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Chivasso, cittadini richiamati all’ordine ma il Comune dimentica la raccolta!

In via Nino Costa i residenti rispettano le regole, ma il servizio non passa. Riva Cambrino accusa: “Non è questione di siepi, ma di coerenza”

Chivasso, cittadini richiamati all’ordine ma il Comune dimentica la raccolta!

Chivasso, cittadini richiamati all’ordine ma il Comune dimentica la raccolta!

A Chivasso il “decoro urbano” funziona a senso unico. Il Comune richiama i cittadini a tenere potate le siepi e ordinati i giardini, ma poi dimentica di raccogliere i rifiuti verdi. È successo in via Nino Costa, dove i residenti si sono visti recapitare un sollecito ufficiale per “tenere le siepi potate, i giardini in ordine, evitare che il verde privato invada il suolo pubblico”. Tutto giusto, in teoria. Peccato che, quando il 21 ottobre sarebbe dovuta passare la raccolta degli sfalci, i bidoni siano rimasti pieni e le potature in strada.

Le segnalazioni si sono susseguite — prima il 21, poi il 29 e infine il 30 ottobre, anche tramite l’app Municipium — ma senza risposta. E così, come denuncia Marco Riva Cambrino, “i cittadini fanno la loro parte, il Comune no”. Ora, su sollecitazione dell’Amministrazione, da sabato 1° novembre SETA riprenderà il servizio di raccolta del verde nelle zone saltate, con il seguente calendario: Castelrosso sabato 1° novembre, zone 4, 5 e 6 del capoluogo martedì 4 novembre.

Ma il nodo resta: “a Chivasso, come troppo spesso accade, la collaborazione civica si pretende dai cittadini e si dimentica nelle stanze dell’Amministrazione”. È un paradosso che dice molto più di un disservizio: racconta una politica che invoca l’ordine ma tollera la disorganizzazione. Come scrive ancora Riva Cambrino, “non è questione di siepi, ma di coerenza”.

Predicare il decoro urbano e poi ignorare per giorni segnalazioni documentate significa svuotare di senso la parola “decoro” stessa. Non si può richiamare i cittadini al rispetto delle regole quando “il primo a disattendere i propri doveri è chi amministra”. Il rispetto delle regole deve essere reciproco: chi governa deve dare l’esempio, non limitarsi a distribuirlo in circolari.

A Chivasso, conclude Riva Cambrino, “il rispetto reciproco tra istituzioni e cittadini dovrebbe essere il punto di partenza. Ma qui il senso civico sembra procedere a senso unico: dal basso verso l’alto”. E in effetti, se il Comune vuole davvero parlare di decoro, dovrà cominciare dai propri doveri.

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