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Tre milioni di euro per riqualificare fiumi e falde in Piemonte: 4 comuni del Canavese tra i beneficiari

Con il Bando AcqueVive 2025 la Regione finanzia 14 progetti per migliorare la qualità dei corsi d’acqua e delle falde

Tre milioni di euro

Tre milioni di euro per riqualificare fiumi e falde in Piemonte: Villanova, Lanzo, Balangero e Banchette tra i Comuni beneficiari

Tre milioni di euro per ridare vita ai corsi d’acqua piemontesi, tutelare le falde e rafforzare la sicurezza idraulica del territorio. Con la pubblicazione della graduatoria dei beneficiari del Bando AcqueVive 2025, la Regione Piemonte ha approvato il finanziamento di 14 progetti, per un importo complessivo di 2,35 milioni di euro, destinati alla riqualificazione ecologica dei fiumi, dei laghi e delle acque sotterranee.

Tra i Comuni ammessi a contributo figurano anche realtà del territorio canavesano e torinese: Villanova Canavese, Lanzo Torinese e Balangero nell’edizione di Ciriè, e Banchette per l’area di Ivrea. Si tratta di interventi che, pur di scala locale, contribuiscono a un piano regionale coordinato per il miglioramento della qualità idrica e ambientale del Piemonte.

Il Bando AcqueVive, attivo dal 2018, rappresenta uno degli strumenti principali della Regione per la gestione sostenibile delle risorse idriche. L’edizione 2025, la prima ad aprirsi anche alle acque sotterranee, conferma la volontà di ampliare gli ambiti di intervento e agire su fronti diversi: dalla rinaturalizzazione dei torrenti alla bonifica delle falde contaminate, dalla tutela della biodiversità alla riduzione del rischio idraulico.

«Il Bando AcqueVive – hanno dichiarato il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati – ha permesso di destinare risorse importanti ai territori. Gli importi concessi alle Province piemontesi consentiranno di ridurre il rischio idraulico e di recuperare la qualità degli ambienti acquatici e perifluviali. Ma ancora più rilevante è la possibilità di agire sulle acque sotterranee, ottenendo così una riqualificazione completa e un habitat naturale più equilibrato».

Nella graduatoria dedicata alle acque superficiali, spiccano i progetti di Villanova Canavese, Lanzo Torinese, Balangero e Banchette, che rappresentano quattro esempi emblematici di come gli interventi idrici possano unire finalità ecologiche, sicurezza e valorizzazione del territorio.

A Villanova Canavese il progetto finanziato con 107.190 euro riguarda il ripristino dello Stura di Lanzo, con lavori di ricostruzione della vegetazione riparia e rinaturalizzazione delle sponde. A Lanzo Torinese, l’intervento da 150 mila euro punta alla riqualificazione del torrente Tesso, uno dei corsi d’acqua più significativi del territorio, per migliorare la continuità ecologica e ridurre l’erosione.

A Balangero, invece, il contributo di 121.306 euro è destinato alla rinaturazione del torrente Banna, che attraversa un’area periurbana sensibile e spesso soggetta a criticità idrauliche. L’obiettivo è ristabilire la funzionalità idromorfologica e la biodiversità del corso d’acqua, creando habitat per flora e fauna tipiche dell’ambiente fluviale.

A completare il quadro, l’intervento di Banchette, finanziato con 140.576 euro, per la riqualificazione della Roggia Rossa: un canale di derivazione storica, fondamentale per l’irrigazione e per l’equilibrio idrico dell’area eporediese.

Nel complesso, per la categoria acque superficiali, la Regione ha assegnato 1,79 milioni di euro. Gli altri interventi riguardano, tra gli altri, Collegno sulla Dora Riparia, Santena con il progetto “Rio Tepice”, Rivalta di Torino con “Ri.Or.Be.” sul Sangone, Castagnole Piemonte, Demonte, Rovasenda e Mondovì. Tutti i progetti prevedono azioni mirate: ricostruzione della vegetazione riparia, realizzazione di fasce tampone arboree, ampliamento delle sezioni di deflusso, passaggi per la fauna ittica, rimozione di manufatti obsoleti e ripristino di habitat naturali degradati.

Grande novità del 2025 è l’apertura del bando anche alle acque sotterranee, una componente spesso dimenticata ma fondamentale per l’equilibrio idrico e per l’approvvigionamento civile e agricolo. In questa sezione sono stati ammessi due progetti pilota: quello della Città Metropolitana di Torino (399.724 euro) per la bonifica dei pozzi contaminati da solventi clorurati nel Pinerolese, e quello della Provincia di Vercelli (176.069 euro) per la caratterizzazione delle acque sotterranee nel Comune di Quarona.

L’importo complessivo per questa categoria è di 575.793 euro, che segna l’avvio di una nuova fase nella gestione integrata delle risorse idriche regionali. L’obiettivo è identificare le aree in cui la qualità chimica delle acque è compromessa e attivare piani di risanamento che uniscano tecniche di bonifica, monitoraggio e prevenzione.

Il Bando AcqueVive si inserisce all’interno di una strategia più ampia della Regione Piemonte, che dal 2018 ad oggi ha investito decine di milioni di euro nella tutela dei bacini idrografici e nella riduzione del rischio idraulico. Le azioni finanziate concorrono al raggiungimento degli obiettivi europei della Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE) e si affiancano ai programmi del Fesr 2021–2027, in particolare ai bandi “Territori fluviali” e “Infrastrutture blu”.

Tutti i dati cartografici dei progetti, sia conclusi sia in corso di attuazione, sono consultabili sul Geoportale della Regione Piemonte, che consente ai cittadini di seguire in tempo reale lo stato degli interventi e le aree di impatto ambientale.

È già in preparazione la nuova edizione del Bando AcqueVive 2026, che proseguirà la collaborazione con Comuni, Province ed Enti Parco per migliorare ulteriormente la qualità ambientale e idrica del territorio. Tra gli obiettivi dichiarati: aumentare la capacità di laminazione naturale delle piene, ampliare gli habitat ripariali, migliorare la fruizione pubblica delle aree umide e consolidare la rete ecologica piemontese.

In un contesto climatico sempre più instabile, in cui la scarsità d’acqua si alterna a eventi meteorologici estremi, il Piemonte sceglie dunque di puntare su un approccio integrato e scientifico alla gestione delle acque, combinando tutela ambientale, sicurezza e valorizzazione paesaggistica.

Villanova, Lanzo, Balangero e Banchette rappresentano, in questo quadro, quattro esempi virtuosi di come la cooperazione tra enti locali e Regione possa produrre risultati concreti: torrenti rinaturalizzati, habitat ripristinati e comunità più sicure. Una politica delle acque che non guarda solo ai numeri, ma alla ricostruzione di un equilibrio naturale che garantisca, alle prossime generazioni, un territorio più vivibile e sostenibile.

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