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09 Novembre 2025 - 10:24
Scacchi, l’Italia sogna con Lodici: il 25enne elimina la leggenda Adams
Il miracolo continua. Lorenzo Lodici, 25 anni, grande maestro di Chioggia, ha compiuto una nuova impresa nella Coppa del Mondo di scacchi in corso a Goa, in India. Dopo aver eliminato lo statunitense Hans Moke Niemann, uno dei favoriti del torneo, l’azzurro ha battuto l’inglese Michael Adams, 54 anni, icona assoluta della scacchiera internazionale. Con questo successo, Lodici conquista un posto tra i sedicesimi di finale, diventando il protagonista di una cavalcata che nessuno avrebbe immaginato.
Contro Adams, considerato da molti il più forte scacchista inglese di sempre, Lodici ha mostrato solidità, freddezza e capacità di ribaltare situazioni complesse. Nella doppia sfida, ha pareggiato la prima partita e vinto la seconda dopo essersi trovato in posizione svantaggiosa. Una rimonta costruita con lucidità e coraggio, contro un avversario che nel 2004 aveva sfiorato il titolo mondiale assoluto e che nel 2023 si è laureato campione del mondo seniores.
Per gli appassionati, è un risultato storico: Lodici è l’unico italiano rimasto in gara tra i 206 partecipanti del torneo, un evento a eliminazione diretta che mette di fronte i migliori giocatori del pianeta. Ogni turno prevede due partite a cadenza classica e, se necessario, spareggi rapid e blitz. Superare ogni ostacolo significa resistere a giorni di tensione e calcolo, in un contesto dove un singolo errore può cambiare il destino di un’intera carriera.

Il sito specializzato Chessdom non ha esitato a scrivere che Lodici, a Goa, “sta scrivendo la storia dell’Italia”. E non è un’esagerazione. Mai un italiano era riuscito a imporsi con questa continuità in una competizione così selettiva, tradizionalmente dominata da scuole come quella russa, indiana o americana. Il giovane maestro di Chioggia rappresenta oggi l’immagine più brillante della nuova generazione di scacchisti italiani, cresciuti tra piattaforme online e tornei internazionali, ma capaci di affermarsi anche sulla scena classica.
Lorenzo Lodici, nato a Brescia ma formatosi scacchisticamente in Veneto, aveva già attirato l’attenzione nel 2022 vincendo il campionato italiano assoluto, diventando uno dei più giovani a riuscirci. La sua ascesa è stata costante: un percorso costruito tra studio, disciplina e partite giocate contro avversari di grande esperienza.
L’eliminazione di Niemann, avvenuta nel turno precedente, aveva già fatto rumore. Il giocatore americano, noto al grande pubblico anche per le polemiche legate al caso Carlsen, era dato tra i favoriti per la vittoria finale. Lodici lo ha battuto con un gioco maturo e aggressivo, alternando aperture solide a scelte tattiche coraggiose, senza mai farsi travolgere dalla pressione.
Con la vittoria su Adams, il 25enne entra ora in una fase cruciale del torneo, dove a contendersi il titolo restano solo i migliori sedici del mondo. Il suo nome, fino a poco tempo fa poco conosciuto fuori dall’ambiente scacchistico, circola adesso tra analisti e commentatori internazionali come simbolo della rinascita degli scacchi italiani.
La sua impresa assume un valore ancora più grande se si considera il livello del torneo di Goa. Oltre duecento giocatori da tutto il mondo, con un parterre che include campioni del calibro del campione del mondo Dommaraju Gukesh, eliminato a sorpresa dal tedesco Frederik Svane, e altri grandi maestri tra i primi venti del ranking mondiale. In un contesto di tale competitività, il percorso di Lodici si trasforma in un segnale di maturità non solo personale, ma anche per l’intero movimento scacchistico nazionale.
Gli addetti ai lavori sottolineano soprattutto la capacità psicologica dell’italiano di gestire la pressione, reagendo anche in situazioni di difficoltà. La partita decisiva contro Adams è un esempio perfetto: dopo una fase di apertura complessa, Lodici ha saputo cambiare piano strategico, forzando l’avversario a una sequenza difensiva che ha poi portato alla vittoria. Una scelta da giocatore esperto, non da esordiente.
L’aspetto più interessante della sua ascesa, però, è la combinazione tra rigore classico e intuito moderno. Lodici appartiene a quella generazione che ha imparato a studiare gli scacchi anche attraverso i motori di analisi e le partite online, ma che non ha rinunciato alla profondità della scuola tradizionale. Il risultato è uno stile equilibrato, capace di alternare prudenza e audacia, tecnica e creatività.
In Italia, dove gli scacchi vivono una nuova stagione di interesse grazie alle piattaforme digitali e all’effetto mediatico di serie come The Queen’s Gambit, la storia di Lodici rappresenta un modello concreto di successo. Un giovane che, lontano dalle luci dei riflettori, ha costruito la propria carriera con pazienza, trovando oggi la consacrazione internazionale.
La Federazione Scacchistica Italiana ha espresso orgoglio per i risultati ottenuti, definendo la sua presenza ai sedicesimi “un risultato straordinario che porta l’Italia tra le grandi potenze del gioco”. Anche se il cammino è ancora lungo, Lodici ha già scritto una pagina indelebile.
Nelle prossime ore, il grande maestro italiano conoscerà il nome del suo prossimo avversario. Ogni turno sarà una montagna da scalare, ma l’entusiasmo che circonda la sua impresa dimostra che, per la prima volta dopo decenni, l’Italia può sognare davvero in grande sulla scacchiera internazionale.
Per molti osservatori, la calma e la concentrazione mostrate a Goa sono il segno di una maturità precoce. Lodici non esulta mai in modo plateale, non si lascia travolgere dall’adrenalina. Gioca, riflette, studia, analizza. Il suo è un approccio quasi scientifico al gioco, ma con un tratto di umanità che lo distingue: la capacità di emozionare senza alzare la voce, di vincere con umiltà.
La Coppa del Mondo, al di là dei risultati, è anche una vetrina per le federazioni emergenti. E l’Italia, grazie a Lodici, si scopre protagonista. Una nazione che ha dato i natali a grandi menti della scacchiera – da Mario Monticelli a Michele Godena – ma che non aveva mai avuto un giocatore così vicino ai vertici di un torneo mondiale a eliminazione.
Da Goa arriva quindi una storia di talento, dedizione e rinascita sportiva. Lorenzo Lodici, con il suo sorriso discreto e la sua concentrazione imperturbabile, sta regalando agli appassionati italiani un sogno che mancava da troppo tempo. E se è vero che ogni partita è una battaglia di idee, in India il giovane maestro sta dimostrando che anche la tenacia può essere una forma d’arte.
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