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Cronaca

Fucili a pochi passi dai bambini: scoppia il caso a Lauriano

L’etologa e giornalista Chiara Grasso porta all’attenzione il problema della caccia in braccata vicino al suo centro ambientale: «Chi si assumerà la responsabilità di una tragedia?»

Lauriano

Fucili a pochi passi dai bambini

A Lauriano, tra via Ritana e la strada per Moriondo, si leva un grido d’allarme. Chiara Grasso, etologa, giornalista e guida ambientale, vive e lavora a Cascina Colombaro, dove si trovano la sua abitazione, un B&B con ospiti e turisti quotidiani e un centro di educazione ambientale che accoglie gruppi di bambini, anche molto piccoli, per attività nei boschi e nei terreni circostanti il centro educativo. 

In questo contesto, l’apertura della caccia in braccata ha portato cacciatori armati e automezzi vicino alle abitazioni e alle aree frequentate dai minori, nonostante i cartelli che vietano la caccia in gran parte del territorio. 

«Non possiamo accettare – sottolinea Chiara Grasso come portavoce di un gruppo di abitanti e genitori – che in un luogo di fruizione educativa e turistica, dove ogni giorno passano bambini sotto i cinque anni, famiglie e ospiti, si spari o si insegua selvaggina braccata. La mia preoccupazione non è contro i cacciatori come persone, ma per la sicurezza dei bambini e della comunità: è un rischio gravissimo per l’incolumità delle persone». 

La presenza di armi da fuoco in un’area così delicata non è solo un problema di legalità, ma anche di buon senso. Insieme ad altri abitanti e genitori, Chiara ha annotato le targhe dei veicoli dei cacciatori coinvolti. 

«Non bastano scuse come “i cani scappati” o “l’addestramento”: qui vivono e giocano bambini ogni giorno, e non è tollerabile mettere in pericolo persone inermi», aggiunge. 

L’appello alle autorità è chiaro: sospendere immediatamente ogni attività venatoria nella zona di Cascina Colombaro e nelle aree limitrofe, effettuare controlli sui cacciatori operanti, garantire vigilanza costante e agire con strumenti morali e di persuasione nei confronti delle associazioni venatorie e dei singoli cacciatori per prevenire nuovi episodi. 

Chiara Grasso, etologa, con i bambini

Chi si assumerà la responsabilità? 

Le domande che emergono da questa denuncia sono pesanti e cariche di significato: Chi potrà giustificare un eventuale incidente o tragedia? Chi potrà dire di non sapere? Chi si assumerà la responsabilità morale e legale di ciò che potrebbe accadere? 

Chiara Grasso non è soltanto una residente preoccupata: è etologa, giornalista, guida safari FGASA, guida naturalistica, presidente di Eticoscienza, membro IUCN CEC e TEDx speaker. Come portavoce della comunità, ricorda che qualsiasi episodio, anche minimo, che coinvolga minori, ospiti o animali, sarà denunciato e portato all’attenzione dei media nazionali e internazionali. 

Oltre al rispetto delle norme, resta un tema più profondo: l’etica. «La caccia qui è incompatibile – conclude Grasso – con la presenza di attività educative, turistiche e naturalistiche. Non è solo un problema di regole, ma di rispetto per la vita, la sicurezza e la comunità». 

Un appello che scuote e che chiama le istituzioni a intervenire senza esitazioni, prima che sia troppo tardi. Si tratta di salvaguardare la sicurezza e il diritto di tutti, senza puntare il dito contro nessuno. 

 

Attività nei boschi e nei terreni circostanti il centro educativo 

Gruppi di bambini per attività

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