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29 Ottobre 2025 - 14:47
Tumore alla prostata, all’Irccs di Candiolo intervento con robot, intelligenza artificiale e realtà aumentata (foto di repertorio)
La chirurgia oncologica entra in una nuova era. All’Irccs di Candiolo è stata messa a punto una procedura innovativa per la rimozione del tumore della prostata, che combina intelligenza artificiale, realtà aumentata e robotica in un unico intervento integrato. Il risultato, pubblicato sulla rivista European Urology, segna una svolta per la medicina italiana e internazionale: la nuova tecnica consente di asportare la prostata in modo più preciso, riducendo i margini di errore e migliorando significativamente il recupero post-operatorio.
Lo studio Riders, coordinato dal Dipartimento di Urologia dell’Irccs di Candiolo e guidato dal professor Francesco Porpiglia, ha coinvolto 133 pazienti con tumore prostatico in fase iniziale o localmente avanzata. Di questi, 84 sono stati sottoposti alla prostatectomia robot-assistita tradizionale, mentre 49 hanno ricevuto la stessa operazione con il supporto dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata.
Il cuore della ricerca è la ricostruzione tridimensionale della prostata e delle strutture circostanti, ottenuta tramite l’elaborazione delle immagini di risonanza magnetica da parte di un sistema di intelligenza artificiale. Questo modello 3D, visualizzato in tempo reale grazie alla realtà aumentata, viene sovrapposto al campo operatorio, permettendo al chirurgo di vedere con estrema chiarezza fasci neurovascolari, vasi sanguigni e margini tumorali mentre manovra il robot chirurgico.
«Il nostro studio è il culmine di quasi dieci anni di lavoro, che ci hanno permesso di perfezionare prima la ricostruzione 3D della prostata e poi l’applicazione della realtà aumentata – ha spiegato Porpiglia, professore ordinario di Urologia dell’Università di Torino e direttore del Dipartimento di Urologia dell’Irccs di Candiolo –. Oggi abbiamo una procedura capace di bilanciare controllo oncologico e qualità di vita, preservando i fasci neurovascolari, strutture fondamentali per la potenza sessuale e la continenza».

I risultati parlano chiaro. Grazie all’assistenza dell’IA, la percentuale di margini positivi sui fasci neurovascolari (cioè residui microscopici di tessuto tumorale) è scesa dal 39% al 22%. Il recupero della continenza urinaria a 12 mesi è aumentato dal 71% al 91%, e la ripresa della funzione sessuale è rimasta sostanzialmente invariata tra i due gruppi (41% contro 40%), a conferma che la maggiore radicalità dell’intervento non compromette la funzionalità.
La chirurgia aumentata sviluppata a Candiolo rappresenta un equilibrio finora difficile da raggiungere: eliminare il tumore con la massima precisione possibile, preservando al tempo stesso la qualità della vita del paziente. È il frutto di un lungo percorso che ha coinvolto ricercatori, ingegneri biomedici e chirurghi torinesi, e che oggi viene riconosciuto come una delle frontiere più avanzate della chirurgia mini-invasiva urologica.
L’uso combinato di robotica e realtà aumentata permette al chirurgo di intervenire in modo mirato, visualizzando in tempo reale la posizione del tumore e delle strutture nervose da preservare. L’intelligenza artificiale, integrata nel sistema di navigazione, elabora le immagini preoperatorie e guida le resezioni con una precisione millimetrica, riducendo il rischio di complicanze post-operatorie e abbrevia il tempo di degenza.
Il prossimo passo, spiega Porpiglia, sarà ampliare lo studio a un numero più elevato di pazienti e verificare i risultati su scala internazionale. Ma la strada è ormai tracciata. «La capacità dell’intelligenza artificiale di guidare la resezione mirata – aggiunge – ha permesso di ottenere una riduzione significativa dei margini positivi e un miglioramento del recupero funzionale. Si tratta di un cambiamento profondo nella chirurgia urologica, destinato a influenzare la formazione dei futuri chirurghi».
Il traguardo arriva a pochi giorni da Movember, la campagna internazionale di sensibilizzazione sui tumori maschili che ogni novembre accende i riflettori sulla prevenzione e sulla ricerca. E non a caso: nel solo 2024 in Italia sono stati diagnosticati circa 40.000 nuovi casi di cancro alla prostata, il tumore più diffuso nella popolazione maschile.
Con questa innovazione, l’Irccs di Candiolo – centro di eccellenza oncologica riconosciuto a livello internazionale – si conferma punto di riferimento per la chirurgia robotica e personalizzata, aprendo una prospettiva nuova nella lotta ai tumori maschili: quella in cui la tecnologia non sostituisce il medico, ma lo potenzia nella precisione, nella sensibilità e nella capacità di curare senza mutilare.

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