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10 Ottobre 2025 - 15:50
Torino soffocata dallo smog: scatta il livello arancione, stop ai diesel Euro 5 fino a lunedì (immagine di repertorio)
L’autunno è appena iniziato ma l’aria in città è già pesante. Da sabato 11 ottobre scatterà a Torino il semaforo arancione antismog, la misura di livello 1 prevista dal Protocollo operativo per la qualità dell’aria coordinato da Regione Piemonte, Città Metropolitana e Comuni capoluogo. A far scattare l’allarme è stato l’ultimo bollettino diffuso da Arpa Piemonte, che ha registrato per tre giorni consecutivi il superamento della soglia di 50 microgrammi per metro cubo di PM10, le famigerate polveri sottili.
Le nuove limitazioni resteranno in vigore fino a lunedì 13 ottobre, quando verranno effettuate le prossime misurazioni per verificare l’andamento della qualità dell’aria. Nel frattempo, per tre giorni, Torino e gran parte dell’area metropolitana dovranno fare i conti con un drastico giro di vite sul traffico.
Il livello arancione prevede lo stop totale alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5, sia per trasporto privato sia per trasporto merci, tutti i giorni dalle 8 alle 19, compresi i festivi. Una misura che, secondo i tecnici di Arpa e della Regione, è indispensabile per contenere l’inquinamento atmosferico e ridurre i picchi di concentrazione registrati in questi giorni.
Restano inoltre in vigore le limitazioni strutturali già previste per i veicoli più datati: i diesel Euro 3 ed Euro 4 dovranno fermarsi anche nel fine settimana, sempre nella stessa fascia oraria, estendendo il blocco ai sabati e alle domeniche.
Per quanto riguarda il trasporto merci, il divieto si applica anche ai veicoli commerciali diesel Euro 3, 4 e 5, che non potranno circolare durante il giorno. Un impatto importante per le piccole imprese e gli artigiani, che dovranno organizzarsi di conseguenza.
Con l’attivazione del livello arancione, si ferma anche la deroga concessa dal sistema Move-In (Monitoraggio dei veicoli inquinanti), il dispositivo regionale che consente ai proprietari di auto soggette a limitazioni di circolare per un certo numero di chilometri all’anno monitorati tramite GPS.
In questa fase, infatti, tutti i veicoli soggetti al blocco devono restare fermi, indipendentemente dal chilometraggio residuo disponibile.
Il bollettino diffuso da Arpa Piemonte evidenzia un quadro preoccupante: l’assenza di piogge e di vento, unita a un prolungato periodo di alta pressione, ha favorito l’accumulo degli inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera. In particolare, i valori di PM10 sono rimasti sopra la soglia di guardia per più giorni consecutivi, rendendo necessarie le misure straordinarie previste dal piano regionale.
Si tratta del secondo livello di allerta del sistema a semafori, che prevede tre gradazioni di intervento:
Verde, quando la qualità dell’aria è entro i limiti consentiti.
Arancione, in caso di superamento dei valori per tre giorni consecutivi.
Rosso, la fase più grave, che scatta dopo dieci giorni di superamento continuo e comporta restrizioni ancora più severe.
Le limitazioni alla circolazione non hanno solo una funzione emergenziale, ma si inseriscono in una più ampia strategia di lungo periodo che punta alla riduzione delle emissioni di polveri sottili, responsabili ogni anno di migliaia di morti premature in Europa.
Gli interventi riguardano non soltanto il traffico veicolare, ma anche il riscaldamento domestico e le attività produttive. Tuttavia, la mobilità privata rimane una delle principali fonti di inquinamento urbano: secondo i dati del Piano regionale per la qualità dell’aria, in Piemonte le auto e i furgoni contribuiscono per circa il 40% delle emissioni di PM10.
Per questo motivo, le autorità regionali invitano i cittadini a privilegiare i mezzi pubblici, la mobilità dolce o le soluzioni di trasporto condiviso durante i giorni di allerta, in modo da ridurre ulteriormente l’impatto ambientale.
Torino resta una delle città italiane con i livelli di smog più elevati. I dati raccolti da Arpa nel 2024 hanno registrato oltre 80 giornate di sforamento dei limiti di PM10, un numero superiore a quello consentito dalla normativa europea, che prevede un massimo di 35 superamenti all’anno.
Nonostante gli sforzi per la transizione verso una mobilità più sostenibile, tra piste ciclabili, incentivi ai mezzi elettrici e zone a traffico limitato, il capoluogo piemontese continua a pagare il prezzo della sua conformazione geografica: una città incastonata in una conca, circondata da colline e montagne che ostacolano la dispersione degli inquinanti.
Il blocco dei diesel Euro 5, anche se temporaneo, interesserà decine di migliaia di automobilisti in tutta l’area metropolitana. Molti di loro saranno costretti a modificare le proprie abitudini di spostamento, con inevitabili disagi. La polizia locale intensificherà i controlli sulle principali arterie cittadine e nei varchi d’accesso alla ZTL, mentre i servizi di trasporto pubblico dovrebbero potenziare le corse per venire incontro alle esigenze di pendolari e residenti.
Intanto, gli esperti avvertono: con l’arrivo della stagione fredda, il rischio di nuovi sforamenti resta alto, e le misure emergenziali potrebbero tornare ciclicamente nelle prossime settimane se non interverranno precipitazioni significative o cambiamenti meteo.
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