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Palestra di Caluso, altri 65mila euro e nuovi ritardi: la scuola paga il conto dei cantieri infiniti

Dopo il fallimento di Edil Tecna e il passaggio di consegne, la vicenda si trascina tra ritardi, costi extra e disagi per studenti e famiglie

Palestra di Caluso

Palestra di Caluso, altri 65mila euro e nuovi ritardi: la scuola paga il conto dei cantieri infiniti

La palestra della scuola media Gozzano di Caluso si conferma un cantiere senza pace. Dopo anni di progettazioni, stop, rescissioni contrattuali e passaggi di mano tra ditte, arriva un’altra tegola: i lavori, riassegnati alla Avalis Costruzioni e in parte subappaltati alla Daitec, sono stati prorogati di sessanta giorni oltre la scadenza del 2 settembre, spostando il termine al 2 novembre. Una proroga che porta con sé una nuova spesa di 65 mila euro interamente a carico del Comune, fuori dal finanziamento regionale già concesso.

L’opera, inserita nel piano di edilizia scolastica 2018-2020 e finanziata con fondi Miur attraverso i “Mutui Bei 2018” per oltre 1,2 milioni di euro, è rimasta intrappolata nelle difficoltà della ditta Edil Tecna, che aveva vinto l’appalto nel 2021 ma non ha mai portato a termine l’intervento. Il contratto è stato rescisso nel novembre 2024 per grave inadempimento, e il Comune ha chiesto di essere ammesso al passivo della liquidazione giudiziale della società napoletana, nel tentativo di recuperare almeno parte delle somme già impegnate.

La ripresa dei lavori lo scorso maggio aveva fatto sperare in una svolta definitiva, ma gli adeguamenti resisi necessari a causa degli errori iniziali hanno imposto un ulteriore impegno economico. I fondi regionali, vincolati al primo intervento, non possono coprire le spese aggiuntive, e così la differenza graverà sulle casse comunali.

Intanto, i disagi si allungano. Gli arredi della nuova palestra, ordinati in estate, arriveranno solo entro la fine di novembre. Nel frattempo, gli studenti della Gozzano continuano a svolgere educazione fisica al palazzetto di Arè, con un servizio di trasporto aggiuntivo organizzato dalla Staav di Caluso e già costato ulteriori risorse.

A complicare ulteriormente il quadro c’è la storia travagliata dell’intero progetto, nato con grandi aspettative ma presto affondato nei problemi. La costruzione della palestra, finanziata con fondi regionali per 1,2 milioni di euro, era stata avviata nel 2022 con scadenza prevista per l’anno successivo. Ben presto, però, emersero criticità geologiche che imposero lavori strutturali per stabilizzare un terreno fragile, con costi in aumento e cronoprogramma rallentato.

A ottobre 2024, la crisi della ditta Edil Tecna – con la richiesta di concordato preventivo e il deposito dei libri contabili presso il Tribunale di Napoli – ha provocato lo stop definitivo, lasciando un cantiere fantasma e un’opera incompleta. La palestra, che avrebbe dovuto diventare un centro polivalente per scuole e comunità, è rimasta un guscio di cemento e metallo in attesa di decisioni giudiziarie. Solo l’intervento del Comune ha permesso di riassegnare i lavori, ma a prezzo di tempi allungati e nuove spese che continuano a gravare sulla collettività.

La vicenda, iniziata ormai otto anni fa con la prima progettazione, rischia di trasformarsi in un simbolo di inefficienza e ritardi nella gestione delle opere pubbliche. Un’infrastruttura fondamentale per studenti e famiglie che, a distanza di anni, resta ancora un obiettivo non raggiunto.

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