struttura del 2006 che torna sul mercato dopo anni di tentativi falliti

Sei palazzine, oltre 300 appartamenti e più di mille posti letto in vendita: un patrimonio turistico che attende un nuovo futuro

All’asta per 35 milioni

All’asta per 35 milioni l’ex Villaggio Olimpico di Sestriere, maxi–struttura del 2006 che torna sul mercato dopo anni di tentativi falliti

Il Villaggio Olimpico di Sestriere, costruito in occasione dei Giochi Invernali del 2006 e divenuto negli anni una delle strutture ricettive più imponenti dell’alta Val di Susa, torna sul mercato. Questa volta attraverso un’asta pubblicata su un portale immobiliare nazionale, con un prezzo base che sfiora i 35 milioni di euro. Una cifra significativa, che riflette da un lato la dimensione del complesso, dall’altro la difficoltà, finora insormontabile, nel trovare un acquirente capace di gestire un bene così vasto.

La proprietà aveva già provato più volte a cedere l’immobile, qualificato con quattro stelle, ma ogni tentativo si è scontrato con ostacoli economici e incertezze gestionali. Oggi, mentre la struttura continua a essere operativa e locata fino alla fine del 2027, la nuova messa all’asta segna un passaggio decisivo: o arriverà un investitore in grado di rilanciare l’intero villaggio, o si rischia di trascinare ancora a lungo una vicenda immobiliare che ha già consumato anni di trattative.

Il complesso comprende sei palazzine collegate da tunnel interni al corpo centrale, una scelta architettonica pensata per garantire continuità logistica durante l’inverno e facilitare gli spostamenti degli atleti. Nel blocco principale si trovano reception, bar, ristorante, pizzeria, palestra, piscina, sale riunioni, teatro, centro benessere con sauna, bagno turco, idromassaggio e locali dedicati ai trattamenti estetici. A completare il quadro un ampio parcheggio interrato e diversi spazi a uso ufficio e servizio.

La parte residenziale, cuore della struttura, conta 313 unità abitative per un totale di 1.182 posti letto. Sono numeri imponenti: 66 monolocali per 132 persone, 216 bilocali per 864 posti letto, 31 trilocali per 186 ospiti. Una capacità di accoglienza che, negli anni, ha permesso al villaggio di operare durante tutte le stagioni, non solo in inverno, diventando un punto di riferimento del turismo sportivo e familiare.

Eppure, dietro questa mole di servizi e spazi, si nasconde una domanda inevitabile: quale futuro può avere una struttura nata per un evento unico, progettata su scala olimpica e poi adattata alle esigenze ordinarie del mercato turistico? Il modello dell’ex villaggio olimpico ha funzionato finché le presenze legate allo sci di massa e alle vacanze in quota hanno tenuto. Ma oggi la competizione con altre località, il costo della gestione ordinaria, la complessità degli interventi di manutenzione e l’incertezza del mercato immobiliare rendono difficile immaginare un acquirente che non abbia alle spalle un piano strategico ampio, investimenti pluriennali e una visione di lungo periodo.

Il valore della struttura, però, resta indiscutibile. Sestriere è uno dei centri nevralgici della Via Lattea, la più grande area sciistica del Piemonte, e continua a registrare flussi turistici consistenti, soprattutto nei mesi invernali. Un villaggio di queste dimensioni, se rilanciato con un progetto coerente, potrebbe diventare un polo moderno capace di attrarre sportivi, famiglie, gruppi e grandi eventi. Il nodo, ancora una volta, riguarda la capacità imprenditoriale di chi deciderà di investire.

C’è poi un altro aspetto: il villaggio è una delle ultime eredità materiali delle Olimpiadi torinesi ancora integre e funzionanti. In un Paese dove molte opere realizzate per i grandi eventi sono state lasciate andare in malora, Sestriere rappresenta un’eccezione. Ma anche questa eccezione oggi si misura con la necessità di un nuovo modello gestionale. Un acquirente non cercherà solo appartamenti e servizi, ma un insieme di possibilità: turismo sportivo, centri benessere, edilizia ricettiva, spazi per smart working e congressi, attività outdoor. La sfida è trasformare un’eredità olimpica in un investimento sostenibile.

L’asta pubblicata in queste ore è il primo passo di un percorso che potrebbe durare mesi. Ma, in ogni caso, riporta il villaggio al centro di una riflessione più ampia: cosa fare del patrimonio immobiliare delle grandi opere? Come evitare che un complesso di queste dimensioni diventi un guscio vuoto, o un peso, o semplicemente un’occasione mancata?

Sestriere aspetta una risposta. E con lei un intero pezzo di territorio montano che vede nel turismo la sua linfa vitale. L’ex Villaggio Olimpico, oggi più che mai, è un simbolo sospeso tra memoria e futuro: nato per accogliere atleti da tutto il mondo, ora cerca un nuovo proprietario capace di immaginare una seconda vita all’altezza della sua storia.

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