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28 Ottobre 2025 - 16:02
GTT diventa più "giovane", ma le sorprese non finiscono qui...
Una flotta più giovane, più pulita e più efficiente. È questo l’obiettivo del nuovo piano di rilancio e trasformazione di Gtt (Gruppo Torinese Trasporti), che segna un passo decisivo nella direzione della transizione ecologica e del miglioramento del servizio pubblico locale. Secondo i dati diffusi dall’azienda, l’età media dei bus scenderà del 40% nei prossimi due anni, passando dagli attuali 8,6 anni a 5,4 nel 2026, contro una media nazionale che sfiora ancora i 9,4 anni. Un rinnovamento che non si limita alla sostituzione dei mezzi, ma si estende a personale, infrastrutture e qualità del servizio.
Il nuovo piano conferma la volontà di fare di Torino una delle città più avanzate in Italia sul fronte del trasporto sostenibile. Già nel 2024 la quota dei bus a basso impatto ambientale – tra elettrici, ibridi e a metano – rappresenta il 47% della flotta in servizio. Dal prossimo anno supererà il 51%, con una proiezione che punta al 72% nel 2027. In parallelo, Gtt prevede un massiccio investimento sul materiale rotabile, destinando oltre l’80% delle risorse tra il 2025 e il 2027 all’acquisto e all’ammodernamento di bus, tram e infrastrutture di ricarica.
Il piano prevede un’espansione anche nel settore tramviario, con l’arrivo di nuove motrici Hitachi Rail, che porteranno il numero complessivo dei tram a circa 200 unità. Questo consentirà un incremento del 13% della capacità di servizio e un abbassamento dell’età media dei mezzi da 33 a 25 anni. Nel complesso, spiegano dall’azienda, “escludendo il contributo della metropolitana, il parco mezzi ecologico passerà dal 57% nel 2024, al 61% nel 2025, fino a raggiungere il 77% nel 2026”.
Un altro pilastro del progetto riguarda le infrastrutture di ricarica elettrica. Ad oggi, Gtt ha già installato 215 colonnine di ricarica per autobus elettrici nei principali depositi aziendali, mentre altre 223 sono in fase di installazione. L’obiettivo è garantire una copertura completa in vista dell’aumento della flotta a trazione elettrica, assicurando tempi di ricarica rapidi e una gestione efficiente dei mezzi.

Non meno importante è la parte dedicata alla cura del servizio e alla qualità urbana. Per la pulizia e la manutenzione delle fermate – un tema spesso oggetto di segnalazioni da parte degli utenti – Gtt investirà 1 milione di euro nel 2025, cifra destinata a salire a 1,5 milioni nel 2026, quando partiranno i lavori di revamping delle pensiline. In parallelo, un piano da 1,6 milioni di euro consentirà di installare 500 nuovi monitor di infomobilità entro il prossimo anno, per migliorare la comunicazione con i passeggeri e rendere più affidabili i tempi di attesa.
La pulizia dei mezzi rappresenta un altro asse strategico. L’azienda ha previsto 2,8 milioni di euro nel 2025 per garantire l’igiene costante di bus e tram, con un’attenzione particolare ai punti più critici e alle superfici di contatto. È una risposta concreta alle richieste dell’utenza, che negli ultimi anni ha sollecitato interventi più frequenti e capillari.
Ma la rivoluzione di Gtt non è solo tecnologica. È anche umana. Il piano prevede un’importante campagna di assunzioni per rafforzare il personale di guida e migliorare la qualità del servizio. Entro la fine del 2025 saranno inseriti 160 nuovi autisti e autiste, cui si aggiungeranno altri 260 ingressi nel 2026. Un totale di 420 assunzioni, che porteranno l’organico complessivo dei conducenti a oltre 1.800 unità, con un incremento di circa il 7% rispetto agli attuali 1.700. L’obiettivo è garantire una copertura completa delle linee e ridurre al minimo le corse soppresse, mantenendo un livello di efficienza del servizio che già oggi si attesta attorno al 98%.
La trasformazione di Gtt si inserisce in un contesto più ampio, che riguarda la strategia di mobilità sostenibile dell’intera area metropolitana torinese. Con il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e i fondi del PNRR, Torino punta a ridurre drasticamente le emissioni del trasporto pubblico, favorendo l’intermodalità e l’uso di mezzi elettrici. In questo scenario, l’azienda pubblica diventa protagonista di un processo di modernizzazione ambientale e tecnologica che guarda al futuro con pragmatismo.
Il passaggio alla trazione elettrica non è solo una questione ambientale, ma anche economica: i costi di gestione e manutenzione dei mezzi elettrici si stanno riducendo, e la disponibilità di fondi europei rende oggi possibile un rinnovamento che fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile. Allo stesso tempo, l’impegno verso il personale – in termini di formazione, sicurezza e nuove assunzioni – punta a restituire fiducia a un’azienda che, dopo anni difficili, si sta rilanciando come motore della mobilità pubblica torinese.
«Gtt è oggi un’azienda in trasformazione – si legge in una nota – che sta investendo in tecnologia, persone e sostenibilità. La riduzione dell’età media dei mezzi e l’incremento delle assunzioni sono i segni tangibili di un cambiamento reale, che mette al centro cittadini e ambiente».
Con il 2027 come orizzonte, la Torino dei trasporti pubblici si prepara dunque a cambiare volto: meno gasolio, più silenzio, più efficienza. E un parco mezzi sempre più giovane, capace di portare la città verso quella mobilità sostenibile che non è più solo un obiettivo politico, ma una necessità quotidiana.
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