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05 Ottobre 2025 - 17:55
Durante come Walt Disney, ma Brandizzo non è un film...
“I sogni son desideri… e li mettiamo nel DUP.”
L’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Monica Durante ha presentato il Documento Unico di Programmazione 2026-2028 durante l’ultima seduta del Consiglio comunale del 29 settembre.
Un testo pensato per disegnare la Brandizzo del futuro, tra opere pubbliche e progetti di sviluppo, ma che per l’opposizione è tutt’altro che realistico. Secondo il gruppo consiliare Brandizzo Civica, il piano presentato dalla Giunta è irrealizzabile: un elenco di desideri più che un documento di programmazione finanziaria.
Il DUP, strumento previsto per legge e necessario a definire priorità e strategie amministrative, è stato descritto dall’Amministrazione come una visione a lungo termine, un quadro ideale di ciò che Brandizzo potrebbe diventare. Si parla di riqualificazioni “epocali”, nuove infrastrutture “avveniristiche”, servizi “innovativi”. Un lessico ambizioso, quasi cinematografico, che tratteggia una città dinamica e moderna. Ma la realtà, sostiene la minoranza, è un’altra: mancano i soldi.
A sollevare la questione, durante il dibattito in aula, sono state le consigliere comunali Roberta Favini e Alessandra Vacca, che hanno posto la domanda più semplice e più scomoda: “Queste voci di investimento sono reali e concrete? Sono già coperte finanziariamente o si è partecipato a qualche bando regionale, statale o europeo?”
Roberta Favini consigliera comunale di Brandizzo Civica
La risposta arrivata dai banchi della Giunta ha gelato l’atmosfera. “Ma no… è la nostra visione di Brandizzo… ciò che vorremmo che Brandizzo facesse.” Un’ammissione che ha lasciato poco spazio alle interpretazioni. E quando qualcuno ha chiesto se ci fossero fondi disponibili, la replica è stata altrettanto diretta: “Ma ci sono i soldi? No.”
Per l’opposizione, queste parole sono bastate a chiarire la natura del documento: un piano dei sogni, non una programmazione vera e propria. Nel comunicato diffuso dopo il Consiglio, Brandizzo Civica ha parlato apertamente di “catalogo dei desideri”, paragonando il DUP a “un tema scolastico dal titolo Cosa farei se fossi ricco”. “Plaudiamo all’Amministrazione per l’immensa creatività e l’ottimismo – scrivono Favini e Vacca – ma non possiamo ignorare che il documento, così com’è, non ha coperture economiche né riferimenti a bandi o finanziamenti attivi.”
Il paradosso è servito: una Giunta che sogna una città modello, ma ammette di non avere le risorse per costruirla. Brandizzo Civica ha commentato con ironia, ma anche con una certa amarezza, auspicando che il DUP possa almeno fungere da “lista della spesa” per i prossimi bandi pubblici. “O, perché no,” aggiungono, “da ispirazione per una lampada magica che si spera venga rinvenuta nei cantieri comunali.”
Nel frattempo, restano i problemi quotidiani. Le consigliere di minoranza hanno chiesto se, almeno, ci fossero fondi per la manutenzione delle strade. La risposta, anche qui, è stata coerente con il resto: “No, non ci sono soldi nemmeno per chiudere le buche di una sola strada di Brandizzo.”
Da un lato, una visione futuristica di una città trasformata; dall’altro, l’asfalto che cede. Il contrasto è netto.
Brandizzo Civica non ne fa solo una questione tecnica, ma politica: “Non basta immaginare, serve programmare. Un piano triennale deve dire come si intendono realizzare le opere, non solo quali si desiderano.”
Il comunicato si chiude con un tocco di ironia colta, citando Walt Disney e la sua celebre canzone:
“I sogni son desideri di felicità... ma questo era il genio di Walt Disney. Amministrare è cosa diversa.”
Una frase che fotografa con precisione la distanza tra la fantasia e la realtà municipale.
Per la sindaca Monica Durante e la sua maggioranza, il DUP è una dichiarazione d’intenti, un atto di visione politica da tradurre in progetti concreti “quando le condizioni lo permetteranno”. Ma per l’opposizione resta il simbolo di una gestione scollegata dal territorio, dove l’ottimismo sostituisce la concretezza.
Eppure, in tutta questa vicenda, qualcosa di positivo emerge: la sincerità. “Non ci sono soldi” non è la risposta che un’amministrazione vorrebbe dare, ma è pur sempre una verità. E in tempi di promesse facili, l’onestà di ammettere il vuoto vale quasi quanto una delibera.
Resta però la domanda finale, quella che ogni cittadino si pone quando legge di piani, visioni e strategie: quanto costa sognare, quando a mancare sono i soldi per chiudere una buca?
Perché Brandizzo, al momento, sembra divisa tra due città: quella scritta nel DUP e quella che si vive ogni giorno. La prima vola alto, la seconda inciampa nei marciapiedi. E come ricorda Brandizzo Civica, “vigilare sarà indispensabile, affinché, al di là della visione, vengano portati avanti i pochi ma concreti progetti che Brandizzo merita e di cui ha bisogno.”
Nel frattempo, tra una promessa e una buca, resta solo da capire se i sogni, a Brandizzo, si scrivono per crederci o per consolarsi.
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