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Montanaro, scontro sul piazzale del cimitero: la Soprintendenza dà il via libera, ma la minoranza contesta

Soprintendenza ok ai lavori a Montanaro. Ponchia contesta materiali e chiede rispetto per la Chiesa di Loreto.

Montanaro, scontro sul piazzale

Montanaro, scontro sul piazzale del cimitero: tra tutela, estetica e identità urbana

A Montanaro, la riqualificazione del piazzale antistante il cimitero e la Chiesa di Loreto, edificio legato al nome di Guarino Guarini, è diventata un caso emblematico del difficile equilibrio tra tutela del paesaggio e funzionalità urbana. Dopo giorni di attesa, la Soprintendenza delle Belle Arti ha concesso l’autorizzazione a proseguire i lavori con i materiali già posati, ritenuti compatibili con il progetto esecutivo. Tuttavia, la decisione non ha spento il dibattito politico e cittadino: l’intervento continua a dividere tra chi ne difende la regolarità e chi ne contesta la qualità estetica.

Il progetto, avviato per migliorare la viabilità e la sicurezza dell’area, prevede l’utilizzo di autobloccanti e cordoli in cemento. È proprio su questi elementi che si concentra la contestazione sollevata dal consigliere di minoranza Giovanni Ponchia, che sottolinea la necessità di una maggiore attenzione al contesto storico-artistico. Secondo la minoranza, gli autobloccanti standard non sarebbero adeguati a un luogo di valore simbolico come quello di Loreto, dove sarebbe stato più opportuno impiegare pavimentazioni antichizzate, in grado di armonizzarsi con l’architettura circostante. Le criticità legate ai cordoli rialzati, giudicati scomodi e potenzialmente pericolosi per i pedoni, completano un quadro che mette in discussione la coerenza complessiva dell’intervento.

Dal punto di vista amministrativo, il sindaco Antonino Careri aveva temporaneamente sospeso i lavori per verificare la conformità delle opere in corso rispetto al progetto approvato. Dopo il parere positivo della Soprintendenza, l’iter è ripreso regolarmente. Tuttavia, se la compatibilità formale è stata accertata, restano i dubbi sulla qualità percepita e sulla capacità del nuovo piazzale di valorizzare uno dei luoghi più significativi del paese.

Il confronto ha riportato al centro il tema più ampio della cura dello spazio pubblico. In contesti di pregio storico, la scelta dei materiali non è un dettaglio ma un elemento identitario. Pavimentazioni e finiture influenzano la percezione estetica, l’accessibilità e la sicurezza, e rappresentano il punto d’incontro tra esigenze funzionali e rispetto della memoria collettiva.

La questione tocca anche la credibilità delle istituzioni locali, chiamate a garantire che gli interventi pubblici rispecchino standard di qualità coerenti con il contesto. Il piazzale davanti alla Chiesa di Loreto è, infatti, un luogo di passaggio ma anche di simbolo: la sua configurazione futura contribuirà a definire l’immagine del paese e il modo in cui la comunità dialoga con la propria storia.

L’autorizzazione della Soprintendenza chiude l’aspetto tecnico ma non quello politico e culturale. La possibilità di introdurre migliorie o adeguamenti in corso d’opera resta aperta, così come la riflessione su come conciliare estetica, sicurezza e funzionalità nei luoghi pubblici. A Montanaro, la riqualificazione di un piazzale diventa così l’occasione per interrogarsi su quale idea di città si voglia costruire: una città che privilegia l’efficienza o una che mette al centro la bellezza e la memoria dei luoghi.

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