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Montanaro, nuovo scossone politico: il presidente del Consiglio comunale si dimette

Una scelta sobria ma dal forte peso politico, tra ringraziamenti bipartisan e nuove incognite sulla tenuta della maggioranza

Montanaro, nuovo scossone politico

Montanaro, nuovo scossone politico: il presidente del Consiglio comunale si dimette

Un gesto misurato, consumato al termine di una seduta apparentemente ordinaria, che però a Montanaro apre un nuovo fronte politico. Martedì 30 settembre 2025 Marco Montalto ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio comunale. Un atto che, seppur presentato con toni pacati, diventa il terzo cambio di casella dall’avvio del mandato del sindaco Antonino Careri, segnando così un altro scossone negli equilibri dell’amministrazione locale.

Il momento delle dimissioni è arrivato in coda alla seduta, quando Montalto ha preso la parola per motivare la sua decisione. «In questi mesi, nel mio piccolo, ho cercato di instaurare un dialogo costruttivo tra maggioranza e minoranza durante i consigli comunali. Ho tentato più volte di ricomporre le fratture, soprattutto quando i toni si facevano accesi, e personalmente ritengo di esserci riuscito. Ho però deciso di rassegnare le mie dimissioni perché credo sia giusto lasciare ad altri l’opportunità di fare un’esperienza come la mia», ha dichiarato. Parole che rivendicano lo stile con cui ha interpretato la presidenza – improntato alla mediazione – e che aprono al tempo stesso alla logica del ricambio.

La sua scelta si inserisce in un quadro già segnato da precedenti defezioni. Poco dopo l’inizio del mandato Careri era stata l’assessora Elisa Bianchi a lasciare, seguita da Stefano Pellegrino, dimessosi dall’assessorato ma rimasto in Consiglio. Ora il passo indietro di Montalto aggiunge un ulteriore tassello a una sequenza che, pur non configurando una crisi formale, restituisce l’immagine di un’amministrazione che fatica a consolidarsi.

Il clima in aula, tuttavia, non è stato quello di uno strappo. A sottolinearlo sono state le parole della minoranza. Il consigliere Giovanni Ponchia, capo dell’opposizione, ha salutato Montalto con un ringraziamento sincero, riconoscendo lo sforzo compiuto dal presidente uscente nel gestire le sedute e nel contenere le tensioni politiche. Un gesto di fair play che ha contribuito a dare alle dimissioni il senso di un passaggio istituzionale e non di una resa dei conti.

Il cuore politico della vicenda sta tutto nel modo in cui Montalto ha inquadrato la sua esperienza: il richiamo al “dialogo costruttivo”, la volontà di “ricomporre le fratture” e il desiderio di “lasciare ad altri l’opportunità” descrivono una figura che si è collocata in una posizione di equilibrio, mediando tra maggioranza e minoranza. La sua uscita, proprio perché non segnata da polemiche, diventa paradossalmente più pesante sul piano simbolico: se un presidente riconosciuto da entrambe le parti sceglie di farsi da parte, significa che l’assetto politico resta in movimento.

Ora si apre la fase successiva. Sarà il Consiglio comunale a dover eleggere il nuovo presidente. Una partita che, al di là della procedura formale, avrà valore politico. La maggioranza dovrà dimostrare compattezza numerica e capacità di proporre un profilo che possa garantire almeno un consenso minimo trasversale, evitando che l’elezione si trasformi in un terreno di scontro. La presidenza del Consiglio non è un ruolo ornamentale: è la garanzia del buon funzionamento dell’aula, della gestione dei tempi e della qualità del confronto tra le parti.

Tre dimissioni in poco più di un anno non bastano da sole a parlare di crisi. Ma costituiscono il sintomo di una fragilità strutturale che Careri e la sua squadra non possono ignorare. In politica, anche i gesti più sobri – come quello di Montalto – hanno conseguenze rilevanti. La sfida, per la maggioranza e per il sindaco, sarà trasformare questa fase di ricambio in un’occasione di chiarezza: rafforzare le regole del confronto, stabilire un’agenda verificabile, chiarire responsabilità e ruoli.

Il rischio, altrimenti, è che la fisiologia del turnover si trasformi in patologia di governance. L’opposizione, che ha scelto di salutare Montalto con rispetto istituzionale, ora attende al varco il successore, pronta a misurare quanto la maggioranza sarà capace di tenere insieme i suoi pezzi. Per il Consiglio comunale di Montanaro inizia dunque una nuova fase, segnata da un equilibrio ancora da scrivere.

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