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Cortei pro Palestina, 145 agenti feriti: il Viminale valuta nuove misure di sicurezza dopo le proteste per Gaza e la Freedom Flotilla

Il ministro Piantedosi denuncia un “fortissimo aumento dell’antisemitismo” e annuncia controlli più severi sulle piazze in vista delle prossime mobilitazioni

MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO IL GENOCIDIO A GAZA

MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO IL GENOCIDIO A GAZA (foto di repertorio)

Le proteste pro Palestina non si fermano. Da settimane le manifestazioni in sostegno di Gaza, della Global Sumud Flotilla e della Freedom Flotilla si ripetono in numerose città italiane, con cortei che spesso degenerano in scontri con le forze dell’ordine. Secondo i dati diffusi dal ministero dell’Interno, negli ultimi giorni si contano 145 agenti feriti, un bilancio che ha spinto il governo a valutare misure per aumentare quella che il titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, ha definito «la cornice di sicurezza delle piazze».

Il ministro ha espresso forte preoccupazione anche per il boom di episodi di antisemitismo, in netta crescita da un anno: «Gli atti di antisemitismo sono in fortissimo incremento: 733 segnalazioni dal 7 ottobre 2023», ha sottolineato.

In serata migliaia di attivisti hanno risposto all’appello dei Giovani Palestinesi, che hanno invitato a mobilitarsi «per la Palestina, la Freedom Flotilla e la Thousand Madleens». A Roma, circa 3.000 persone si sono mosse dal Colosseo fino a Piramide al grido di «Israele terrorista», «Giorgia Meloni vattene» e «Palestina libera». A Milano, in 1.500 sono partiti da piazza Lodi: tra loro anche il consigliere regionale lombardo del Partito Democratico Paolo Romano, reduce dalla prima Flotilla. Cortei e sit-in anche a Bologna, dove alcune centinaia di manifestanti si sono radunate in piazza Maggiore al grido di «Blocchiamo tutto», oltre che a Firenze e Bari, dove le iniziative si sono svolte in modo analogo.

Dall’inizio dell’anno al 7 ottobre, ha riferito Piantedosi durante il question time alla Camera, si sono tenute 8.674 manifestazioni di rilievo in tutta Italia, e in 242 casi sono state segnalate criticità per l’ordine pubblico. In totale 330 agenti risultano feriti, di cui 146 soltanto negli ultimi dieci giorni. Il ministro ha spiegato che la libertà di manifestare solidarietà al popolo palestinese «è stata, in più di una occasione, strumentalizzata da gruppi che hanno posto in essere atti di puro e indiscriminato vandalismo e assalti violenti contro le forze dell’ordine».

MATTEO PIANTEDOSI MINISTRO

Sul fronte politico, la Lega sta elaborando una proposta di legge che prevederebbe l’obbligo di garanzie finanziarie per gli organizzatori delle manifestazioni considerate a rischio, una misura che dovrebbe coprire eventuali danni a persone o cose. Pur non entrando nel merito, Piantedosi ha ribadito che il governo «non rinuncia a valutare ogni altra misura in grado di migliorare ulteriormente la cornice di sicurezza delle manifestazioni».

Il ministro ha poi spiegato che se esista una regia unitaria dietro le violenze di piazza «sarà l’Autorità giudiziaria ad accertarlo», ma ha avvertito che la situazione è sotto stretta osservazione per il rischio di «possibili saldature che l’attuale contingenza internazionale rischia di innescare tra tutti gli ambienti interessati a fomentare le tensioni sociali e a cercare fattori aggreganti per elevare il livello dello scontro».

L’attenzione resta alta anche in vista del 14 ottobre, quando a Udine è in programma la partita di calcio tra Italia e Israele. In mattinata, nel capoluogo friulano, si è già svolto un presidio pacifico organizzato dal Comitato per la Palestina per chiedere l’annullamento del match, ma le autorità temono che nei prossimi giorni le iniziative di protesta possano moltiplicarsi.

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