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07 Ottobre 2025 - 14:32
Gassino, il 7 ottobre un consigliere rilancia la sua posizione su Gaza. Divisa anche la minoranza?
Nei giorni concitati di trattative in Egitto tra Israele e Hamas e nel secondo anniversario del 7 ottobre 2023, il consigliere comunale gassinese Maurizio Gazzara ha condiviso un lungo post su Facebook.
Si tratta del suo intervento durante l'ultima seduta del Consiglio comunale dello scorso 29 settembre, quando ha espresso voto favorevole alla mozione della maggioranza per il cessate il fuoco in Palestina. Un gesto che, pur rivendicato come atto di coscienza e coerenza personale, ha suscitato più di un malumore tra i suoi stessi alleati del centrosinistra.
A inasprire il clima, la scelta dell'eponente della lista Gassino Insieme di rilanciare pubblicamente il proprio intervento sul tema il 7 ottobre, data carica di significato — quella del massacro al festival musicale Supernova. Nella nota condivisa sulla pagina Facebook della sua lista civica, il consigliere ha ribadito di sostenere “ogni appello alla pace, alla tutela della vita umana e all’accesso umanitario nei territori colpiti da conflitti”, ma ha al contempo invitato a non concentrarsi solo sulla Palestina, ricordando “le guerre dimenticate” in Sudan, Yemen, Myanmar e Siria e denunciando il silenzio dell’Occidente su Iran e Afghanistan. Un discorso che, nella forma, si presenta come un appello alla coerenza e ai diritti umani universali, ma che nella sostanza ha riacceso le tensioni tra le forze di minoranza.
I consiglieri della lista Progettiamo Gassino, Giuseppe Molinari e Andrea Morelli, avevano letto la scorsa settimana quella mozione targata maggioranza, guidata dal sindaco Cristian Corrado, sostenuto da un’alleanza tra Movimento 5 Stelle e centrodestra, come troppo "soft".
«La mozione su Gaza era già di per sé un compromesso», aveva spiegato Molinari, ricordando che il testo, presentato dalla consigliera di maggioranza Maddalena Morando, non conteneva mai la parola “genocidio”. «Abbiamo scelto di votarla, ma rimane un documento vago e monco, che evita di nominare le responsabilità israeliane come invece fa l’ONU. Il sindaco ha dovuto trovare una formula che tenesse insieme anime diverse, ma il risultato è una mozione troppo tiepida».
Anche Morelli aveva espresso perplessità: «In un paese di 9.000 abitanti non possiamo certo cambiare la geopolitica, ma possiamo dare un segnale forte e chiaro. Serviva più coraggio».
Non è infatti la prima volta che il consigliere civico viene accusato di “ambivalenza politica”. Già nei mesi scorsi, la sua partecipazione a un sopralluogo al cantiere della nuova scuola elementare insieme al sindaco Corrado aveva sollevato le proteste del centrosinistra, che aveva parlato di eccessiva sintonia con la Giunta. Un atteggiamento che, per i suoi ex alleati, rischia di indebolire il ruolo di controllo dell’opposizione, alimentando l’impressione di un fronte frammentato e poco coeso.
Maurizio Gazzara
La sua dichiarazione del 7 ottobre ha riacceso il dibattito. “Il nostro impegno per la pace non può essere selettivo o strumentale”, ha scritto Gazzara, chiudendo il testo con l’affermazione che “la pace non può mai essere un tema di bandiera, ma un principio fondante dell’umanità”. Una frase che, pur difficilmente contestabile sul piano etico, è stata interpretata da molti come un modo per non schierarsi pienamente.
Sul piano politico, le puntualizzazioni di Gazzara mettono ancora più in luce una differenza di punti di vista rispetto ad altri membri della maggioranza.
E non è sfuggita nemmeno la coincidenza temporale con la manifestazione per Gaza lo 2 ottobre a Gassino, quando circa ottanta cittadini hanno sfilato lungo corso Italia con pentole e tamburi, in solidarietà con la popolazione palestinese. Un corteo pacifico ma non autorizzato, al quale hanno partecipato esponenti di entrambe le aree politiche, compreso il sindaco Corrado.
L’episodio, e la mozione “soft” approvata pochi giorni dopo, hanno confermato il nervosismo crescente nella maggioranza e la divisione tattica nell’opposizione. Mentre Molinari e Morelli preparano una nuova mozione più esplicita, che userà apertamente la parola “genocidio”, Gazzara continua a tenere una linea moderata, rivendicando indipendenza ma rischiando di apparire senza una collocazione chiara.
Sul fondo, resta una questione di identità politica: Gazzara sta cercando un avvicinamento alla maggioranza? Oppure è solo alla ricerca di una propria posizione moderata e centrista? Per ora, rimane la certezza che ci sono delle visioni differenti. Tanto all'interno della maggioranza che dell'opposizione.
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