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Torino lancia “Compra Vicino”: il progetto per rafforzare il commercio urbano

Un piano triennale da oltre mezzo milione di euro per rilanciare il commercio di vicinato: contributi alle microimprese, temporary store per le eccellenze alimentari e riqualificazione di Porta Palazzo

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Torino lancia “Compra Vicino”: il progetto per rafforzare il commercio urbano

Un piano triennale da oltre mezzo milione di euro per sostenere il commercio di prossimità, valorizzare le eccellenze alimentari del territorio e restituire vitalità a spazi simbolici come Porta Palazzo. Con il progetto “Torino Compra Vicino”, approvato dalla Giunta su proposta dell’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, la Città si candida ufficialmente al bando regionale 2025-2027 per i Distretti del Commercio, aprendo la strada a un intervento integrato che combina sostegni diretti alle microimprese, iniziative culturali e nuove regole urbanistiche.

L’idea di fondo è chiara: rilanciare le vie e le piazze torinesi attraverso la rete commerciale di vicinato, da sempre motore sociale oltre che economico. “Torino Compra Vicino” mette al centro quattro obiettivi operativi. Il primo riguarda il sostegno concreto alle micro e piccole imprese, con l’apertura di un bando pubblico da 225 mila euro. La misura, a sportello, consentirà contributi fino all’80% delle spese ammissibili (con un tetto massimo di 15 mila euro a impresa) per interventi su vetrine, accessibilità, ammodernamento dei locali e digitalizzazione.

Il secondo obiettivo punta a legare commercio e cultura del cibo. Nel progetto è prevista una programmazione di eventi dedicati al food, concepiti per animare le vie del Distretto e fidelizzare non solo i residenti, ma anche i turisti. La novità sarà il temporary store di via Garibaldi 27/A, dove i Distretti del Cibo piemontesi – dal torinese al Roero, fino ai comuni delle province di Biella e Vercelli – potranno presentare e far degustare le proprie eccellenze. Un modo per trasformare la strada in una vetrina permanente delle produzioni locali, con l’ambizione di attrarre nuovi flussi di visitatori.

Il terzo pilastro è rappresentato dalla riqualificazione di Porta Palazzo, cuore pulsante del commercio cittadino ma anche area complessa da gestire. L’intervento si concentrerà su accessibilità e immagine: miglioramento dei percorsi pedonali, riutilizzo di pannelli informativi, installazione di pareti verdi per rendere più accogliente uno spazio che da sempre incarna la multietnicità torinese.

Infine, il quarto obiettivo tocca un tema delicato: la regolazione dei cambi di destinazione d’uso dei locali commerciali. L’intenzione è limitare la trasformazione in residenze o uffici, contrastando la desertificazione commerciale e mantenendo viva la funzione originaria delle vie cittadine. Una scelta che non riguarda solo il commercio, ma l’intero tessuto sociale, in un’epoca in cui molte città europee affrontano lo stesso rischio di svuotamento dei centri storici.

Il progetto coprirà il periodo gennaio 2026 – aprile 2027, con un budget complessivo di 506 mila euro, di cui 290 mila finanziati dalla Regione Piemonte e 216 mila come cofinanziamento del Comune. Alla sua stesura hanno collaborato non solo la Città, ma anche Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti Torino, insieme a partner di peso come la Città Metropolitana, la Camera di Commercio, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, la Soprintendenza, Politecnico e Università, oltre a IREN e GTT. Una rete ampia, a dimostrazione di quanto il rilancio del commercio torinese sia considerato una sfida collettiva.

Sul piano politico, l’assessore Paolo Chiavarino ha sottolineato come la strategia non sia soltanto un insieme di interventi puntuali, ma un modello di sviluppo: sostenere le imprese con strumenti immediati, rafforzare l’identità dei mercati storici, integrare le eccellenze agroalimentari con la rete commerciale e, soprattutto, evitare che le vie della città perdano la loro anima.

Il progetto “Torino Compra Vicino” rappresenta anche una risposta alle trasformazioni che il commercio sta vivendo: concorrenza del digitale, mutamento dei consumi, polarizzazione tra grandi centri e negozi di quartiere. In questo contesto, i Distretti del Commercio e i Distretti del Cibo diventano strumenti per fare sistema, intrecciando esperienze diverse ma complementari.

Se da un lato ci sono i bandi e i contributi, dall’altro ci sono le piazze, i mercati e le strade che devono tornare a essere spazi di socialità. Perché il commercio di vicinato non è solo un servizio: è presidio sociale, sicurezza urbana e identità culturale.

In primavera si saprà se la Regione accoglierà la candidatura. Nel frattempo, Torino prepara il terreno con un progetto che, se approvato, segnerà un passaggio decisivo nella politica commerciale cittadina. Non una semplice iniezione di risorse, ma un investimento che mira a rafforzare l’ossatura della città e a proiettarla in una dimensione più attrattiva e sostenibile.

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