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29 Settembre 2025 - 19:56
Rad51 svela chi non risponderà alla chemioterapia: la svolta che arriva dall’IRCCS di Candiolo (foto di repertorio)
All’Istituto per la ricerca e la cura del cancro (Irccs) di Candiolo arriva una scoperta destinata a cambiare l’approccio terapeutico al tumore del colon metastatico. I ricercatori hanno individuato una proteina, la Rad51, che provoca resistenza alla chemioterapia, rendendo inefficace il trattamento con il regime Folfiri, composto da tre farmaci combinati e considerato lo standard per i casi non operabili.
La ricerca, finanziata dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e dal cinque per mille all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc), apre la strada a una medicina di precisione: orientare subito i pazienti verso terapie alternative, evitando trattamenti inutili e dannosi. Secondo i dati raccolti, infatti, solo la metà dei pazienti risponde alla chemioterapia, mentre l’altra metà subisce pesanti effetti collaterali senza trarne alcun beneficio.
Per indagare le cause di questa disomogeneità, gli studiosi si sono serviti degli organoidi tumorali, modelli tridimensionali ricavati da cellule dei pazienti e capaci di riprodurre il tumore in miniatura. Proprio grazie a questi organoidi si è arrivati all’individuazione della Rad51: nei modelli sensibili la somministrazione di Folfiri provocava danni irreparabili al dna, mentre in quelli resistenti la struttura restava intatta. Inserendo artificialmente la proteina nei tumori sensibili, anche questi ultimi hanno sviluppato resistenza.
Il risultato è stato confermato clinicamente dallo studio multicentrico Iris, condotto su circa 80 pazienti in Italia e Spagna. L’elevata presenza di Rad51 nei campioni diagnostici si è rivelata un indicatore certo della mancata efficacia della chemioterapia standard, fornendo uno strumento diagnostico in grado di selezionare in anticipo i pazienti da indirizzare verso terapie diverse.
Ora l’attenzione dei ricercatori si concentra sulla possibilità di superare questa resistenza. Poiché un’inibizione diretta della Rad51 non è applicabile in clinica, l’obiettivo si è spostato su Atm, una proteina che regola la Rad51. Gli inibitori di Atm, già in sperimentazione, hanno mostrato nei modelli preclinici la capacità di ripristinare la sensibilità alla chemioterapia. Una prospettiva concreta che vede la collaborazione tra ricercatori, oncologi e aziende farmaceutiche per avviare studi mirati.
Il progetto rappresenta un passo importante nella lotta contro i tumori, consolidando il ruolo dell’Irccs di Candiolo e della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro come punti di eccellenza a livello internazionale. Un progresso che segna un ulteriore avvicinamento alla medicina personalizzata, capace di offrire a ogni paziente la cura più adatta e meno invasiva.
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