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Salute
21 Agosto 2025 - 17:48
Foto di repertorio
Il cancro nei giovani non è più un’eccezione rara ma un fenomeno in preoccupante crescita. Studi condotti in Italia e a livello internazionale segnalano un incremento delle diagnosi in persone sotto i 50 anni, con particolare incidenza nella fascia tra i 15 e i 39 anni. A confermarlo sono i dati pubblicati sul British Journal of Surgery e raccolti da centri di ricerca come il Dana-Farber Cancer Institute, che evidenziano un trend destinato a modificare il volto dell’oncologia dei prossimi anni.
Il tumore al colon-retto rimane la forma più diffusa, con oltre la metà dei casi che si manifesta prima dei 50 anni. Ma a crescere, secondo gli esperti, sono anche altri tumori gastrointestinali. In particolare, i casi di carcinoma pancreatico mostrano un incremento del 4% tra i 25 e i 29 anni, un dato che preoccupa soprattutto per l’elevata aggressività della malattia e per le scarse possibilità di diagnosi precoce.
Numeri in crescita anche per il tumore appendicolare, una forma rara e difficile da individuare, che tra il 2010 e il 2019 ha registrato un aumento del 15%. La malattia colpisce l’appendice vermiforme, con sintomi facilmente confondibili con un’infiammazione, ma tende a sviluppare metastasi rapide e difficili da trattare. Parallelamente, crescono anche i casi di cancro allo stomaco, spesso diagnosticato inizialmente come gastrite, e i tumori del tratto biliare.
Le differenze si riflettono anche su base demografica. Le incidenze più alte sono state riscontrate tra donne, nativi americani, ispanici e afroamericani, con percentuali di sopravvivenza che variano a seconda dell’origine etnica. Una complessità che mette in luce il peso sia dei fattori genetici che delle condizioni socio-economiche nell’accesso a cure e screening.
Secondo la fondazione Veronesi e l’Istituto Europeo di Oncologia, la prevenzione resta l’arma più efficace per contrastare la malattia. Stili di vita corretti, un’alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e riduzione del consumo di alcol, bevande zuccherate, carni rosse e alimenti processati possono abbassare in maniera significativa il rischio di sviluppare un tumore. Non meno importanti le vaccinazioni, i controlli genetici e gli screening mirati, soprattutto per chi ha una familiarità documentata: il 30% dei casi ha infatti origine ereditaria.
Gli oncologi invitano i giovani a prestare attenzione anche ai segnali più lievi. Reflusso persistente, indigestione cronica, nausea, perdita di peso inspiegabile e anemia non vanno trascurati: riconoscere in tempo i sintomi può rappresentare la differenza tra una diagnosi precoce e un trattamento più difficile.
Il quadro tracciato dagli esperti apre uno scenario che impone un cambio di mentalità: il cancro non riguarda più soltanto la popolazione anziana. Per la fascia under 40 diventa urgente una nuova cultura della prevenzione, capace di salvare vite e di ridurre l’impatto di malattie che, fino a pochi anni fa, erano considerate lontane da questa età.
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