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Medicina

Torino, al Mauriziano un robot asporta un polmone colpito da due tumori

Operazione di quattro ore in modalità “full robotic” dopo chemioterapia e immunoterapia: la paziente è già a casa e in ripresa

Torino, al Mauriziano

Torino, al Mauriziano un robot asporta un polmone colpito da due tumori

Un traguardo che unisce alta tecnologia, competenza medica e umanità. All’ospedale Mauriziano di Torino è stato eseguito con successo un intervento di pneumonectomia robotica, ossia l’asportazione completa di un polmone colpito da due carcinomi, in una paziente di 70 anni. Si tratta di una procedura rara e complessa, resa possibile da un approccio multidisciplinare che ha integrato chemioterapia, immunoterapia e chirurgia robotica.

La donna, affetta da due adenocarcinomi voluminosi nel lobo superiore e inferiore del polmone sinistro, era stata trattata nei mesi precedenti con un protocollo neoadiuvante — una combinazione di farmaci chemioterapici e immunoterapici somministrati prima dell’operazione — con l’obiettivo di ridurre la massa tumorale e migliorare la tolleranza all’intervento. I risultati positivi della terapia hanno convinto l’équipe del Mauriziano a procedere con la chirurgia, scelta considerata ad alto rischio ma potenzialmente risolutiva.

A guidare l’operazione è stato Alberto Sandri, responsabile della Chirurgia toracica dell’Azienda ospedaliera Ordine Mauriziano, insieme ai colleghi Lorena Costardi e Stefano Ganio. L’intervento, durato circa quattro ore, è stato condotto con un accesso “full robotic”, ovvero interamente assistito dal robot chirurgico attraverso quattro microincisioni. Una tecnica che consente al chirurgo una precisione millimetrica, riduce il sanguinamento e garantisce alla paziente una ripresa più rapida.

A pochi giorni dall’operazione, la donna è già tornata a casa e, secondo i controlli post-operatori, sta recuperando la sua quotidianità. Un risultato che conferma il ruolo di primo piano del Mauriziano nel campo della chirurgia toracica robotica, settore in cui la struttura torinese è tra i centri di riferimento a livello regionale.

L’intervento è stato reso possibile da una sinergia di competenze tra chirurghi, oncologi, anestesisti, infermieri e tecnici di sala. «È un grande risultato per la nostra comunità di pazienti – ha commentato la direttrice generale Franca Dall’Occo – frutto dell’integrazione tra esperienza clinica e tecnologie d’avanguardia».

Soddisfazione anche da parte dell’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, che ha sottolineato come il Mauriziano rappresenti un esempio di eccellenza pubblica, capace di garantire cure complesse con strumenti all’avanguardia. L’ospedale torinese, dotato di sistemi robotici di ultima generazione, ha già applicato la chirurgia assistita in ambiti come urologia, ginecologia e cardiochirurgia, ma l’estensione di queste tecniche anche alla toracica segna un nuovo passo nella medicina di precisione.

La pneumonectomia robotica è infatti un intervento ad alta complessità, riservato a casi selezionati e gestito solo in pochi centri italiani. L’utilizzo del robot permette di operare con maggiore accuratezza, riducendo i rischi di complicanze e i tempi di degenza. Nel caso torinese, la sfida era doppia: non solo la rimozione di un intero polmone, ma anche la presenza di due tumori distinti nello stesso organo, una condizione che rende l’approccio chirurgico particolarmente delicato.

L’operazione del Mauriziano testimonia come l’oncologia toracica stia cambiando volto, passando da una chirurgia tradizionale invasiva a un modello più sofisticato e meno traumatico, dove la tecnologia amplifica le capacità umane senza sostituirle. E rappresenta anche un messaggio di speranza: la malattia può essere affrontata con strumenti sempre più efficaci, purché la ricerca e la sanità pubblica continuino a investire su innovazione e competenze.

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