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Lauriano piange Franco e Davide, due vite che hanno forgiato il paese

Il paese ricorda Franco Anselmino, fabbro e consigliere, e Davide Argentero, agricoltore instancabile

Franco Anselmino, a sinistra, e Davide Argentero

Franco Anselmino, a sinistra, e Davide Argentero

In pochi giorni, Lauriano ha perso due dei suoi riferimenti più autentici. Due uomini che, in tempi diversi ma con lo stesso rigore, hanno rappresentato quella “Lauriano di una volta” di cui oggi restano sempre meno tracce: Franco Anselmino, 82 anni, e Davide Argentero, 94.
Li accomuna una vita spesa nel lavoro, nell’impegno, nella concretezza. Il primo fabbro, il secondo agricoltore. Entrambi artigiani del fare, testimoni di un mondo in cui contava ciò che si costruiva con le mani e con la testa, non quello che si dichiarava nei comunicati o nei post.

Il fabbro granata

Franco Anselmino se n’è andato il 24 settembre, dopo una vita vissuta tra il ferro battuto e la fede granata. Era un nome conosciuto in tutta la zona: la sua officina di via Bodana era un punto di riferimento per generazioni di laurianesi, ma anche per clienti che arrivavano dai paesi vicini e dalla provincia.
Lo si vedeva arrivare con il furgoncino granata, carico di cancelli, ringhiere, inferriate. Un colore che non era solo una scelta estetica ma una dichiarazione d’amore: quella per il Torino, la squadra che aveva nel sangue.

Lo ricorda così Renato Dutto, consigliere comunale, nel messaggio postato su “Lauriano e Piazzo Domani”:

Fu un grande tifoso del Torino, un cuore granata. Quando avevo 14 anni vissi con lui l’esperienza indimenticabile dello scudetto del Torino. Con Franco e altri tifosi laurianesi andammo in parecchie trasferte in giro per l’Italia.

Una passione che ha trasmesso al figlio Angelo, che oggi lo piange insieme alla sorella Graziella con Antonio e alla cognata Maria. Con loro, nipoti, pronipoti, cugini, amici e parenti tutti.

Franco non era solo un artigiano: fu anche consigliere comunale, uomo attento alla vita pubblica e capace di difendere le proprie idee senza piegarsi al quieto vivere. Nella memoria dei suoi compaesani resta come un lavoratore instancabile, diretto, a volte burbero, ma sempre coerente.

Il Santo Rosario è stato recitato giovedì 25 settembre alle ore 20.30 nella Parrocchia Assunzione di Maria Vergine di Lauriano.
Il funerale si è tenuto venerdì 26 settembre 2025 alle ore 15, nella stessa chiesa, con la partecipazione commossa di tanti paesani, ex colleghi e amici.
La salma di Franco, proveniente dalla Fondazione Rippa Peracca di Casalborgone, ha poi trovato riposo nel Cimitero di Lauriano.

La famiglia ha voluto esprimere un particolare ringraziamento al dottor Fabio Quintavalla, alle infermiere dell’ADI di Cavagnolo e alla Fondazione Rippa Peracca, per le cure e l’assistenza ricevute.
Un gesto semplice, ma che racconta lo stile di chi non ha mai amato i riflettori: riconoscenza e misura, anche nell’ultimo saluto.

L’agricoltore dei campi di via IV Marzo

Pochi giorni dopo, un altro lutto ha colpito Lauriano: Davide Argentero, 94 anni, è “andato via lasciando i suoi amati campi e orti”, come recita l’annuncio funebre.
Anche lui, come Franco, apparteneva a una generazione di lavoratori che non hanno mai smesso di alzarsi all’alba, di badare alla terra, di fare la loro parte in silenzio.

Lo si ricordava sempre alla guida del suo trattore, sfrecciare lungo via IV Marzo per raggiungere i terreni, controllare, seminare, raccogliere. Un’immagine che, per chi lo ha conosciuto, resta impressa come un segno di continuità: la Lauriano contadina, quella che produceva più che parlare di “valorizzazione del territorio”.

Nel suo post, Renato Dutto ha scritto:

Chi ha ormai i capelli bianchi si ricorderà del trattore con cui Davide, sempre molto indaffarato, sfrecciava ad ogni ora del giorno per il paese, partendo da via IV Marzo per coltivare i campi e sovrintendere le varie attività della sua azienda agricola. Anche lui instancabile lavoratore. Con Davide se ne va un altro importante tassello del mondo contadino laurianese di una volta.

I funerali di Davide Argentero si terranno lunedì 6 ottobre 2025 alle ore 10.30, sempre nella Chiesa Parrocchiale di Lauriano, dove verrà tumulato nella tomba di famiglia.
Il Santo Rosario sarà recitato domenica 5 ottobre alle ore 17.30 nella stessa parrocchia.

A darne il triste annuncio sono stati cugini, nipoti e parenti tutti, con un pensiero riconoscente al personale di Cha Maria per le amorevoli cure prestate.
Anche qui, nessuna enfasi, solo la sobrietà delle parole di chi ha conosciuto la fatica e non ha mai smesso di rispettarla.

Due vite che raccontano un paese

Non c’è nulla di retorico nel dire che, con loro, Lauriano perde due pezzi della propria memoria.
Perché Franco e Davide non erano “personaggi” nel senso mediatico del termine. Erano figure di riferimento quotidiano, quelle che rendono riconoscibile un paese: il fabbro che salda i cardini dei cancelli e discute di politica davanti alla forgia; l’agricoltore che passa con il trattore e saluta tutti con un cenno, prima di sparire tra le siepi dei campi.

Oggi si tende a ricordare i “volti pubblici” — sindaci, assessori, professionisti — ma Lauriano, come ogni comunità, è fatta anche e soprattutto da chi non cercava palcoscenici.
Chi li ha conosciuti sa che non avrebbero voluto grandi discorsi. Ma meritano almeno il riconoscimento di aver rappresentato una cultura del lavoro e della responsabilità che si sta dissolvendo.

C’era, in entrambi, una dignità concreta: la stessa con cui Franco affrontava le giornate in officina e con cui Davide percorreva i campi.
Due modi diversi ma complementari di tenere insieme una comunità — la “Lauriano di una volta”, appunto — dove ognuno sapeva di dover fare la propria parte.

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