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Torino e le valli in alleanza: montagne e città non sono mai state così vicine

Al seminario istituzioni, università e imprese: alleanza strategica tra città e montagna per cibo, servizi e sviluppo

Torino e le valli in alleanza

Torino e le valli in alleanza: montagne e città non sono mai state così vicine

Un filo diretto tra il capoluogo subalpino e i suoi sistemi alpini, con l’agricoltura di montagna al centro di un progetto di sviluppo condiviso. È questa la visione lanciata da Coldiretti Torino nel seminario “La città incontra l’agricoltura di montagna: incontro per la promozione del rapporto metromontano tra il capoluogo subalpino e i sistemi agricoli delle vallate torinesi”, che ha riunito istituzioni, accademia e rappresentanze economiche.

«La montagna e la sua agricoltura sono al centro delle nostre iniziative sindacali» ha spiegato Carlo Loffreda, direttore Coldiretti Torino, aprendo i lavori. Un messaggio chiaro: non più un rapporto asimmetrico tra Torino e le sue valli, ma una vera alleanza paritaria, capace di valorizzare le produzioni locali, i servizi e la gestione del territorio.

Il concetto di “metromontano” è stato declinato in più direzioni. Filippo Barbera, docente del Dipartimento Culture, Politica e Società e delegato dell’Università di Torino, ha offerto la disponibilità dell’Ateneo ad avviare ricerche e progetti concreti per mettere in connessione il capoluogo, centro di consumo, e la montagna, centro di produzione di cibo e servizi. «Non ultima – ha sottolineato – la gestione del territorio, che è parte integrante del benessere collettivo».

La Camera di Commercio di Torino, attraverso l’intervento del segretario generale Guido Bolatto, ha ricordato i numeri dell’imprenditoria montana, un tessuto di piccole imprese familiari in cui l’agricoltura ha un ruolo determinante non solo per l’economia delle vallate ma per l’intera provincia. La disponibilità è stata netta: «Siamo pronti ad avviare progetti concreti per sostenere queste realtà».

Sul fronte politico, l’assessore comunale al Commercio Paolo Chiavarino ha evidenziato l’esperienza dei mercati agricoli cittadini, che ogni giorno portano a Torino i prodotti delle vallate, richiamando la necessità di una maggiore integrazione con la montagna a partire dal turismo. Sonia Cambursano, consigliera delegata della Città Metropolitana, ha spiegato che metromontano «vuol dire battersi per non perdere servizi, migliorare i trasporti e valorizzare i Distretti del Cibo integrandoli con il Distretto del Commercio di Torino».

Anche la Regione Piemonte ha raccolto la sfida. Marco Gallo, assessore allo Sviluppo e alla Promozione della Montagna, ha proposto che Torino e le sue valli diventino «il più importante sistema integrato metromontano del Piemonte», annunciando il sostegno della Regione con progetti mirati e l’applicazione della nuova legge nazionale sulla montagna.

Un segnale forte è arrivato anche dal livello nazionale. Nel suo videomessaggio, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha ricordato come la nuova legge sulla montagna, con molte norme volute dal sindacato agricolo, rappresenti «un punto di partenza per portare sperimentazione e innovazione nelle aree agricole montane».

A chiudere i lavori, il presidente di Coldiretti Torino Bruno Mecca Cici ha ribadito la necessità di un rapporto equilibrato: «Il legame tra Torino e la montagna deve essere alla pari. Serve un’alleanza per la digitalizzazione, per i servizi e per il riconoscimento del ruolo sociale della multifunzionalità agricola. Ma serve anche difendere i terreni fertili e includere l’agricoltura tra gli asset strategici dell’economia cittadina».

Il seminario ha segnato così un punto di svolta: non più un dialogo episodico tra città e montagne, ma un percorso strutturato per costruire un sistema metromontano integrato, in cui l’agricoltura diventa non solo produttrice di cibo, ma garante di identità, paesaggio e sostenibilità.

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