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08 Ottobre 2025 - 20:10
Francesco Prinetti
È stato interrotto all’alba il viaggio della Freedom Flotilla Coalition e delle imbarcazioni della Thousands Madleens, partite per portare aiuti umanitari a Gaza. Le navi, circa 120 miglia nautiche al largo della Striscia, sono state intercettate dalla marina israeliana. Le comunicazioni con i 145 passeggeri a bordo, tra cui nove italiani, si sono bruscamente interrotte dopo l’allarme lanciato dallo stesso equipaggio: «Israele ha attaccato la spedizione, l’esercito sta cercando di deviare la nostra rotta».
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A bordo della nave ammiraglia Conscience e delle otto barche a vela si trovavano medici, infermieri, giornalisti e attivisti. Tra gli italiani ci sono Riccardo Corradini, medico e protagonista del documentario Erasmus a Gaza; Stefano Argenio, infermiere romano; Francesco Prinetti, 28 anni, medico di Settimo Torinese e attivista di Ultima Generazione; Elisabeth Di Luca, educatrice e ricercatrice; Claudio Torrero, ex docente di filosofia e monaco buddhista; Vincenzo Fullone, 53 anni, calabrese, fondatore della prima agenzia di comunicazione nella Striscia e oggi chef. Proprio Fullone, in un video girato poco prima del fermo, non è riuscito a trattenere le lacrime: «I palestinesi hanno bisogno di aiuto», ha detto con la voce rotta dal pianto.
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Tra le altre imbarcazioni c’era anche la Soul of my Soul, battente bandiera italiana e con a bordo la deputata spagnola Jimena González Gómez. Gli attivisti della Thousands Madleens denunciano l’operazione israeliana definendola «un vero e proprio atto di rapimento su territorio italiano», ricordando che la barca trasportava «latte in polvere per neonati». A bordo anche Lorenzo Bresciani, neurologo dell’ospedale di Padova, e quattro cittadini statunitensi, oltre alla marittima veneta Beatrice Lio e al giornalista Lorenzo Mollicone del magazine Scomodo.
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Tel Aviv ha confermato di aver bloccato la flottiglia, precisando che i fermati saranno «espulsi tempestivamente». Il ministero degli Esteri israeliano ha definito l’azione «un altro vano tentativo di violare il blocco navale legale ed entrare in una zona di combattimento», assicurando che «tutti i passeggeri sono sani e salvi e in buona salute».
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Da Roma il vicepremier Antonio Tajani ha annunciato che verrà garantita «tutta l’assistenza consolare necessaria con la richiesta al governo israeliano di garantire il rispetto dei diritti individuali fino al momento dell’espulsione».
L’Ambasciata ed il Consolato d’Italia a Tel Aviv stanno seguendo fin dall’alba il blocco della nuova #Flotilla da parte della marina israeliana.Sono una decina gli italiani fermati.A loro verrà prestata tutta l’assistenza consolare necessaria con la richiesta al governo…
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) October 8, 2025
Nel frattempo, il team legale internazionale di Adalah, già intervenuto nel caso della Global Sumud Flotilla, si è diretto al porto di Ashdod per monitorare la situazione: «Dall’equipaggio della Conscience ci hanno riferito di essere stati attaccati da un elicottero militare israeliano, mentre le forze navali intercettavano e abbordavano simultaneamente le barche a vela», hanno raccontato i legali.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. «Ancora una volta il governo israeliano, proprio nelle ore in cui si sta negoziando la tregua, decide di violare il diritto con un sequestro illegale in acque internazionali», ha dichiarato la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. I deputati Laura Boldrini, Giuseppe Provenzano, Enzo Amendola e Arturo Scotto hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Tajani per chiarire le circostanze del fermo della precedente Global Sumud Flotilla.
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Anche l’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra, Benedetta Scuderi, che aveva partecipato alla precedente missione, ha commentato la vicenda: «Credo che presto ce ne sarà un’altra, ancora più grande».
Dalla Freedom Flotilla Coalition e dai movimenti pro-palestinesi è arrivato un appello immediato a scendere in piazza nelle principali città italiane, con nuove mobilitazioni in programma per chiedere la liberazione degli attivisti e la fine del blocco navale imposto da Israele.
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