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Contro la ZTL scolastica a Chivasso i commercianti lanciano una raccolta firme: «Serve solo a fare cassa»

La sicurezza degli studenti al centro del dibattito, ma il malcontento dei negozianti cresce. Dopo Viale Matteotti, nuove Ztl in arrivo: commercianti e cittadini temono una città “a zone chiuse”

Contro la ZTL scolastica a Chivasso i commercianti lanciano una raccolta firme: «Serve solo a fare cassa»

Contro la ZTL scolastica a Chivasso i commercianti lanciano una raccolta firme: «Serve solo a fare cassa»

A Chivasso la Ztl scolastica non è solo una questione di viabilità. È diventata una questione di principio.

Una scelta amministrativa, nata con le migliori intenzioni — tutelare gli studenti, ridurre l’inquinamento, promuovere la mobilità sostenibile — che oggi rischia di trasformarsi, per molti cittadini e commercianti, in una tassa mascherata da misura di sicurezza.

L’ordinanza del Comune, che istituisce la “zona scolastica” in Viale Matteotti, è chiara nei suoi obiettivi: rendere più sicuro l’accesso ai plessi scolastici, incoraggiare gli spostamenti a piedi o in bicicletta, limitare il traffico nei momenti di ingresso e uscita da scuola. Ma nei fatti, secondo chi vive e lavora in quella zona, l’effetto è stato l’opposto: meno accessibilità, meno clienti, più multe, più disagi.

E così, tra saracinesche abbassate e parcheggi semivuoti, è nata una raccolta firme. Un documento redatto dal Comitato Commercianti di Viale Matteotti e aree adiacenti, rappresentato da Giovanni Campanino, che chiede al Comune la revisione dell’intera ordinanza, a partire dalla rimozione della telecamera installata e dall’abolizione della Ztl scolastica nella corsia nord di Viale Matteotti, quella che va da Via Po a Piazza d’Armi.

Campanino, che del comitato è il volto e la voce, spiega così l’origine dell’iniziativa: «L’idea nasce di seguito a una situazione di insofferenza verso norme così restrittive. Con i colleghi commercianti abbiamo ricordato che fino allo scorso anno la chiusura avveniva solo negli orari di ingresso e uscita degli alunni, con il “nonno vigile” e le transenne. La viabilità era garantita, non ci sono mai stati incidenti, eppure oggi ci ritroviamo con un sistema di divieti e telecamere che paralizza la via».

Secondo il Comitato, la Ztl scolastica di Viale Matteotti viola i principi di proporzionalità e uguaglianza, creando cittadini di serie A e di serie B. «Noi commercianti non possiamo chiedere il permesso d’accesso come fanno i residenti, ma gli insegnanti sì, perché parcheggiano dentro il complesso Marconi. C’è una deroga per loro, per noi no. Mi sembra evidente che siamo trattati in modo diverso», osserva Campanino con amarezza.

La petizione, che accompagna queste parole, elenca punti precisi e circostanziati. I firmatari — esercenti, dipendenti e cittadini — chiedono una revisione complessiva dell’ordinanza comunale che ha introdotto la Ztl scolastica e il sistema di telecamere di sorveglianza in Viale Matteotti.

Nel dettaglio, la raccolta firme chiede:

  • Eliminazione della telecamera installata e abolizione della Ztl nella corsia nord;

  • Rideterminazione degli orari di attivazione in base ai reali orari scolastici e alle effettive esigenze di sicurezza;

  • Riduzione dell’area interessata alla Ztl, concentrandola solo nei punti realmente strategici per la tutela degli studenti;

  • Studio sull’impatto economico della misura e introduzione di misure compensative per i commercianti penalizzati;

  • Deroghe per titolari di negozi e mezzi di carico/scarico;

  • Soluzioni tecniche per evitare sanzioni ai veicoli regolarmente parcheggiati durante l’attivazione della Ztl.

Il documento sottolinea inoltre che l’attuale ampiezza del divieto e la mancanza di proporzionalità tra le finalità dichiarate e gli effetti pratici stanno danneggiando l’intero tessuto economico della zona. I clienti provenienti da fuori città, infatti, trovano sempre più difficoltà a raggiungere i negozi del centro.
Il risultato è un centro storico meno vivo, meno accessibile e meno competitivo.

La nuova ZTL scolastica

«La frequentazione della città è già minima», racconta Campanino, «e con questa Ztl la situazione peggiora. Venire a Chivasso sta diventando sempre più complicato: pochi parcheggi bianchi, quelli a pagamento aumentano, e le multe fioccano. È un biglietto da visita scoraggiante per chi vorrebbe fermarsi a fare acquisti o anche solo per un caffè».

Per molti commercianti il problema è anche pratico: durante gli orari di attivazione della Ztl, i veicoli parcheggiati lungo Viale Matteotti non possono essere spostati senza rischio di sanzione, anche se sono in regola. E per le operazioni di carico e scarico la situazione è diventata quasi impossibile.

Ma la questione, sostengono, non è solo economica. È anche una questione di sicurezza reale

«Le telecamere non fermano le auto, danno solo multe. Il “nonno vigile”, invece, era una presenza fisica, controllava, dialogava, preveniva i rischi. Con la Ztl il traffico non sparisce, cambia soltanto percorso. E il risultato è che nessuno è più davvero sicuro, né i bambini né chi lavora qui», aggiunge Campanino.

Un altro punto messo nero su bianco nella raccolta firme riguarda la morfologia stessa di Viale Matteotti: al centro del viale esiste già un’ampia area pedonale che consente agli studenti di muoversi in sicurezza tra gli alberi e di attraversare su più punti segnalati dalle strisce pedonali.

Inoltre, ricordano i promotori, i plessi scolastici interessati si trovano in Viale Marconi, una via già pedonale, ampia e sicura. Insomma: “di spazi protetti ce ne sono già”, sostengono i commercianti, “non serve bloccare un’altra arteria fondamentale per l’economia del centro”.

Dietro la protesta, però, non c’è solo la rabbia. C’è una proposta concreta: tornare al modello precedente, con la presenza del personale di vigilanza durante gli orari di entrata e uscita da scuola, ma senza telecamere e senza Ztl permanente.
«Chiediamo solo di spostare l’addetto alla sicurezza che oggi è in Via Caduti, dove non serve, e riportarlo su Viale Matteotti. Non vogliamo costi aggiuntivi per il Comune, ma una soluzione di buon senso», precisa Campanino.

La petizione, che raccoglie decine di firme ogni giorno, è solo il primo passo.
Il documento sarà presentato ufficialmente al Comune di Chivasso e alle autorità competenti per richiedere una revisione dell’ordinanza e un tavolo di confronto.

L’obiettivo, sottolineano i promotori, non è lo scontro ma il dialogo: «Non vogliamo fare polemica, ma trovare soluzioni che tengano conto delle esigenze di tutti. Non si tratta di privilegiare qualcuno, ma di evitare che una misura nata per migliorare la vivibilità si trasformi in un boomerang per l’intera città».

E il tema non riguarda solo Viale Matteotti. L’amministrazione comunale ha già previsto altre Ztl in via di attuazione: una in Viale Cavour, nei pressi dell’asilo Bambi, una in via Rivera/via Mazzè e un’altra in via Berruti/via Paleologi. Per i commercianti, questo è il segnale che serve fermarsi prima che la città si frammenti in tante piccole zone interdette, con l’effetto di svuotare ulteriormente il centro urbano.

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