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Juventus, via Igor Tudor: l’esonero dopo la sconfitta con la Lazio segna un nuovo terremoto in panchina

La società bianconera decide di interrompere il rapporto con il tecnico croato dopo poche settimane: in arrivo un traghettatore fino a fine stagione, poi nuovo progetto tecnico?

Juventus, via Igor Tudor

Juventus, via Igor Tudor: l’esonero dopo la sconfitta con la Lazio segna un nuovo terremoto in panchina

La Juventus cambia ancora. Dopo la sconfitta con la Lazio, arrivata al termine di una partita disastrosa e di un periodo senza identità, la società bianconera ha deciso di esonerare Igor Tudor. Una decisione che sarà ufficializzata nelle prossime ore ma che, di fatto, segna la fine dell’avventura del tecnico croato a Torino dopo poche settimane.

Proprio ieri sera, al termine del match dell’Olimpico, Tudor aveva risposto con tono fermo a chi gli chiedeva se stesse pensando a lasciare: «Nessun passo indietro, si fanno solo passi avanti. È un momento brutto, dobbiamo stare uniti, tutti insieme. L’abbiamo preparata nel modo giusto, ma ci manca sempre qualcosa. Dietro c’è sempre lo sbaglio di qualcuno, davanti non si segna e allora si perdono le partite. Ci sentiamo malissimo, ma serve compattarsi. Tutti sono responsabili, è sempre così in questi momenti. Bisogna stare uniti, si gioca subito e con una vittoria si può ripartire».

Una dichiarazione che oggi suona come un addio amaro. Sul proprio futuro, Tudor aveva aggiunto: «Io non penso a me stesso, non è tanto per dire. Vivo nel presente, non m’importa nulla del mio futuro. Mi interessa fare quello che posso». Ma la società ha ormai scelto la linea della discontinuità.

Secondo quanto trapelato, il confronto tra direttore sportivo e i vertici del club si sarebbe protratto per tutta la notte. A pesare sono stati i risultati deludenti, la scarsa solidità difensiva e una gestione del gruppo che non ha mai convinto del tutto. La squadra, affidata a Tudor dopo la sfortunata parentesi Motta, non ha mai trovato ritmo né equilibrio: troppi errori individuali, poche idee, un calcio spezzato e senza convinzione.

Ora si guarda avanti. La Juventus starebbe valutando una soluzione interna per gestire la squadra fino a fine stagione. L’ipotesi di un traghettatore trova terreno fertile, anche per evitare scelte affrettate in un momento in cui il club deve ripensare la propria identità.

L’esonero di Tudor è il riflesso di una crisi profonda, più ampia del singolo allenatore. La Juventus è una squadra in cerca di sé stessa, priva di continuità e di leadership. I tifosi, delusi e stanchi, chiedono chiarezza e un progetto vero. Per ora resta solo la necessità di ricompattarsi e tentare di salvare una stagione che rischia di precipitare fuori dalla zona Champions.

Ad ogni modo, la sensazione generale è che serva ben più di un cambio in panchina: serve una rifondazione culturale e tecnica, capace di restituire al club un’identità smarrita.

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