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Passaporto alle Poste: il Piemonte estende il servizio e punta a consegnarlo a casa dei neo diciottenni

Cirio annuncia la sperimentazione del 2026: “Un diritto alla mobilità, meno burocrazia e più dignità per i cittadini”

Passaporto alle Poste: il Piemonte estende il servizio e punta a consegnarlo a casa dei neo diciottenni

Passaporto alle Poste: il Piemonte estende il servizio e punta a consegnarlo a casa dei neo diciottenni

Da oggi in Piemonte ottenere il passaporto diventa più semplice. Dopo le difficoltà degli ultimi mesi e le lunghe liste d’attesa per fissare un appuntamento in Questura, il servizio arriva anche negli Uffici Postali delle province di Novara e Vercelli, grazie al progetto Polis di Poste Italiane. È il primo passo di una riforma che, nelle intenzioni della Regione, cambierà radicalmente il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione.

L’annuncio è stato dato oggi dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, in occasione della visita all’Ufficio Postale di Villata, nel Vercellese, uno dei 155 Comuni dove è già attivo il servizio. «Da oggi anche nelle province di Novara e Vercelli è possibile usufruire del rilascio dei passaporti negli uffici postali – ha spiegato Cirio –. In Piemonte, come nel resto d’Italia, è stato difficile ottenere appuntamenti, nonostante l’impegno delle Questure. Per questo avevamo chiesto al Governo e a Poste Italiane di estendere il progetto Polis anche al nostro territorio. Oggi possiamo dire che ci siamo riusciti».

Il progetto Polis, promosso da Poste Italiane in collaborazione con il Ministero dell’Interno, nasce con l’obiettivo di semplificare l’accesso ai servizi pubblici nei piccoli centri. Attraverso gli sportelli abilitati, i cittadini possono presentare la richiesta di rilascio o rinnovo del passaporto direttamente in posta, consegnando la documentazione e la fototessera, senza doversi recare in Questura. L’identificazione avviene in tempo reale grazie ai collegamenti informatici tra Poste e il Ministero.

Il Piemonte, però, guarda già oltre. «Vogliamo essere la prima Regione italiana a spedire il passaporto direttamente a casa di tutti i neo diciottenni – ha annunciato Cirio –. L’obiettivo è partire nel 2026, in collaborazione con il Governo e con Poste Italiane. È un principio importante: tutelare il diritto alla mobilità, ridurre la burocrazia e rafforzare la dignità dei cittadini».

Un’iniziativa che, nelle parole del governatore, punta anche a un significato simbolico: «Il passaporto è un documento che apre il mondo. Ogni giovane piemontese dovrebbe poterlo ricevere come segno di fiducia e libertà, non come un privilegio».

Alla visita di Villata erano presenti anche il presidente della Provincia di Vercelli, Davide Gilardino, i sindaci di Vercelli, Roberto Scheda, e di Villata, Franco Bullano, il vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Graglia, il consigliere regionale Carlo Riva Vercellotti, la questora di Vercelli, Giuseppina Suma, il responsabile Relazioni Istituzionali Nord Ovest di Poste Italiane, Federico Sichel, e la direttrice di filiale di Vercelli, Silvia Bravetti.

Con l’attivazione del servizio in Novara e Vercelli, il Piemonte entra così a pieno titolo nel piano nazionale che, nei prossimi mesi, coinvolgerà anche Torino, Cuneo, Asti, Biella e Alessandria. Una rete di sportelli che, una volta a regime, permetterà ai cittadini piemontesi di richiedere documenti e certificati in modo diffuso, senza dover affrontare viaggi o attese.

Il nuovo sistema rappresenta un passo concreto verso una Pubblica Amministrazione digitale e di prossimità, in linea con gli obiettivi di semplificazione previsti dal PNRR. Per Cirio, la sfida ora è mantenere il Piemonte all’avanguardia: «Siamo la prima Regione del Nord a partire, ma vogliamo anche essere la prima a portare il passaporto nelle case dei nostri ragazzi. Un modo per dire loro che la Regione crede nel loro futuro e nel loro diritto di viaggiare, conoscere, esplorare».

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