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Torino avvia il nuovo Piano dell’Abitare: verso una città più giusta e inclusiva

Approvata la delibera che apre la prima fase attuativa: nasce il Comitato di Accompagnamento per il diritto alla casa

Torino avvia il nuovo Piano dell’Abitare: verso una città più giusta e inclusiva

Torino avvia il nuovo Piano dell’Abitare: verso una città più giusta e inclusiva (immagine di repertorio)

La Giunta comunale di Torino ha approvato la delibera che dà il via alla prima fase attuativa del Piano dell’Abitare, lo strumento strategico con cui l’amministrazione punta a rendere la città più inclusiva, equa e solidale, affrontando in modo strutturale la questione abitativa. Il provvedimento, che dà seguito agli indirizzi approvati dal Consiglio comunale lo scorso luglio, rappresenta un passo concreto verso una governance condivisa delle politiche per la casa, in una città dove il disagio abitativo continua a crescere.

L’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli ha ribadito la filosofia alla base del progetto: la casa non come traguardo, ma come punto di partenza per una vita dignitosa. "La casa è il punto di partenza per la vita di ciascuno, non un punto di arrivo — ha ricordato —. Vogliamo costruire una Torino più giusta, capace di garantire a tutti la possibilità di abitare in modo dignitoso, stabile e sostenibile. Per riuscirci serve un lavoro collettivo, che coinvolga istituzioni, realtà sociali e cittadini in un percorso comune".

Il Piano dell’Abitare non si limita a prevedere nuovi interventi edilizi, ma propone una riforma complessiva delle politiche abitative. In primo luogo, verrà istituito un Comitato di Accompagnamento, un organismo permanente che fungerà da osservatorio sull’abitare e sarà composto da rappresentanti di inquilini, proprietari, sindacati, Terzo Settore, istituzioni pubbliche, fondazioni bancarie e mondo produttivo. All’interno del Comitato nascerà una Cabina di Regia, con il compito di coordinare i gruppi di lavoro tematici e garantire la coerenza delle linee strategiche con gli obiettivi del Piano, che dovrà essere definito entro un anno.

Tra le prime azioni previste c’è il potenziamento di Lo.C.A.Re., il servizio comunale che promuove l’incontro tra domanda e offerta di alloggi in affitto a canoni calmierati. L’obiettivo è ampliare il numero di abitazioni disponibili, favorendo l’accesso al mercato privato anche per le fasce più fragili, attraverso forme di garanzia pubblica e incentivi ai proprietari.

Parallelamente, il Piano prevede misure urbanistiche dedicate per diversificare l’offerta abitativa, integrando il tema della casa nel futuro Piano Regolatore Generale e nel Regolamento Edilizio. Si punta così a un modello urbano che favorisca il mix sociale, con spazi accessibili, sostenibili e orientati alla coesione delle comunità locali.

Un altro tassello riguarda la riorganizzazione dei servizi di informazione e orientamento per i cittadini, con una campagna di comunicazione mirata a combattere le discriminazioni nell’accesso alla locazione, ancora diffuse soprattutto nei confronti di famiglie straniere, anziani e persone con redditi irregolari.

La delibera introduce inoltre la sperimentazione di un service tecnico in coprogettazione pubblico-privato sociale, che offrirà assistenza nella gestione degli immobili, manutenzione, e supporto agli amministratori di sostegno e ai tutori legali di persone fragili. Questo servizio, in collaborazione con il Terzo Settore, intende mettere a disposizione competenze e risorse per ottimizzare la gestione del patrimonio abitativo esistente, evitando che immobili sfitti o in disuso restino inutilizzati.

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio comunale sull’abitare, a Torino oltre 6.000 famiglie si trovano oggi in una condizione di disagio abitativo cronico, mentre centinaia di alloggi pubblici restano non assegnati per mancanza di manutenzione o di interventi di recupero. Il nuovo Piano punta a ridurre questo divario, con interventi mirati che valorizzino anche il ruolo delle fondazioni e delle cooperative edilizie come partner attivi del Comune.

Il documento approvato dalla Giunta rientra nel percorso più ampio avviato con il Programma di sviluppo urbano sostenibile e con le strategie previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che destina risorse anche alla riqualificazione degli alloggi popolari. La visione complessiva è quella di un “ecosistema abitativo”, in cui la casa non sia solo un tetto, ma un luogo di relazioni, sicurezza e inclusione.

La sfida, sottolineano da Palazzo Civico, sarà quella di unire rigenerazione urbana e giustizia sociale, in un equilibrio che permetta di migliorare la qualità della vita nei quartieri, contrastare la marginalità e promuovere la coesione. Il Piano si propone anche di affrontare il tema dei senza dimora e dell’emergenza sfratti, integrando le politiche di accoglienza con quelle di accesso stabile all’abitazione.

Nei prossimi mesi verranno convocati i primi tavoli di lavoro con le realtà coinvolte, per definire obiettivi concreti e un cronoprogramma delle azioni. Il Comune intende procedere passo dopo passo, privilegiando la concertazione e la trasparenza. L’orizzonte è chiaro: costruire una Torino dove il diritto alla casa non sia un privilegio, ma un fondamento della cittadinanza.

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