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Ferrari accelera nel terzo trimestre 2025: ricavi e utile in crescita, Vigna guarda al 2030 con fiducia

Fatturato a 1,76 miliardi (+7,4%) e utile operativo a 503 milioni. L’ad conferma gli obiettivi del piano e difende la filosofia del “cavallino elettrico che resta cavallo”

Ferrari accelera nel terzo trimestre 2025: ricavi e utile in crescita, Vigna guarda al 2030 con fiducia

Ferrari chiude il terzo trimestre del 2025 spingendo sull’acceleratore. I conti diffusi da Maranello confermano un periodo positivo per la casa di lusso più celebre al mondo: ricavi netti pari a 1,76 miliardi di euro, in aumento del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2024, con 3.401 consegne pressoché invariate. L’utile operativo sale a 503 milioni di euro (+7,6%) e segna un margine del 28,4%, mentre l’utile netto si attesta a 382 milioni (+2%). L’ebitda raggiunge 670 milioni, con un margine pari al 37,9%, e la generazione di free cash flow industriale ammonta a 365 milioni.

Numeri che hanno convinto il mercato: il titolo Ferrari ha chiuso la giornata di contrattazioni a Piazza Affari con un balzo del 3,34%, segno che la fiducia degli investitori nel percorso tracciato dall’amministratore delegato Benedetto Vigna resta solida.

«Proseguiamo nel nostro percorso di sviluppo con convinzione e forte visibilità» ha commentato il manager, ricordando la strategia delineata durante il Capital Markets Day, appuntamento chiave di ottobre che ha segnato il rilancio industriale e finanziario del Cavallino. «Abbiamo definito una traiettoria chiara nell’interesse di lungo termine del nostro marchio, ponendo le basi per una crescita sostenibile al 2030».

L’obiettivo resta quello dell’ambizioso piano finanziario annunciato lo scorso anno: 9 miliardi di euro di fatturato, margine ebitda del 40% e margine ebit del 30% entro la fine del decennio. Un traguardo che Ferrari intende raggiungere sostenuta da una domanda in continua crescita e da un portafoglio ordini che si estende ben oltre il 2027, alimentato dal successo delle nuove famiglie Testarossa e Amalfi, due linee destinate a ridefinire il concetto di sportività e artigianalità made in Maranello.

Il lieve calo delle vendite negli Stati Uniti non preoccupa la direzione. Vigna chiarisce che non vi sono effetti dovuti ai dazi doganali: «Non abbiamo subito impatti. I prezzi aumenteranno fino al 5%, e non più al 10% come accadeva con le tariffe al 27,5%». Una correzione leggera, coerente con la strategia di Ferrari di difendere i margini e allo stesso tempo mantenere l’esclusività del marchio in tutti i mercati globali.

Ma il cuore del messaggio di Vigna è dedicato alla transizione tecnologica che sta ridisegnando l’industria automobilistica mondiale. «Continuiamo a offrire ai nostri clienti la massima libertà di scelta in termini di propulsione — ha sottolineato — non costringeremo nessuno a comprare l’elettrica». Ferrari, fedele alla sua filosofia di evoluzione senza imposizioni, intende dimostrare che anche il futuro a zero emissioni può conservare emozione, suono e piacere di guida.

«In qualità di leader, ci assumiamo la responsabilità di dimostrare che la nostra interpretazione della tecnologia elettrica, espressa dalla Ferrari Elettrica, sarà ancora una volta fonte di innovazione», ha dichiarato il numero uno di Maranello.

Il nuovo modello elettrico, presentato in anteprima il 9 ottobre, rappresenta una svolta strategica per l’azienda, ma anche una prova di fedeltà ai principi del Cavallino. «Dopo il Capital Markets Day ho incontrato diversi clienti negli Stati Uniti, in Corea, in Cina e in Italia — ha raccontato Vigna — e tutti hanno apprezzato il modo in cui abbiamo presentato la nostra Ferrari Elettrica. Mi hanno detto che le auto elettriche sono generalmente pesanti come elefanti e non divertenti da guidare. Avete fatto bene, mi hanno detto, a investire in sistemi elettronici attivi per trasformare l’elefante in un cavallo, rendendo la guida coinvolgente come in ogni Ferrari. Non vediamo l’ora di provarla».

Per il manager, la chiave del successo sarà mantenere tre propulsori nel portafoglio — termico, ibrido ed elettrico — garantendo così la continuità del Dna Ferrari e un vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti. «Possiamo continuare a essere innovativi solo se manteniamo il ritmo del cambiamento, e avere tre sistemi di propulsione è un chiaro vantaggio, soprattutto per le generazioni più giovani, che vogliono scegliere senza rinunciare all’emozione».

Oltre ai risultati economici e ai progetti industriali, Vigna sottolinea anche la fiducia nella solidità finanziaria dell’azienda. Ferrari completerà entro il 2025 l’attuale programma di riacquisto di azioni proprie, anticipando di un anno la tabella di marcia. Una scelta che, nelle parole dell’amministratore delegato, «conferma la nostra forte fiducia nel futuro e nella capacità del brand di generare valore nel tempo».

Infine, il pensiero va al fronte sportivo, dove il Cavallino continua a rappresentare un simbolo di eccellenza mondiale. «Puntiamo a vincere, vogliamo continuare ad avere successo nell’endurance e tornare alla vittoria in Formula 1. Lo dobbiamo ai nostri tifosi, per alimentare la loro passione e il lato inclusivo del nostro brand».

Un messaggio che sintetizza perfettamente la filosofia Ferrari: un equilibrio tra tecnologia e tradizione, innovazione e identità, finanza e sogno.

Con un fatturato che corre, un piano industriale chiaro e una visione orientata al lungo periodo, Ferrari si conferma non solo un marchio di auto, ma una fabbrica di emozioni e strategia. E mentre Maranello guarda al 2030 con fiducia, il Cavallino continua la sua corsa senza rallentare, tra il ruggito del motore e il silenzio dell’elettrico.

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