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07 Ottobre 2025 - 14:53
Come stanno i parchi del territorio metropolitano torinese? È la domanda al centro dell’incontro che ha riunito il consigliere delegato alle politiche ambientali Alessandro Sicchiero con sindaci e amministratori locali, per fare il punto sulla tutela, la valorizzazione e la gestione dei parchi e delle riserve naturali della Città Metropolitana di Torino. Un confronto che arriva in un momento cruciale, tra nuove sfide ambientali, manutenzioni urgenti e opportunità legate ai bandi europei e regionali.
Sette le aree di interesse provinciale sotto osservazione: Colle del Lys, Conca Cialancia, Lago di Candia, Monte San Giorgio, Monte Tre Denti-Freidour, Rocca di Cavour e Cinque Laghi di Ivrea, a cui si aggiungono le riserve naturali dei Monti Pelati e dello Stagno di Oulx. Un mosaico di paesaggi che rappresenta una parte significativa del patrimonio naturalistico piemontese, dove biodiversità, storia e identità locale si intrecciano.
Durante la riunione, Sicchiero ha illustrato le azioni di manutenzione e tutela in corso, evidenziando come molti interventi siano stati resi possibili grazie alla partecipazione della Città Metropolitana a bandi di finanziamento europei e regionali. Fondi che hanno consentito non solo di preservare sentieri, aree boschive e zone umide, ma anche di potenziare la fruizione turistica sostenibile, attraverso infrastrutture leggere, segnaletica rinnovata e percorsi accessibili.
Tra le novità, il consigliere ha annunciato che nei prossimi giorni si procederà agli ultimi adempimenti amministrativi per la costituzione definitiva del Parco dei Cinque Laghi di Ivrea, un’area di grande valore paesaggistico che si prepara a entrare formalmente nella rete dei parchi metropolitani. Parallelamente, la Regione Piemonte ha avviato il percorso per il riconoscimento ufficiale dei geositi delle Terre Ballerine, nei pressi del Lago Pistono di Montalto Dora, e delle pietraie del Parco del Colle del Lys, luoghi di rilevanza scientifica e geologica che saranno così tutelati e valorizzati anche dal punto di vista educativo e turistico.
L’incontro ha messo in evidenza la necessità di un coordinamento continuo tra i Comuni, la Città Metropolitana e la Regione, per assicurare una gestione coerente e lungimirante delle aree verdi. In un contesto di cambiamenti climatici e crescente pressione antropica, la cura dei parchi non è più solo una questione di decoro o turismo, ma una strategia ambientale di resilienza e adattamento, capace di incidere sulla qualità della vita dei cittadini e sulla sicurezza idrogeologica del territorio.
Il Lago di Candia, con la sua riserva naturale e i progetti di riqualificazione delle sponde, il Monte San Giorgio, con i suoi percorsi escursionistici e la tutela della flora locale, e la Rocca di Cavour, con i lavori di prevenzione del dissesto e recupero ambientale, sono solo alcuni esempi di una politica territoriale che punta a conservare ma anche rendere fruibile un patrimonio spesso sottovalutato.
Il futuro dei parchi piemontesi, come ha ribadito Sicchiero, passa dunque per tre parole chiave: cura, partecipazione e conoscenza. Cura del territorio e della biodiversità, partecipazione delle comunità locali nella gestione e conoscenza dei valori naturalistici, per farne un punto di forza anche economico e culturale.
Un impegno che coinvolge istituzioni e cittadini e che, se ben gestito, può trasformare ogni area protetta in un laboratorio di sostenibilità. Perché la tutela dell’ambiente non è un vincolo, ma un investimento collettivo sul domani.
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