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28 Ottobre 2025 - 15:15
Gli studenti del Martinetti al Polo del ’900: giovani custodi della memoria e della libertà
La memoria non è un esercizio del passato, ma un atto di responsabilità verso il futuro. È questa la lezione che hanno voluto condividere gli studenti dell’Istituto Martinetti, protagonisti della prima giornata della rassegna “Culturalmente liberi”, organizzata dal Comitato provinciale dell’ANPI torinese presso l’Auditorium del Polo del ’900, a Torino. L’iniziativa, che si è svolta martedì 21 ottobre, è parte di un percorso di educazione civica e storica volto a promuovere tra i giovani i valori della Resistenza, della libertà e della solidarietà, fondamenti della democrazia repubblicana.
Gli studenti del Martinetti, appartenenti alle classi quarte e quinte dei corsi Scientifico e Scienze Applicate, hanno presentato il progetto pluriennale “Sulle orme di Martinetti”, dedicato alla figura del filosofo Piero Martinetti, illustre pensatore canavesano e uno dei dodici professori universitari che nel 1931 rifiutarono di giurare fedeltà al regime fascista. Una scelta di coscienza che gli costò la cattedra, ma che lo consegnò alla storia come simbolo di fermezza morale e libertà interiore.
Il progetto, curato dai docenti Maria Ferraris e Daniela Neirotti, si propone di approfondire non solo la vita e il pensiero di Martinetti, ma anche di valorizzare altre figure del territorio canavesano che si distinsero per il loro coraggio civile e la difesa dell’umanità in tempi bui. Tra queste Mamma Tilde e Carlo Angela, riconosciuti come Giusti tra le Nazioni dallo Yad Vashem di Gerusalemme per aver salvato vite di ebrei durante la persecuzione nazifascista.
Nel corso dell’incontro, i ragazzi hanno illustrato al pubblico i lavori multimediali da loro realizzati: filmati, presentazioni e prodotti digitali che raccontano la Resistenza attraverso le biografie dei protagonisti e l’uso innovativo del linguaggio audiovisivo. Un modo per dimostrare che la memoria può essere trasmessa anche attraverso le nuove tecnologie, restando viva e accessibile alle nuove generazioni.

«Il filmato – hanno spiegato gli studenti – non è solo uno strumento per raccontare ciò che è stato, ma anche un mezzo creativo per immaginare e dare voce a ciò che la storia non ha realizzato, ma ha suggerito come valore morale e civile». Una riflessione matura che ha colpito i presenti e gli organizzatori della rassegna, i quali hanno espresso apprezzamento e plauso per la qualità del lavoro svolto e per l’impegno dimostrato dai giovani relatori.
A prendere parte alla giornata sono stati Giulia Barbato, Fiammetta Bulgari e Sofia Olivero (classe 4E Scientifico) e Martina Ballarin, Rodolfo Discacciati, Gloria Ferraro, Alessandro Lasagna, Martina Rullent, Andrea Vai e Giada Zanotti (classe 5D Scienze Applicate). Sul palco, gli studenti hanno raccontato con passione la loro esperienza di ricerca, soffermandosi sull’importanza di trasmettere la memoria come eredità collettiva, un patrimonio morale che parla di scelte, sacrifici e coraggio.
La rassegna “Culturalmente liberi”, promossa dall’ANPI di Torino, si inserisce nel più ampio progetto del Polo del ’900 dedicato alla diffusione della cultura democratica e dei valori costituzionali. Un luogo simbolo, quello torinese, che raccoglie archivi, istituzioni e testimonianze del Novecento, e che da anni ospita incontri, laboratori e attività formative rivolte alle scuole.
La partecipazione del Martinetti conferma il ruolo centrale dell’istituto nel promuovere una didattica attiva e partecipata, capace di coniugare la ricerca storica con le competenze digitali e la riflessione etica. Attraverso il progetto “Sulle orme di Martinetti”, gli studenti hanno dimostrato che ricordare non significa solo celebrare il passato, ma imparare a difendere ogni giorno la libertà e la dignità umana.
In un’epoca in cui la memoria rischia di sbiadire, il lavoro dei ragazzi assume un valore ancora più grande: non un semplice esercizio scolastico, ma un atto di cittadinanza. La loro voce, limpida e consapevole, è la prova che la storia può continuare a parlare se c’è qualcuno disposto ad ascoltarla e a raccontarla con passione.
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