AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
25 Ottobre 2025 - 00:03
Davide Casaleggio e Matteo Chiantore
Telefoni bollenti. Da qualche ora, nei gruppi WhatsApp delle tante associazioni sportive che utilizzavano la piscina comunale di Ivrea, non si parla d’altro: il “botta e risposta” tra Davide Casaleggio, volto noto del mondo sportivo eporediese, giglio di Gianroberto fondatore dei 5stelle, e Gilberto Guerriero, dirigente comunale dell’Area Servizi alla persona e innovazione. Un carteggio fitto, dai toni rispettosi ma accesi, che fotografa la tensione crescente tra chi aspetta risposte concrete e un’amministrazione che continua a parlare di “procedure”, “valutazioni tecniche” e “conferenze di servizi”. Il tema, ancora una volta, è il futuro dell’impianto di via Campo Sportivo, chiuso ormai da più di 4 mesi e al centro di un percorso amministrativo che, nato con le migliori intenzioni, si sta rivelando una corsa ad ostacoli.
Casaleggio ha deciso di rompere gli indugi e di scrivere direttamente a Guerriero, mettendo in copia il sindaco Matteo Chiantore, insieme a una lunga lista di associazioni sportive — dalla Shark alla Ivrea Canoa Club, da Febea Sport a Specialmente Ivrea, fino a La Salle Eridano, Libertas Canavesana, Kaffeina e persino l’URP del Comune. Una mail che ha subito iniziato a circolare tra i gruppi sportivi, condivisa, commentata, soprattutto commentata.
Nel testo, Casaleggio evidenzia con precisione chirurgica quello che definisce un “disallineamento” tra la percezione del Comune e la realtà quotidiana delle associazioni.
“Diverse associazioni non sono riuscite ad attivare i corsi quest’anno, e questo minerà la loro stessa esistenza anche per il futuro”, scrive. Alcune non hanno trovato spazi alternativi, altre sono costrette ad allenarsi in strutture inadatte o lontane, con costi che rischiano di azzerare i bilanci già precari.
Poi, la stoccata: “Si era parlato di una riapertura a gennaio, qualora il Comune avesse provveduto direttamente ai lavori più urgenti. Oggi, due mesi dopo la data stimata, si parla invece di ulteriori ritardi, in numero indeterminato.”
Casaleggio non usa giri di parole e chiede una riunione urgente con il sindaco e il dirigente per “chiarire la situazione e cercare soluzioni condivise prima che altre associazioni eporediesi chiudano per sempre, come purtroppo è già successo in tempi recenti.”
Una mail, la sua, che racchiude la frustrazione di chi da mesi riceve risposte vaghe e assiste al lento svuotamento di un intero movimento sportivo.
La risposta di Guerriero è arrivata a stretto giro, con il tono tipico della burocrazia amministrativa, ma dal contenuto inequivocabile. Il dirigente conferma che una società privata ha presentato una proposta di partenariato pubblico-privato per la riqualificazione e la gestione della piscina comunale. La proposta - precisa - è stata oggetto di una conferenza di servizi preliminare appena conclusa e ora si attendono le valutazioni tecnico-economiche. Entro un paio di settimane, il verbale sarà trasmesso alla Giunta comunale, che dovrà decidere se dichiarare la pubblica utilità dell’intervento e avviare la conferenza decisoria, propedeutica alla pubblicazione del bando di gara.
“Questo processo porterà via alcuni mesi”, scrive Guerriero, senza però indicare scadenze precise.
Nel frattempo - aggiunge - il Comune utilizzerà il tempo per affidare e realizzare alcuni interventi urgenti sulla struttura portante, già “ri-collaudata con esito positivo”, e per chiudere finalmente la pratica del Certificato di Prevenzione Incendi, ferma da anni per problemi legati al professionista incaricato.
Il finale è con il botto: “Non è prevista una riapertura della piscina in questa stagione, sia perché vogliamo utilizzare il tempo per realizzare gli interventi, sia perché abbiamo ormai concluso gli accordi con altri impianti di Ivrea che hanno accolto la maggior parte delle associazioni. Qualora la procedura di bando non avesse esito positivo, l’obiettivo è di riaprirla per la stagione 2026/27.”
Una prospettiva che spazza via ogni illusione di una riapertura a breve termine e che, inevitabilmente, ha mandato decine di sportivi letteralmente in "tilt".
Per capire come si è arrivati a questo punto, bisogna tornare indietro di qualche mese. Ad agosto il Comune aveva annunciato con enfasi la ripartenza del percorso. Con un decreto firmato dal sindaco Matteo Chiantore, era stata assegnata all’Area diretta da Guerriero la responsabilità dell’intero procedimento amministrativo. La strada scelta è stata quella del partenariato pubblico-privato, un modello che dovrebbe consentire (sulla carta) di accelerare i tempi, condividere i costi e garantire una gestione più efficiente.

Sul tavolo, una sola proposta: della società In Sport di Vimercate, che gestisce già numerosi impianti tra Lombardia e Piemonte, tra cui Biella e Crescentino, in collaborazione con la società milanese In Target, specializzata nella costruzione e nella gestione di strutture sportive.
Il piano di In Sport prevede lavori per oltre 3 milioni di euro più Iva, finanziati tramite leasing, con circa la metà della spesa coperta direttamente dal Comune che, infatti, a luglio, in consiglio, ha approvato una variazione di bilancio con uno stanziamento di 1,5 milioni di euro.
L’accordo prevede, in caso di esito positivo, la gestione della piscina affidata al privato per i prossimi vent’anni, con un canone annuale ancora da definire. In quest’ipotesi, la chiusura durerebbe tra i nove e i dodici mesi, con una riapertura prevista entro la fine del 2026. Ma il piano aveva anche un’alternativa: se il progetto non dovesse essere ritenuto soddisfacente o sostenibile, il Comune potrà scegliere una soluzione “light”, limitata al rifacimento delle vasche, degli spogliatoi e degli impianti di riscaldamento. In questo caso, la piscina potrebbe tornare parzialmente fruibile nell'arco di pochi mesi.
Per tamponare la chiusura, il Comune ha cercato soluzioni di fortuna: corsie in affitto presso piscine private o comunali dei dintorni — da La Serra a Aqua Gymn, da Caluso a Rivarolo, fino a Biella e Crescentino — con una spesa stimata di 50 mila euro di fondi pubblici. Una toppa costosa, che però non può sostituire il sevizio che dava l'impianto pubblico.
L'ultima volta che si è parlato della piscina si è disegnato un quadro a tinte scure. Costruita negli anni Settanta, è fortemente energivora: basta un grado in più nell’acqua per aumentare la spesa di diecimila euro l’anno. Ogni anno la struttura pesa sulle casse comunali per oltre 450 mila euro, a fronte di entrate che non superano i 210 mila. Eppure, parliamo di un impianto che genera circa 100 mila presenze annue, con una media di 400 ingressi giornalieri in inverno.
La verità è che mentre gli uffici comunali e la giunta parlano di bandi e verbali, le società sportive cercano di resistere.
“Il Comune parla di partenariato e procedure, ma noi non possiamo stare fermi due anni”, scrive un allenatore in una delle chat condivise. Molti ricordano che il rischio non è solo la perdita di corsi o allenamenti, ma la chiusura definitiva delle associazioni, incapaci di sopravvivere senza entrate. “Stiamo già pagando affitti altrove, ma non possiamo andare avanti così a lungo”, spiegano in coro diversi dirigenti.
***
Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto, il fondatore del Movimento 5 Stelle insieme a Beppe Grillo, è noto non solo per la sua attività nel campo dell’innovazione digitale e per la presidenza della Casaleggio Associati, ma anche per una forte passione sportiva. Eporediese d’adozione, Casaleggio pratica da anni attività subacquee e discipline acquatiche, in particolare immersioni e apnea, che lo hanno spesso visto impegnato come istruttore o appassionato nelle piscine e nei centri sportivi della zona di Ivrea. Un legame, quello con l’acqua, che va oltre lo sport e si traduce oggi in un impegno concreto per difendere e rilanciare la piscina comunale della sua città.
Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.